Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Analisi

MotoGP | Ducati tenta già il sorpasso nella corsa al titolo 2022

La stagione 2021 della MotoGP è appena terminata, ma i preparativi per il 2022 hanno già preso il via con due giorni di test a Jerez la scorsa settimana. La Ducati sembra aver colpito nel segno, mentre la mancanza di progressi della Yamaha ha creato qualche perplessità nel campione del mondo Fabio Quartararo. C'è già aria di sorpasso?

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

La stagione 2021 della MotoGP si è conclusa il 14 novembre. Solo quattro giorni più tardi, però sono iniziati i test in vista del 2022 a Jerez. Dopo un estenuante calendario di 18 appuntamenti, secondo alcuni si è trattato di una malvagia esagerazione. Ma mentre nel paddock in tanti guardavano già al meritato riposo invernale, i due giorni in Andalusia erano di vitale importanza per stabilire le linee guida in vista del 2022.

La pandemia del COVID-19 di fatto ha reso inesistente, o quasi, la possibilità di sviluppare le moto nel 2021. Tranne Aprilia e KTM, che hanno potuto iniziare la stagione con dei propulsori nuovi, una grazie alle concessioni e l'altra con una deroga legata ad esse, gli altri costruttori invece hanno dovuto utilizzare tutti quanti i motori 2020.

Naturalmente, nuovi elementi come telaio, forcellone o dispositivi che regolano l'altezza del posteriore potevano essere introdotti, ma dato il poco spazio di manovra che consente il regolamento attuale della MotoGP, che impone anche un'elettronica standard per tutti, il tasso di sviluppo è stato molto ridotto rispetto a quelle che erano le abitudini della classe regina.

Detto questo, due costruttori hanno fatto passi da gigante con le loro moto di quest'anno, e non sorprende che siano i due marchi che si sono contesi il titolo.

La Yamaha è riuscita ad entrare nella stagione 2021 con una moto molto più costante e migliore da guidare rispetto a quella del 2020, che aveva distrutto la candidatura al titolo di Fabio Quartararo in maniera davvero spettacolare. La Ducati invece è riuscita a risolvere i problemi di adattamento alla nuova gomma posteriore Michelin introdotta nel 2020, diventando probabilmente la moto migliore sulla griglia.

Questo è un fatto confermato dai numeri, perché i piloti Ducati hanno vinto sette gare (Francesco Bagnaia ad Aragon, Misano 1 e Valencia; Jack Miller a Jerez e Le Mans; Jorge Martin in Stiria), mentre la Yamaha ne ha vinte sei (cinque per Fabio Quartararo ed una per Maverick Vinales). I piloti Ducati poi hanno ottenuto ben 11 pole position nel 2021 (sei con Bagnaia, quattro con Martin ed una con Johann Zarco) e almeno uno è stato in prima fila in ognuno dei 18 round, mentre la Yamaha ha firmato sei pole (cinque con Quartararo e una con Vinales).

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Alla fine, è stata la costanza di Quartararo in tutta la stagione a fargli vincere il Mondiale. La stagione di Bagnaia invece è stata segnata dal calo accusato tra i GP di Francia e di Stiria, tra i quali non è riuscito a centrare neppure un podio. Da Assen in poi però è sempre partito in prima fila e nella seconda parte di stagione è salito sul podio in sei delle nove gare disputate dopo la pausa estiva, vincendone quattro.

Il dominio della Ducati nelle ultime due gare in Portogallo e a Valencia, su piste su cui la Desmosedici GP non era considerata adatta a brillare, ha scatenato un po' di panico in Quartararo alla conclusione del GP di Valencia. Il francese ha ammesso di essere "preoccupato" per ciò che la Ducati potrebbe raggiungere nel 2022.

Il principale tallone d'Achille della Yamaha è la sua mancanza di potenza rispetto alla Ducati. Questo si è manifestato al Gran Premio dell'Algarve, dove Quartararo ha faticato tantissimo nella lotta con la Ducati di Jorge Martin, prima di cadere ed incappando nell'unico zero della sua stagione.

Quartararo non ha potuto nascondere la sua delusione quando è salito sulla M1 2022 in occasione del test di Jerez, perché era praticamente lo stesso prototipo che aveva guidato nei test di Misano, nel mese di settembre.

"Beh, abbiamo provato una moto molto simile a quella di Misano... Beh, ad essere onesti, era la moto di Misano", ha detto quando gli è stato chiesto da Motorsport.com cosa avesse portato la Yamaha a Jerez. "Abbiamo provato solo alcune cose come un nuovo forcellone, un po' di elettronica e l'anti-wheelie. Ma ad essere onesti è stato un test davvero simile a quello di Misano".

Quartararo ha concluso il test con il terzo tempo assoluto in 1'37"324, mentre Bagnaia è stato il più veloce in 1'36"872. Quando Motorsport.com ha chiesto a Quartararo se le preoccupazioni di Valencia fossero peggiorate dopo il test di Jerez, il francese ha risposto: "Non dirò che sono preoccupato, ma mi sembrano super-veloci. Noi non abbiamo fatto un passo avanti, questo è sicuro. Quindi, spero di farlo a Sepang, perché ho provato diverse cose, ma non ho sentito un miglioramento concreto".

Mostrando la forza d'animo che lo ha aiutato a conquistare il titolo, poi ha aggiunto: "Vado comunque a casa da campione del mondo e vado a casa per godermela". Ma Bagnaia vivrà la sua pausa invernale sapendo di aver rovinato il Natale agli ingegneri di tutto il resto della griglia.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo aver testato una serie di novità, tra cui un motore, una nuova aerodinamica ed uno scarico, Bagnaia si è detto convinto che la Ducati stia migliorando una moto che era già perfetta.

