MotoGP | Ezpeleta: "Ci fermeremo a 22 gare, non possiamo farne di più"
In occasione dell'ufficialità dell'ingresso del Gran Premio di Ungheria nel calendario MotoGP 2025, Carmelo Ezpeleta ha parlato dei progetti futuri del campionato, affermando, tra le altro cose, che non si andrà mai oltre le 22 gare in una stagione.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
L'Ungheria rientrerà nel calendario della MotoGP dopo oltre 30 anni dall'ultima presenza e lo farà nel 2025 in una struttura completamente nuova, il Balaton Park. Dopo tanti dubbi, finalmente è stato ufficializzato l'ingresso il prossimo anno in una presentazione che si è tenuta proprio nell'autodromo che ospiterà sia la MotoGP che la Superbike.
Motorsport.com era presente all'evento e ha avuto l'occasione di scambiare due chiacchiere con Carmelo Ezpeleta in una tavola rotonda. Tanti i temi affrontati, dal rientro dell'appuntamento magiaro in calendario all'ingresso di Liberty Media il prossimo anno, passando per
Nuova avventura, nuova pista… Come è nata questa idea?
“Pensavamo di fare una gara in Ungheria da tempo, l’ultima volta ci eravamo stati nel 1992 in un’altra pista e la gara era stata molto bella. Ma sfortunatamente quella pista non è ancora sicura per la MotoGP. Abbiamo pensato a diverse possibilità e siamo stati contattati da una struttura che voleva creare qualcosa sul lago di Balaton e siamo venuti qui a verificare che ci fosse la possibilità di svolgere un gran premio. Ma sfortunatamente l’azienda è arrivata nel bel mezzo della crisi e tutto si è fermato. Poi, nel 2007 Gabor Talmacsi è diventato campione del mondo e abbiamo iniziato a parlare con il governo ungherese, c’erano diversi progetti, ma alla fine l’accordo è stato raggiunto con il Balaton".
"Era necessario perché altri paesi avevano bisogno di uno slot e per fortuna abbiamo avuto la possibilità di farlo qui. Non è stato possibile per quest’anno per i lavori di ristrutturazione, ma per l’anno prossimo sarà pronto. È molto importante per noi, in quest’area c’è molto interesse verso la MotoGP. La possibilità di avere un gran premio qui sarà interessante e sarà importante per costruire avere più 'Gabor' in futuro. Tanti ungheresi stanno disputando la Red Bull Rookies Cup e altri campionati, ci stiamo concentrando su questo. L’Ungheria ha dimostrato con la Formula 1 che il gran premio è molto apprezzato, è una grande promozione nel centro dell’Europa. Abbiamo preso questa decisione perché c’è molto interesse. L’accordo che abbiamo raggiunto con il Governo ungherese è particolare, di solito non andiamo oltre i 5 anni, invece qui ne abbiamo firmato uno di 10 anni perché il progetto è enorme. Sicuramente 10 anni con la MotoGP, per la Superbike vedremo, ma l’idea è mantenere lo stesso periodo anche con le derivate di serie”.
Tre anni con Balaton, potenzialmente Hungaroring…
“Era da diverso tempo che parlavamo con il Governo ungherese, poi c’è stata la pandemia e non abbiamo avuto la possibilità di portare avanti il progetto. Quando l’abbiamo ripreso in mano, abbiamo valutato diverse possibilità, tra queste anche qella di andare all’Hungaroring, che però deve essere ri-omologato al momento. Ora si stanno concentrando sul ricostruire le strutture per la Formula 1 e successivamente lo prenderemo in considerazione. Per i prossimi tre anni, sicuramente la MotoGP andrà al Balaton, anche perché gli incaricati FIM all’omologazione che lavorano con noi e con gli altri, pensano che al momento non ci siano gli estremi per l’omologazione. Invece, in termini di sicurezza per il Balaton, siamo sicuri che il progetto di rifacimento delle curve sarà completato con successo”.
