MotoGP | Espargaro: "Aprilia deve essere orgogliosa dei suoi piloti"
Il pilota dell'Aprilia è stato il mattatore a Barcellona, riuscendo a vincere sia la Sprint che la gara lunga sulla pista di casa. Oggi però la Casa di Noale ha firmato addirittura una doppietta, quindi Aleix ci ha tenuto a sottolineare quanto sia stato importante il grande lavoro di squadra fatto insieme all'amico Maverick Vinales.
Passata l'apprensione per le condizioni di Pecco Bagnaia, per Aleix Espargaro e per l'Aprilia è arrivato il momento di dare il via alla festa, perché il weekend di Barcellona è stato davvero indimenticabile. Proprio sulla sua pista di casa, a pochi chilometri dalla sua Granollers, è riuscito a portarsi a casa sia la Sprint che la gara lunga, conquistando così il terzo successo della sua carriera in MotoGP, il secondo nelle ultime tre gare. Ma anche la Casa di Noale ha centrato la prima doppietta della sua storia nella classe regina, quindi non avrebbe potuto chiedere di più.
Nonostante tutto, una volta arrivato al parco chiuso, il suo primo pensiero è stato proprio per Bagnaia, vittima di un bruttissimo incidente al via, ma sembra aver evitato infortuni gravi. "Sono senza parole. La prima cosa che voglio dire è che sono felice, davvero felice, che non sia successo nulla di grave a Pecco alla prima partenza. Me lo hanno detto ora. Quindi questa vittoria è per Pecco, perché ero molto preoccupato".
Durante il giro di rientro ha festeggiato il successo insieme al compagno di squadra Maverick Vinales, con il quale ha battagliato fino alla fine. Infatti, ci ha tenuto a sottolineare quanto l'aver lavorato insieme sia stato fondamentale per rendere la RS-GP la moto vincente che è oggi.
"Mi è venuto spontaneo. Ero molto felice per la mia vittoria, ma anche per Maverick. Mi era venuto in mente quando era in Austria e piangeva. Gli avevo detto: 'vieni all'Aprilia e vedrai che faremo bene'. In quel momento non avevamo ancora vinto niente e oggi abbiamo fatto primo e secondo. Io ho sempre creduto molto nel lavoro di squadra e quando due piloti lavorano insieme fanno più strada. Oggi lo abbiamo dimostrato. Per il mio carattere e per tutto quello che le ho dato, credo che oggi l'Aprilia debba essere molto orgogliosa dei suoi piloti", ha detto Aleix ai microfoni di Sky Sport MotoGP.
Battere Vinales non è stato per niente facile, per riuscirci ha dovuto attaccare quasi come se fosse una qualifica. Un azzardo che però alla fine ha dato i suoi dividendi.
"Sono molto orgoglioso della vittoria di oggi, perché su un altro circuito avrei fatto secondo al 100%. Oggi Maverick era più veloce di me, perché con il vento io non riuscivo a fare percorrenza e lui fermava anche meglio la moto. Ho fatto tanti errori e lui era andato via, ma io ad un certo punto mi sono detto: 'o cadi o vinci'".
"Avevo già vinto a Silverstone, quindi ho deciso di cambiare mappa e di fare praticamente una qualifica di 20 minuti. Ho distrutto la gomma, perché se c'era un giro in più mi sarei dovuto fermare ai box, ma è un azzardo che ha pagato. Oggi è la giornata più bella della mia vita".
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team, Maverick Vinales, Aprilia Racing Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Enzo Ferrari era solito dire che i piloti perdevano un secondo per ogni figlio. Ad Aleix però l'arrivo dei gemelli Max e Mia sembra aver fatto esattamente l'effetto contrario, perché è stato in quel momento che la sua carriera ha preso una piega decisamente migliore.
"Se l'avessi saputo, avrei detto a Laura di fare dei figli quando avevo 17 anni. Oggi avrei vinto 10 Mondiali. Ogni pilota è diverso: a me Laura, Max e Mia danno una felicità enorme. Ringrazio sempre per quello che ho grazie a loro tre. Quando oggi Max e Mia mi hanno dato il trofeo sul podio ho rivisto nei loro occhi quel bambino che veniva qui a fare il tifo per Doohan e Criville. Vincere proprio qui, a 34 anni, è incredibile".
E proprio questa cosa di essere un pilota ancora in crescita a 34 anni è un qualcosa di cui va particolarmente orgoglioso: "A volte faccio fatica a vedere che continuo a migliorare come pilota. Di solito a 34 anni inizia la fase calante per un pilota, ma io continuo a migliorare. Per me una gara come quella di ieri, nella quale ho passato il campione del mondo e sono andato via, è qualcosa di incredibile".
"E' la prima volta nella mia carriera che sono riuscito a farlo, quindi è stato impressionante. Sono molto orgoglioso della crescita che abbiamo fatto insieme io e l'Aprilia, che ora ha una moto spettacolare. Anche Maverick ha un talento enorme, quindi per batterlo devi avere una grande motivazione e oggi l'ho dimostrato", ha concluso.
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