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MotoGP | Espargaro: "Vincere con la 'mia' Aprilia vale di più"

Il pilota di Granollers si sta godendo tantissimo la sua prima vittoria in MotoGP, arrivata alla fine di un percorso iniziato al fondo della griglia, con una moto che negli anni ha plasmato insieme ai ragazzi dell'Aprilia. E questo rende ancora tutto ancora più soddisfacente.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Ci sono giornate che sono destinate a rimanere nella storia di uno sport e quella di oggi è una di quelle per la MotoGP. L'Aprilia si è iscritta al club dei marchi che hanno vinto nella classe regina. Un traguardo importante, che la squadra di Noale ha tagliato con Aleix Espargaro, il pilota che ha creduto in lei quando era al fondo della griglia e che si è "goduto" tutti i progressi di una RS-GP, della quale si sente un po' una sorta di papà.

Quando è approdato in Aprilia, sembrava quasi impossibile pensare di arrivare a fare tanto, invece ora è realtà. Anzi, è un sogno, perché il pilota di Granollers oltre ad essere salito sul gradino più alto per la prima volta nella sua carriera, si è anche tolto la soddisfazione di prendersi la leadership del Mondiale. Insomma, quella di Termas sarà proprio una domenica indimenticabile e Aleix ha voluto dedicarla a chi ha fatto tutto questo percorso insieme a lui.

"Voglio dedicarla a tante persone, ma soprattutto all'Aprilia, che ha creduto in me. A Colaninno, ad Albesiano, a Rivola e tutta la gente di Noale. Quando sono arrivato all'Aprilia, era un marchio che aveva vinto 54 Mondiali, ma arrivava ad un minuto in MotoGP. Era l'ultima moto e nessun top rider voleva andarci", ha detto Espargaro ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.

"Io però ho sempre creduto in questo progetto e piano piano abbiamo portato l'Aprilia dov'è adesso, ad essere la moto che è in testa alla classifica del Mondiale, che ha vinto una gara. Un progetto che adesso ha tanta credibilità, quindi voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno sempre creduto. Io probabilmente sono quella che ci ha creduto di più al mondo. Ma è la riprova che se lavori duramente, i sogni si realizzano", ha aggiunto.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Inevitabilmente, la mente è tornata anche ai momenti più difficili di questa avventura. Qualche anno fa aveva addirittura pensato di dire basta, ma poi l'arrivo alla guida del reparto corse di Massimo Rivola ha cambiato tutto e in pochi anni l'Aprilia ha scalato le gerarchie insieme a lui.

"Ho sofferto molto, ma la mia forza sono mia moglie e la mia famiglia. Insieme ci completiamo molto bene. Tre anni fa avevo detto a Laura che, anche se questo lavoro è la mia passione, non ero felice, perché cadevo tanto e risultati non venivano, quindi stavo pensando di andare a fare qualcosa di diverso. E lei era pronta a sostenermi".

"Poi l'arrivo di Massimo ha cambiato tutto. Ha cambiato il modo di lavorare a Noale, con Albesiano che si è concentrato di più sulla parte tecnica, riuscendo a realizzare questa RS-GP spettacolare. Veniamo da molto lontano, ma è una cosa che mi rende orgoglioso, perché mi sento un po' il papà di questa moto. Vincere è sempre bellissimo, ma io l'ho fatto con l'Aprilia, con una moto con cui non lo aveva fatto nessuno prima, quindi lo è ancora di più".

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La prossima settimana si torna subito in pista ad Austin. Una pista sulla carta ostica per l'Aprilia, ma sulla quale Espargaro è già pronto a dare battaglia per provare a conservare il sogno di questa leadership iridata almeno fino al ritorno in Europa.

"Io ho un problema molto grande, che per me non è mai abbastanza. Mi avete parlato di Austin ed ho già in testa delle idee per fare un assetto più morbido per le buche. Invece di essere felice perché ho vinto e perché sono in testa al campionato, sto già pensando alla prossima gara".

"Ma siamo primi in classifica e non voglio svegliarmi da questo sogno. Questo non vuol dire che ad Austin lotteremo per la vittoria, ma dobbiamo cercare di prendere più punti possibile, perché sappiamo che il vero campionato inizierà in Europa. La gara di Austin però la metterei nella top 3 delle più difficili per noi in questa stagione. Ma è una cosa che mi motiva", ha concluso.

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