"La moto vecchia era già perfetta e noi stiamo riuscendo a migliorarla", ha detto con fiducia Bagnaia quando gli è stato domandato quanto si sentisse rilassato in vista dell'inverno. "Questa cosa è incredibile. Il tempo che abbiamo fatto, ma anche il passo che stavamo tenendo con le gomme medie, sono incredibili. Questo significa che la Ducati ha fatto davvero un ottimo lavoro, perché migliorare una moto che era già fantastica non è facile. Per il prossimo anno poi avremo molte altre cose da provare anche a Sepang".

Il giro in 1'36"872 che Bagnaia ha realizzato nella giornata conclusiva con gomma media è stato migliore dell'1'36"960 che aveva firmato con gomma morbida qualificandosi quarto nel GP di Spagna del maggio scorso. E se da una parte il grip offerto dalla pista era probabilmente maggiore, il vento è stato decisamente più fastidioso nella due giorni di test andalusa.

Bagnaia ha detto che la Ducati ha tutta la sua fiducia per lo sviluppo della GP22, così come di non essere sorpreso della quantità di nuove parti che il marchio italiano ha portato a Jerez per lui e gli altri piloti che avranno a disposizione la GP22. Ma essendo partiti già da una buona base, non c'è da stupirsi se sia stato preso subito l'indirizzo giusto.

Anche la base su cui sta lavorando la Yamaha è forte, ma la mancanza di aggiornamenti sostanziali, salvo un telaio ed una carena, con i quali tra le altre cose Quartararo non ha visto miglioramenti, ha reso il suo lavoro invernale più complicato. Il programma di test pre-stagionali del prossimo anno consiste in soli cinque giorni tra Sepang ed il nuovo circuito di Mandalika in Indonesia, separati tra loro da appena una settimana. Questo significa che non ci sarà troppo tempo per reagire ed in particolare che le specifiche del motore dovranno essere finalizzate prima di Natale, in vista del congelamento dello sviluppo che avverà in Qatar a marzo.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Jerez non è un circuito di potenza, ma il deficit di velocità di punta di Quartararo rispetto a Bagnaia era di circa 8 km/h. Questo tenderà ad aumentare sulle piste che richiedono più cavalli. Quartararo comunque è convinto che non sia solo il motore a consegnare alla Ducati questo vantaggio in termini di top speed.

"E' abbastanza strano, perché al Mugello la differenza di velocità è di circa 10 km/h e qui oggi era la stessa", ha notato il pilota della Yamaha. "Quindi non capisco. Penso che anche l'aerodinamica abbia un impatto enorme, quindi dovremo lavorare molto su quell'area per avere un po' più di carico e controllare l'impennata. Penso che questa sia una delle cose più importanti. Poi è chiaro che il problema della Ducati che non gira è un qualcosa che non esiste più".

La Yamaha non può più permettersi di continuare ad essere carente a livello di potenza. La griglia del 2022 sarà caratterizzata dalla presenza di ben otto Ducati, cinque delle quali in versione 2022. La Desmosedici GP ora non ha più solo grinta, ma è anche in grado di impegarla efficacemente ed è in grado di curvare molto bene.

Tutto ciò ha dato vita ad un pacchetto che può essere sfruttato al meglio da diversi piloti. La Yamaha ha dimostrato invece di essere piuttosto l'opposto nell'ultimo anno, in qualche modo rispecchiando la Ducati della fine degli anni 2000, quando solo Casey Stoner riusciva ad essere competitivo con la Rossa.

Ma è chiaro che non è solo sul motore che dovrà lavorare la Yamaha. I suoi punti di forza sono il telaio e la capacità di fare bene le curve, ma la Ducati si è avvicinata tantissimo su questo fronte. Inoltre bisogna tenere a mente anche l'esempio della Suzuki. La Casa di Hamamatsu aveva una buonissima base su cui lavorare alla fine del 2020, ma non è riuscita a fare un sviluppo adeguato durante l'inverno e quindi ha finito il 2021 senza neppure una vittoria e negando a Joan Mir la speranza di difendere la corona.

La pressione sulla Yamaha era già abbastanza grande avendo un titolo piloti da difendere. Ma Quartararo ha anche insistito sul fatto che non firmerà nulla per il 2023 prima di aver visto ciò che la Casa giapponese porterà ai test di Sepang. Il mercato piloti sarà molto caldo quest'inverno e Fabio sarà al centro di esso, avendo già attirato l'interesse dei costruttori rivali. La Yamaha vuole bloccarlo il prima possibile, ma sembra che questo dipenderà molto dagli sforzi che verranno fatti dagli ingegneri ad Iwata nel corso dell'inverno.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

"Non voglio firmare nulla almeno prima della Malesia: voglio vedere l'evoluzione della nostra moto", ha detto Quartararo. "Penso che sia normale. Non penso sia normale firmare per il 2023 senza aver iniziato il 2022. Credo di sapere quale sia il mio valore e aspetterò per vedere come si posiziona la Yamaha, soprattutto voglio vedere l'evoluzione della moto nuova a Sepang".

"Sto chiedendo cose molto importanti. Dopo di che, se non mi mostrano quello che chiedono, ma almeno ci provano e c'è un piccolo miglioramento, allora va bene. Ma se vedo che vanno in una direzione completamente diversa, questo può influenzare il mio futuro con la Yamaha".

Sarebbe prematuro suggerire che c'è disagio all'interno della Yamaha andando verso il Natale. Ma i rumors provenienti dal fronte Ducati dopo il primo test in vista del 2022 devono essere almeno una preoccupazione per i giapponesi.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Bastianini: "La GP21 è più facile da spingere al limite"
Prossimo Articolo KTM: Beirer e Leitner spiegano la ristutturazione

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia