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MotoGP | Crutchlow: "Non serve più potenza, ma un motore più fluido"

Il collaudatore della Yamaha, Cal Crutchlow, ritiene che la M1 non abbia bisogno di più potenza, come richiesto invece dai piloti titolari, per tornare ad essere competitiva.

Cal Crutchlow, Yamaha Factory Racing

Crutchlow sta disputando la sua unica wild card stagionale in MotoGP questo fine settimana a Motegi, al fine di valutare una serie di nuovi elementi della Yamaha ed aiutare lo sviluppo in vista del 2024.

A causa dei paletti imposti dal regolamento, il pilota britannico non può provare il primo prototipo del motore 2024 che era stato portato al debutto nel test di Misano, sul quale Fabio Quartararo non ha nascosto che si sarebbe aspettato di più.

La carenza di velocità massima è uno dei problemi di cui si lamentano maggiormente i piloti della Casa di Iwata, ma Crutchlow non ritiene che sia un'iniezione di potenza ciò che serve alla M1 per tornare ad essere competitiva.

Lo sviluppo invece secondo lui dovrebbe concentrarsi su un'erogazione più fluida della potenza, che a suo avviso migliorerebbe la carenza di grip al posteriore e di conseguenza la velocità di punta della M1.

"Dipende tutto dal motore", ha detto Crutchlow dopo aver concluso la giornata di venerdì al 16° posto. "I piloti ci chiedono più potenza e a noi non serve più potenza, ma un motore più fluido".

"Questo è il problema più grande. Diciamo che abbiamo 300 cavalli. Diciamo che tutte le moto hanno 300 cavalli. In uscita di curva, però, non si usano 300 cavalli, se ne useranno 200. Quindi la potenza si può aumentare, ma se lo si fa non si può uscire bene dalle curve".

Cal Crutchlow, Yamaha Factory Racing

Cal Crutchlow, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

"E' più questione di avere un motore fluido, perché il nostro non lo è. I piloti chiedono più potenza, ma a noi ne serve meno. Fidatevi di me, so cosa fanno gli altri costruttori in uscita di curva, e il nostro motore non è fluido come il loro".

"Quindi, dobiamo andare in questa direzione. Quando andremo in quella direzione, come con la moto del 2019 o quella del 2020, vedrete che miglioreranno sia l'accelerazione che la velocità alla fine dei rettilinei, perché usciremo molto più velocemente dalle curve".

"Ora abbiamo solo tanto spinning in uscita dalle curve. Ma ci hanno chiesto un motore più potente. Ho già provato questo motore l'anno scorso e ho detto che avrebbe creato un problema. Ora chiedono di nuovo più potenza e non è la direzione giusta".

"Perciò, devo sottoporre il mio caso alla Yamaha e per fortuna c'è un nuovo motorista (Luca Marmorini). Lui sa in che direzione andare, credo. Il primo passo è stato positivo in quella direzione".

"Quando vedi i piloti in uscita di curva, la prima cosa che ti viene da dire è: 'abbiamo bisogno di più potenza'. Ma non è così, perché i più veloci hanno più grip e molta meno potenza. Avento più grip, la possono mettere tutta a terra".

"Se si risolve il problema con l'elettronica, aumenta l'impatto del controllo di trazione e si è ancora più lenti. Quindi, si riduce la potenza e la moto non va comunque. Si può risolvere solo migliorando il carattere del motore".

Crutchlow poi ha aggiunto: "Basta guardare i duelli tra Marquez e Quartararo nel 2019. La Honda faticava a passare la Yamaha anche su rettilinei lunghi come in Thailandia, perché Fabio usciva bene dalla curva e non era un problema se la moto era più lenta di 10 km/h".

"Credo che al momento la nostra potenza massima sia sufficiente. Sicuramente ne possiamo avere di più, ma ne abbiamo abbastanza, solo che non usciamo bene dalle curve. E posso sedermi con il computer e provarvi tutto, se ne avete bisogno".

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