MotoGP | Ducati: da Stoner a Bagnaia la continuità è Gabarrini
Il capo tecnico di Pecco Bagnaia racconta le emozioni del titolo Mondiale vinto oggi a Valencia con il piemontese. Ma c'è una curiosità: lui era il capo tecnico di Casey Stoner quando la Ducati era stata iridata per la prima volta nel 2007.
La Ducati è tornata a vincere il titolo pilota della MotoGP dopo 15 anni con Pecco Bagnaia. E c'è un legame importante con il 2007 e con quello conquistato da Casey Stoner. Anche in quel caso il capo tecnico era Cristian Gabarrini, che è destinato quindi a diventare quasi una figura mitologica della Casa di Borgo Panigale.
Se con l'australiano era stato un vero e proprio dominio, quella fatta quest'anno con il piemontese è stata una rincorsa che ad un certo punto sembrava quasi impossibile, perché non bisogna dimenticare che dopo il Sachsenring erano 91 i punti da recuperare su Fabio Quartararo. Ma da allora il ruolino di marcia del ducatista è stato quasi perfetto, con tanto di filotto di quattro vittorie, e questo gli ha permesso di presentarsi all'appuntamento decisivo di Valencia con 23 punti di vantaggio.
Un margine che ha consentito una gara in difesa a Pecco, conclusa al nono posto, ma che in un certo senso Gabarrini e la squadra si aspettavano, perché quello del Circuito Ricardo Tormo non è stato un weekend semplice.
"Ci aspettavamo che la gara potesse avere delle complicazioni, perché la tensione era alta, così come la posta in gioco. Era una gara in super difesa e basta. Delle volte è più pericoloso così che fare una gara normale, ma la soddisfazione è tanta perché abbiamo lavorato tutti duramente", ha detto Gabarrini ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.
"Sia in pista che a casa nessuno ha mai mollato un attimo. Ci abbiamo sempre creduto tutti, quindi voglio ringraziare anche i ragazzi che non si vedono mai, perché senza di loro questo non sarebbe stato possibile. E' stata molto sofferta per come è andata la stagione, quindi siamo molto contenti", ha aggiunto.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Sul suo doppio titolo in Rosso, a 15 anni di distanza, il tecnico ha scherzato: "Vuol dire che sono vecchio!". Poi ha proseguito: "Mi reputo veramente fortunato ed onorato di aver lavorato con due piloti fortissimi come Stoner e Bagnaia ed averli aiutati a vincere il Mondiale, quindi non posso che essere contentissimo".
Estorcergli se tra i due suoi campioni abbia un preferito però non è stato possibile: "Non c'è uno dei due che sia meglio dell'altro. Alla fine sono due piloti fortissimi, molto diversi tra loro, ma entrambe le volte è stato fantastico vincere un campionato del mondo con loro".
Gabarrini poi ha sottolineato come questo sia stato un progetto che è partito da lontano, praticamente da quando Gigi Dall'Igna è arrivato in Ducati. Ma anche la grande seconda parte di campionato di quest'anno, senza la quale sarebbe stato impossibile completare la rimonta.
"Questo è un lavoro che è partito nel 2015 e l'anno scorso ci siamo andati veramente vicini. La percezione che fossimo almeno in grado di lottare per il titolo c'era. Poi per vincere un Mondiale si devono mettere a posto tante cose insieme. C'è stato un momento in cui sembrava che fossimo ormai lontani, invece la rotta si è completamente invertita. Pecco ha fatto una seconda parte di stagione incredibile e nessuno di noi ha mai mollato, neppure a casa. Ci abbiamo creduto sempre e alla fine è incredibile che sia finita così".
Quando poi gli è stato chiesto se ritiene che ci sia stato un momento chiave per andare a vincere il titolo, la sua risposta potrebbe quasi sembrare paradossale, perché ha citato la battuta d'arresto di Motegi, che forse è stata un po' una sveglia che ha fatto capire che non sarebbe stato facile come era parso nelle cinque gare precedenti.
"Avevamo fatto quattro vittorie consecutive e poi c'è stata di nuovo una caduta. Forse ci ha fatto un po' bene, perché ci ha tenuto con i piedi per terra. Anche nelle ultime gare poi abbiamo avuto la sensazione di riuscire a fare sempre dei buoni risultati, che era la cosa necessaria anche solo per provarci a battere Fabio, che ce l'ha resa dura fino alla fine. Quindi gli vanno davvero i miei più sentiti complimenti di cuore, perché è un campione incredibile", ha concluso.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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