MotoGP | Dall'Igna: "Ripertersi è una sfida difficile, ma vogliamo vincerla"
Il Direttore Generale di Ducati Corse vede come un grande stimolo avere la possibilità di difendere il titolo sia in MotoGP che in SBK in un'era in cui i "back to back" non sono stati semplici. Ma ha anche rivelato che ora che la Desmosedici GP è il punto di riferimento, la ricerca delle novità tecniche potrebbe essere meno ossessiva.
Foto di: Ducati Corse
Vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più. E' un po' questo il leitmotiv della presentazione delle due squadre ufficiali della Ducati, che si presentano ai nastri di partenza della stagione 2023 con il titolo iridato da difendere con Pecco Bagnaia in MotoGP e con Alvaro Bautista in Superbike.
Agli uomini in Rosso però le sfide sono sempre piaciute, ed in particolare a Gigi Dall'Igna: non bisogna dimenticare che quando il Direttore Generale del Reparto Corse è arrivato a Borgo Panigale, la Ducati era quasi la Cenerentola della classe regina, ma lui ha sempre detto con convinzione che il suo obiettivo era portarla sul tetto del mondo.
Magari ci sarà voluto anche qualche anno in più del previsto, ma ora che l'obiettivo è stato centrato vuole tenersi stretta la corona, pur sapendo che ultimamente in MotoGP i titoli "back to back" sono diventata una merce piuttosto rara. L'ultimo a farcela è stato Marc Marquez, che ne ha vinti addirittura quattro di fila tra il 2016 ed il 2019. Dopo sul trono però si sono alternati Joan Mir, Fabio Quartararo ed appunto Bagnaia. Ecco perché ripetersi sarebbe quasi un qualcosa di storico.
"E' una sfida molto difficile e lo dicono anche le statistiche. Sono sicuramente pochi i piloti che sono riusciti a ripetersi l'anno successivo, ma vale lo stesso anche per le squadre. E' complicata, difficile, ma a noi le sfide piacciono e siamo qui per provare a vincerle. Siamo campioni del mondo, però bisogna tenere i piedi per terra ed usare la modestia, che è una qualità importante sia nello sport che nella vita", ha detto Dall'Igna durante la presentazione di oggi.
Ducati Desmosedici GP23
Photo by: Ducati Corse
Negli ultimi anni, la Ducati è sempre stata il marchio più all'avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico. Ora che però sono gli altri a dover inseguire, ci sarà meno una ricerca esasperata della novità, anche perché le difficoltà incontrate ad inizio 2022, soprattutto a livello di motore nel salto dalla GP21 alla GP22, hanno insegnato che a volte può pagare anche la stabilità.
"Nel corso di questi anni, Ducati ha introdotto tantissime novità tecniche sulla moto, probabilmente andando anche a cambiare quella che è la tecnica della MotoGP. Però erano anni in cui dovevamo rincorrere, perché i nostri avversari erano più forti di noi, quindi dovevamo prenderci anche tanti rischi".
"L'anno scorso ci ha insegnato qualcosa: che qualche volta restare un po' più fermi aiuta le prestazioni. Abbiamo pensato tantissime novità per la GP23 e alcune sono già presenti sulla moto che abbiamo qua, mentre altre, soprattutto sul fronte aerodinamico, le mostreremo a Sepang. Ma non sarà una delusione se nel corso dei prossimi test dovremo scartare qualche idea che sulla carta avrebbe potuto darci qualche miglioria".
Anche sul fronte della Superbike le aspettative sono alte, visto che quest'anno arriva una nuova versione della Panigale V4 R, sulla quale Dall'Igna spera di poter sfruttare ancora di più il punto di forza dell'antenata, ovvero il motore.
"Ducati presenterà una model year completamente diversa e quindi noi sfrutteremo tutte le novità, soprattutto motoristiche, che ha questo nuovo modello di Ducati. Mi aspetto un aumento di prestazioni importante, ma anche un aumento complessivo dell'affidabilità, che ci potrebbe permettere di sfruttare al meglio uno dei nostri punti di forza", ha concluso.
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