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Analisi

MotoGP | Come Honda ha trasformato le qualità della moto in dubbi

In meno di due mesi e mezzo, Honda è passata dal dettare il ritmo con il nuovo prototipo MotoGP al trovarsi a un bivio a causa della discrepanza tra i suoi piloti sulla RC213V.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Se si confronta la positività che trasmettevano i piloti Honda alla fine della pre-stagione con le sensazioni negative di domenica scorsa a Portimao, il contrasto è incredibile. In Portogallo, dove Fabio Quartararo ha sbaragliato l’intera concorrenza, la prima Honda al traguardo è stata quella di Marc Marquez, che ha fatto sesto a più di 16 secondi dal francese della Yamaha.

Il pilota di Cervera ha trascorso le ultime fasi di gara battagliando con suo fratello Alex, che alla fine è riuscito a sorpassare dopo essersi lasciato alle spalle il suo compagno di squadra Pol Espargaro, che ha chiuso nono.

Guardando le due principali scommesse della Casa dell’ala dorata per vincere un titolo che manca dal 2019, è stata evidente la disparità di opinioni tra i piloti su ciò che Honda ha portato per rinnovarsi totalmente in vista del 2022 e i prototipi precedenti con cui Marquez ha conquistato sei dei nove titoli in palio tra il 2013 e il 2021.

“Dalla pre-stagione non mi sono sentito bene con la moto”, ha dichiarato Marquez, che ha offerto una versione di sé poco consueta, molto meno vistosa e aggressiva, nulla a che vedere con l’esplosione di energia di 15 giorni prima ad Austin, dove ha rimontato dall’ultima alla sesta posizione. “È vero che alcuni piloti Honda dicono che questa moto sia fantastica, ma io già avevo detto che le condizioni che avevamo nei test invernali, con molta gomma sull’asfalto, non avevano niente a che vedere con quelle che ci sono in un weekend di gara”.

Non lo nomina direttamente, ma è evidente che quando parla di “alcuni piloti Honda”, Marquez si riferisce al suo compagno di squadra. La cautela che il #93 aveva sempre mostrato nel ponderare i punti di forza del nuovo prototipo è andata in contrasto con l’ottimismo di Espargaro. Da quando ha debuttato la nuova Honda, il minore dei fratelli di Granollers ha trovato il grip al posteriore che tanto cercava e che gli mancava nei modelli precedenti. Sia nei test pre-campionato a Sepang e Mandalika sia nella prima gara in Qatar, Polyccio è stato uno dei più veloci. Infatti, a Losail è salito sul podio dopo essere stato al comando per gran parte della gara.

Espargaro started the season on a high with third place in Qatar, but since then Honda has struggled for form

Espargaro started the season on a high with third place in Qatar, but since then Honda has struggled for form

Photo by: Akhil Puthiyedath

Due settimane dopo, a Mandalika, sono iniziati i problemi, per quanto in quell’occasione sono stati accentuati dell’introduzione della carcasse posteriore che Michelin aveva portato d’urgenza in Indonesia come mezzo di prevenzione. Lì quel grip al posteriore è totalmente svanito e l’impegno di Marquez a combattere queste difficoltà si è concluso con quattro cadute in cinque sessioni. L’ultima nel warm-up, che lo ha lasciato fuori dai giochi per quella gara e per la successiva, in Argentina. A Termas de Rio Hondo, Espargaro è caduto quando era quarto e provava a evitare la fuga di Alex Rins. La trasferta americana si è conclusa ad Austin, miglior scenario possibile per il rientro di Marquez. Lì il #44 è stato condizionato da una gastroenterite che lo ha lasciato ko per tutto il fine settimana e ha chiuso la gara 13°.

Così siamo arrivati in Portogallo, dove diversi fattori si sono messi insieme per evidenziare i problemi di Honda, probabilmente anche per la mancanza di chilometri sull’asciutto, a causa della pioggia caduta sia il venerdì sia il sabato. “Chiaramente avremmo voluto più tempo per girare sull’asciutto. Ma è così per tutti e non c’è scusa. È stato chiaro che dobbiamo migliorare la moto”, ha riconosciuto Alberto Puig, team manager Honda, nel lunedì dopo Portimao.

Uno dei più chiari nel diagnosticare i problemi è stato il minore dei fratelli Marquez, pilota LCR: “Quando le condizioni sono d’asciutto e gli altri cominciano a spingere al massimo, noi iniziamo a soffrire. Fino a quel momento la moto fa tutto ciò che chiediamo”.

A questo punto colpisce la mancanza di spinta dimostrata da Marc su un terreno dove è sempre stato un punto di riferimento. “Non mi sono sentito comodo in nessun momento del fine settimana. Nemmeno il sabato con la pista in condizioni miste, dove di solito faccio la differenza”, ha sottolineato lo spagnolo, che dice da mesi che la RC213V non gli permette di guidare in maniera naturale, ovvero sfruttando molto l’anteriore. “Le cose si stanno complicando e non sappiamo il motivo. Cosa è mancato alla moto? Proprio ciò che ci ha permesso di essere così veloci durante l’inverno: il grip al posteriore”, ha affermato Espargaro. “È molto strano, perché in circostanza con meno grip in pista dovremmo avere ancora più vantaggio”, ha aggiunto quando Motorsport.com gli ha chiesto la propria opinione sulla diagnostica che aveva appena fatto il suo compagno di squadra. “Marc ha provato le due moto, quella del 2021 e la 2022, in Malesia e ha scelto la nuova perché generava più grip”, ha risposto.

Marquez typically thrives in difficult weather, but was off-colour in Portugal

Marquez typically thrives in difficult weather, but was off-colour in Portugal

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Se è chiaro che il pluricampione del mondo non ha potuto prendere parte alla penultima gara della stagione, disputata proprio in Algarve, a causa della diplopia, non smette di sorprendere che tra lui e il vincitore di domenica scorsa ci siano 16 secondi, più dei 13 che lo hanno separato dal vincitore nel gran premio (sempre Quartararo a Portimao) in cui è rientrato lo scorso anno dopo i nove mesi di assenza per l’infortunio al braccio rimediato a Jerez nel 2020.

Arrivati a questo punto, sia Honda sia i suoi piloti si danno qualche giorno di tempo prima di cominciare a pensare di prendere una decisione più drastica. Venerdì, Marquez ed Espargaro torneranno in pista, stavolta a Jerez, una pista più convenzionale in cui il lunedì dopo la gara si svolgeranno i primi test collettivi. Quella giornata sarà decisiva per poter valutare con più chiarezza i punti forti e quelli deboli della nuova Honda, una moto che in meno di tre mesi è passata dall’essere elogiata da tutti a generare dubbi.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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