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Couasnon: "Michelin già veloci, ma con troppe cadute"

E' questo il bilancio emerso sulle gomme francesi dai test di Valencia e da quelli successivi di Jerez

Pascal Couasnon, Direttore MICHELIN Motorsport con Chip Ganassi

Foto di: James Holland

Mascotte Michelin
Pubblcità Michelin in pitlane
Logo Michelin in pit lane
Michelin simbolo
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Una delle novità principali della stagione 2016 della MotoGP sarà il passaggio alle gomme Michelin. I piloti della classe regina hanno avuto modo di saggiare le coperture francesi subito dopo la conclusione del Mondiale e le conclusioni che si sono potute trarre per ora sono che si tratta di pneumatici già molto prestazionali, che però consegnano poco feeling sull'anteriore, provocando un po' troppe cadute. Considerazioni che sembrano essere condivise anche dal direttore competizioni Pascal Couasnon, giudicando quanto ha dichiarato in un'intervista rilasciata all'edizione francese di Motorsport.com.

"Per il momento non abbiamo fatto troppi test, ma abbiamo potuto notare due cose durante quelli che abbiamo fatto a Valencia dopo l'ultimo Gp. In primo luogo, i nostri pneumatici sono già molto competitivi e veloci: durante la gara sono stati cinque i piloti che hanno girato in 1'31" (con le Bridgestone, ndr), mentre durante i test sono stati ben 15. Dall'altra parte è anche vero che ci sono state anche tante cadute, ma non particolarmente pesanti. Per capire meglio le cose serviranno tre o quattro sessioni durante le quali i piloti potranno spingere al 100% sulle gomme Michelin, in maniera tale da adattare leggermente il loro stile di guida" ha detto Couasnon.

Il fatto che siano state subito veloci, non autorizza comunque a dire che siano migliori delle Bridgestone. Inoltre non bisogna dimenticare che c'è anche un altro cambiamento importante da metabolizzare per piloti e squadra: "E' sempre difficile da dire se una gomma è migliore di un'altra. Penso che sia complicato giudicare l'influenza di un parametro piuttosto che di un altro. Anche perché non dobbiamo dimenticare che c'è stato anche il cambiamento di elettronica, che ora è uguale per tutti, ed è un altro parametro con cui si devono confrontare i piloti. Dopo un anno di lavoro, direi che abbiamo fatto progressi significativi. D'altra parte è una bella sfida e la prendiamo molto umilmente, ma facciamo passi avanti ad ogni sessione".

Riguardo al problema del poco feeling sull'anteriore, è normale che questo sia una priorità, ma non è facile trovare una soluzione immediata: "Ci stiamo lavorando, anche se in effetti è vero che abbiamo sentito molti commenti di questo tipo. E' ovvio che la situazione andrà sempre meglio con il passare del tempo: bisognerà trovare la giusta combinazione di soluzioni tecniche tra moto, elettronica e pneumatici".

Di contro, la gomma posteriore offre davvero tanto grip rispetto a quelle utilizzata fino al 2015. La cosa ovviamente piace molto, quindi difficilmente si lavorerà su questo aspetto per trovare un compromesso sull'anteriore, anche se è una soluzione che non va esclusa a priori: "Naturalmente è un qualcosa che abbiamo preso in considerazione. Tuttavia, parlando con piloti, squadre ed organizzatori, ci hanno detto che dobbiamo mantenere la "firma" Michelin, perché ne sono felici. Direi che non ci sono soluzioni rapide o una soluzione unica".

Questa settimana ci saranno ancora alcune squadre in pista a Jerez de la Frontera. Couasnon ha spiegato che è proprio responsabilità dei team la gestione delle sessioni: "Sono loro che decidono se partecipare o meno alle sessione. Quello che bisogna comprendere però è che le prove ora non sono dedicare al 100% alle gomme, perché le squadre devono prendere le misure anche all'elettronica, che è un elemento che non va assolutamente trascurato per il prossimo anno". Quando poi gli è stato chiesto se in questo senso c'è integrazione con la Magneti Marelli, ha aggiunto: "No, è la squadra che deve mettere insieme le due componenti".

Intervista di Lena Buffa

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