MotoGP | Eliminate le squalifiche per le infrazioni sulle pressioni gomme
Secondo quanto ha appreso Motorsport.com, gli organizzatori della MotoGP hanno deciso di eliminare la squalifica per i piloti che violano i valori minimi di pressione imposti dalla Michelin, sostituendola con delle penalità in tempo.
Dopo una prima stagione in cui le squadre hanno avuto un certo margine di manovra per adattarsi alle nuove limitazioni, il regolamento per quest'anno prevedeva la squalifica immediata per qualsiasi pilota che avesse superato il limite minimo della pressione, fissato a 1,88 bar per lo pneumatico anteriore e a 1,68 bar per quello posteriore.
A quanto risulta a Motorsport.com, però, da questa stagione questa misura così drastica è stata sostituita da penalità in tempo, che verranno aggiunte al termine delle gare. Se l'infrazione avviene durante la Sprint del sabato, verranno applicati otto secondi in più, mentre se l'infrazione avviene la domenica, la penalità sarà di 16 secondi - il doppio.
La scorsa stagione, la Michelin, fornitore unico di pneumatici del campionato, ha ritenuto opportuno introdurre un limite alla pressione minima delle moto per una questione di sicurezza. La tabella di marcia iniziale prevedeva che il primo Gran Premio sarebbe stato utilizzato per monitorare le pressioni, ma che i trasgressori non sarebbero stati penalizzati fino a Jerez. Alla fine le sanzioni sono state applicate solo dopo la pausa estiva, da Silverstone, e la prima sanzione è arrivata a Barcellona all'inizio di settembre, con Maverick Vinales come protagonista.
È stato istituito un sistema graduale, che andava da un warning per la prima infrazione fino ad una penalità di 12 secondi per la quarta. I piloti dovevano rimanere per almeno il 50% dei giri sopra la soglia per la gara lunga e il 30% per la Sprint.
Qualche settimana fa, Michelin ha accolto le richieste dei piloti, che hanno chiesto di abbassare leggermente la pressione minima della gomma anteriore. Il fornitore francese ha accettato di passare da 1,88 bar a 1,80 bar, ma in cambio ha chiesto un aumento del tempo di permanenza al di sopra di questo valore. Mentre l'anno scorso era necessario percorrere il 50% dei giri in questa finestra nel caso delle gare lunghe, questa percentuale sale ora al 60%, mentre nelle Sprint rimarrà al 30% dei giri totali.
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