Il numero di gare in calendario aumenterà molto?
“Aumenterà. Abbiamo un accordo con i team e con la Federazione per cui il numero massimo di gare in una stagione sarà 22. Onestamente non penso che abbiamo la capacità di fare più gare. L’anno prossimo inizieremo molto presto e finiremo tardi, la MotoGP è una categoria particolare in cui per i piloti è più facile farsi male rispetto ad altre categorie. Pensiamo che 22 sia il numero adeguato e non abbiamo voglia di aumentare ancora”.
Pol Espargaro, Red Bull KTM Factory Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Nel 2025 ci saranno Repubblica Ceca, Balaton, India… entrerà quale altra pista?
“Lo dirò quando il calendario uscirà, non è ancora il momento di dirlo. Presenteremo il calendario la prossima settimana, avrà 22 gare. Più avanti ci saranno altre gare che arriveranno, abbiamo ben cinque gare nella penisola iberica e sarà difficile mantenerle tutte dopo il 2027. Rotazioni? Non credo, onestamente. Non sono sicuro al 100%, ma noi preferiamo avere dei gran premi stabili ogni anno”.
Si parlava anche di una seconda gara in America…
“Parliamo con molti paesi, dipende dal grado di interesse. Io sono contento così, guidiamo questo campionato dal 1992 e le priorità sono cambiate nel corso degli anni. Per me è importante il coinvolgimento del Governo nazionale in ogni progetto, così come lo è la promozione. Non vogliamo avere un gran premio vuoto”.
State pensando a qualcosa di nuovo per invitare la gente a venire in pista?
“Abbiamo iniziato l’anno scorso con le Sprint Race. Per me è importante non costruire più tribune di quelle necessarie. Quando siamo stati a Indianapolis, per esempio, avevamo 65-70mila spettatori in un posto che ne contiene 300mila. Era orribile! In televisione stai dando un’immagine di disinteresse da parte della gente perché le tribune sono vuote. Sono questioni di marketing di cui stiamo discutendo, per noi è importante consolidare ogni gara della MotoGP come evento grande che abbia anche un grande impatto economico. All’inizio pensavamo a grandi gare, ora pensiamo a grandi eventi”.
Ogni volta che la MotoGP annuncia qualcosa, le persone da fuori pensano ci sia lo zampino di Liberty Media…
“Al momento non c’è nulla, non stiamo parlando con loro. Liberty Media ci porterà la loro esperienza e spiegherà cosa sta facendo. Per me la cosa importante è che la gente arrivi e non veda gare noiose, abbiamo un ottimo sport che è anche molto interessante. L’obiettivo è rendere interessate molte più persone, ma non possiamo mettere a confronto l’industria dell’automobile con quella delle moto. Si tratta di arrivare a più persone e aprire il mercato a molte più persone, non solo ai fan del motorsport”.
Lewis Hamilton è interessato a comprare un team in MotoGP. Può aiutare il progetto di avvicinamento dei ragazzi alla MotoGP?
“Dorna sta sviluppando da diversi anni un dipartimento chiamato ‘Talent promotion’ che sta creando molte opportunità. È un grande costo per noi, ci sono l’Asia Talent Cup, l’European Talent Cup, la Northen European Talent Cup, la British Talent Cup, la Junior GP e la Mini GP. Questa è una rete che aiuta i giovani ad avere tante opportunità. Anche se le moto sono più economiche delle auto, il motorsport è caro. Se i giovani vanno forte, siamo noi a occuparcene. L’anno prossimo, due piloti che hanno corso nell’Asia Talent Cup correranno in MotoGP, che sono Somkiat Chantra e Ai Ogura. Non sarebbero mai arrivati in MotoGP se non avessero corso nell’Asia Talent Cup. Per me, la proprietà di un team è irrilevante, perché queste cose vengono da Dorna”.
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