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MotoGP | Diggia: “Avrei potuto battere Martin, ci proviamo domani!”

Fabio Di Giannantonio sfiora l'impresa nella Sprint a Lusail e prova a vincere, ma si piega a Jorge Martin e taglia il traguardo in seconda posizione. Qualche problema di troppo in partenza ha condizionato la sua gara, che crede avrebbe potuto vincere. Il romano del team Gresini però promette battaglia per domenica.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Ci ha sperato, l’ha sognata, ma l’ha persa per un soffio. Fabio Di Giannantonio ha sfiorato l’impresa nella Sprint di Lusail, dove ha chiuso in seconda posizione dietro solo a un imprendibile Jorge Martin, che ancora una vola si è dimostrato il più veloce della griglia. Diggia però, alle sue ultime uscite con il team Gresini, sta facendo valere il proprio talento e nelle ultime tornate ha insidiato lo spagnolo del team Pramac salvo poi chiude secondo, anche se a poco meno di quattro decimi dal mattatore di giornata.

Gli 11 giri di gara non sono stati tutti semplici per il romano, autore di una partenza non eccellente e costretto a combattere con il dispositivo di partenza rimasto bloccato nelle prime curve: “La mia partenza è stata tremenda, è molto difficile trovare il punto giusto con la frizione perché bisogna combattere con la moto che spinna tanto. Dove partiamo è molto sporco, a volte slitta, altre volte no, quindi è molto difficile trovare un buon punto per lo stacco. Ho avuto un altro problema poi, perché per la metà del primo giro non si è sganciato il device davanti”.

“Mi ha fregato un po’ perché già dal secondo giro la gomma anteriore è andata su con la temperatura e con la pressione”, racconta Diggia ai microfoni di Sky Sport MotoGP riferendosi all’ormai noto problema dello pneumatico anteriore che condiziona spesso le gare dei piloti. “Quindi avevo il davanti che si muoveva tantissimo, quindi mi sono detto ‘ok, ora bisogna gestire e passare’. È stata una gara complicata, però mi sono divertito tantissimo. Sapevo di avere un ottimo passo. Siccome non volevo rischiare troppo, diciamo che mi sono svegliato un po’ troppo tardi per andare a prendere Jorge e quando ero dietro di lui era difficile perché ero al limite davanti, non tanto di velocità ma di movimento. Però se le Sprint fossero tutte così… Mica male!”.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing

Già, mica male trovarsi nel finale di stagione così. L’incertezza sul futuro sembra caricare Di Giannantonio, che sta dimostrando di meritare la MotoGP e anche oggi ne ha dato prova con una gara solida che è segno di tanto lavoro e di una grande crescita. In alcune fasi della Sprint ha anche insidiato la prima posizione di Martin, salvo poi doversi accodare, ma c’era davvero la possibilità di battere lo spagnolo se non fosse stato per un avvio complicato? Diggia non esclude questa possibilità: “Penso che avrei potuto fare un po’ meglio di così. Secondo me avevo un passo non troppo più veloce, ma potevo esserlo soprattutto all’inizio. La differenza vera l’avrei potuta fare all’inizio e salvare la gomma davanti, perché poi l’avrei gestita meglio verso la fine. Avrei potuto battere Jorge, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Quindi bisogna solo lavorare e cercare di batterlo domani”.

Uno dei segreti è studiare le sue mosse, cosa che il portacolori Gresini ha fatto: “Di base, Martin è preciso. È vero che sicuramente sbaglia anche lui ogni tanto, ma quando va nel suo ritmo, è veramente costante. Io lo studio molto, ma quello che mi ha fregato oggi è la temperatura che è andata su. Ho fatto fatica nel misto a guidare preciso e stare stretto, combattevo nella speranza che non si chiudesse mai, questo ci è mancato un po’. Il terzo settore è dove perdevo un po’, ma le tre veloci a destra e la penultima a sinistra mi venivano molto bene. È lì che riuscivo ad andargli davvero vicino. Ma staccandogli vicino avevo la gomma davanti che chiudeva e quindi perdevo sempre un po’. È stato un po’ un elastico”.

Archiviata la Sprint, è arrivato il momento per Di Giannantonio di proiettarsi verso la gara di domenica, che vede il doppio dei giri e sarà più complicata soprattutto in termini di strategia: “Abbiamo fatto delle modifiche alla moto che secondo me non sono state una gran mossa, con il senno del poi. Ma so perfettamente dove possiamo lavorare per cercare di migliorare e secondo me possiamo fare un grande step, soprattutto in uscita di curva. In entrata invece dobbiamo cercare di chiudere meglio la curva, ma quello dipende da dove sei e quanto sei distante dal pilota davanti, per il discorso della temperatura. Quando la pressione è più bassa, riesci a fermare meglio la moto e girare molto più stretto. Quindi cerchiamo una combinazione di cose e penso che domani si possa fare uno step”.  

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