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MotoGP | Ducati accusata sulla pressione gomme, ma Dall’Igna risponde

Pecco Bagnaia avrebbe corso con la pressione delle gomme irregolare a Jerez, in cui ha vinto. L'indiscrezione è arrivata da Mat Oxley, entrato in possesso di una tabella con i dati delle gomme fornita da un ingegnere di un'altra squadra. Ma Gigi Dall'Igna non ci sta e risponde alle accuse.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Le gomme sono spesso un fattore chiave nelle gare della MotoGP, ma nella settimana del Gran Premio di Francia viene scoperchiata da Mat Oxley una questione riguardante proprio la pressione delle gomme durante la gara di Jerez. Il GP di Spagna è stato vinto da Pecco Bagnaia che, secondo una tabella arrivata proprio al giornalista di Motorsport Magazine tramite un ingegnere di un altro team, avrebbe corso con la pressione della gomma anteriore più bassa rispetto al limite minimo per tutti i 25 giri di gara.

Il limite minimo imposto è di 1.9 bar per le gomme slick anteriori, mentre è di 1.7 per quelle posteriori. Se si scende sotto questa soglia, si incappa in una irregolarità tecnica. Secondo la tabella, Bagnaia non sarebbe stato l’unico pilota ad aver corso con la pressione inferiore, insieme a lui anche Jorge Martin, Alex Rins e Andrea Dovizioso. “È chiaro che alcune squadre stanno imbrogliando con le gomme”, sono le parole dell’ingegnere che ha diffuso la tabella. “Siamo scontenti di questa situazione, va avanti da molto tempo e non è una cosa corretta. Il problema è che molti rispettano le regole, ma altri no, perciò ottengono prestazioni migliori, ma se la cavano per via del gentlemen’s agreement”.

La risposta di Ducati non si è fatta attendere e Gigi Dall’Igna ha spiegato la sua posizione e il problema del controllo delle gomme: “L’obbligatorietà della pressione minima c’è, è prevista. Ma come sempre, quando si fanno le regole bisogna anche pensare a come si fanno i controlli. I sensori che usiamo noi sono diversi dalle altre squadre e questo porta al rischio di non avere misure di controllo corretti, perché i sensori diversi hanno caratteristiche di lettura diversi. Non perché necessariamente si vuole barare, ma perché non si controlla nello stesso modo la pressione delle gomme. In più in questo momento anche il metodo con cui vengono acquisiti questi segali non è blindato. Ovvero, permette a chiunque di modificare i segnarli trasmettendoli alla centralina che deve leggere questi segnali”.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Dorna

“Evidentemente Ducati ha deciso di non fare alcuna modifica a questi segnali”, prosegue Dall’Igna. “Magari qualcuno ha deciso di modificarli alzandoli per far finta di restare all’interno della misura corretta, anche se non si è realmente all’interno di quella misura. Inoltre, i dati che attualmente vengono acquisiti non tengono conto dell’errore che il sistema di misura ha, quindi quelli che possono sembrare dei valori sotto il regolamento potrebbero non esserlo, perché bisogna tener conto dell’errore che i vari strumenti hanno. Ma quella tabella diffusa non tiene conto di quella correzione che invece dovrebbe essere applicata. Quindi, l’MSMA sta studiando e ha definito venerdì scorso quali saranno i sensori che obbligatoriamente tutti dovremo utilizzare del 2023, a quel punto lì sarà anche blindata la lettura di questi sensori, quindi non sarà possibile fare alcuna modifica o correzione. Oltre alla regola, ci sarà anche un sistema che permetterà il controllo di questa”.

Dall’Igna entra anche nello specifico parlando di questioni tecniche: “Inoltre la questione cambia in base alla moto, se è settata per una gara in scia oppure no. La pressione della gomma anteriore è molto dipendente da questo fattore. Se si parte pensando di dover fare una gara in scia, setta il sistema in un certo modo o viceversa. Ma se poi accade l’opposto da ciò che si era pensato, è evidente che le pressioni sono più basse. Si rischia poi di avere delle pressioni alte e di cadere, perché oltre un certo limite il grip della gomma cala e diventa pericoloso correre”.

“La banda in cui bisogna stare è estremamente ristretta e c’è un tema di sicurezza che stiamo pian piano ragionando insieme agli altri costruttori e a Michelin per cercare di capire cosa fare quando questo sistema andrà veramente in vigore dal prossimo anno. C’è un accordo tra tutti per cui quest’anno i dati vengono monitorati per poter fare una regola che sia attuata in maniera corretta a partire dal 2023”.

Una regola certa dunque non c’è, tanto che anche in altre gare ci sono stati episodi simili, come rivela Dall’Igna: “È accaduto in altri Gran Premi, lo sappiamo perché noi team condividiamo quei dati. Ma io non voglio mettermi allo stesso livello di chi ha diffuso quella tabella alzando questo polverone, perciò non farò nomi. Qualcuno di questi ha vinto una gara? Sì, ma non parlo di piloti Ducati”.

“Qualcuno ha imboccato il giornalista”, afferma Dall’Igna. “La cosa strana è che non abbia verificato in modo opportuno per quale motivo non ci siano state sanzioni, visto che quei dati sono condivisi tra tutti e anche Michelin li controlla. L'accordo fra i costruttori è quello di raccogliere quei dati per creare una regola attuabile nel 2023. Non ho alzato io questo polverone, non ho mai fatto polemiche contro altri piloti che hanno ottenuto ottimi risultati non essendo probabilmente e ragionevolmente nei limiti. Per come è fatto il sistema, anche chi risulta essere dentro potrebbe non esserlo, quei valori potrebbero essere fake”.

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