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MotoGP | Cinque motivi per cui Ducati può vincere il titolo nel 2022

Ducati parte come uno dei costruttori che aspirano al titolo nella stagione 2022. Questi sono i motivi per cui la casa di Borgo Panigale potrebbe vincere il mondiale in MotoGP.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Con due mondiali consecutivi in tasca, in questa stagione Ducati sta lottando in ogni modo per far sì che uno dei suoi piloti possa mettere la placca con il suo nome sulla “torre dei campioni”. I test sono una grande opportunità per piloti e ingegneri, che possono raccogliere informazioni preziose. Da queste sensazioni si crea la base di un prototipo vincente e Ducati si è superata, dominando la classifica dei test pre-stagionali.

Il nome di Michele Pirro è stato in cima alla lista dei tempi durante lo shakedown di febbraio e non sono stati pochi i team che hanno buttato gli occhi nel box on l’obiettivo di scoprire cosa nascondesse quel fulmine rosso che promette grandi cose quest’anno.

Una cosa chiara in queste settimane è che dal primo momento tutti i pilori hanno concentrato la loro attenzione su un unico obiettivo: il titolo. Però, affinché questo accada, serve più di una buona moto all’interno del box.

Con la prima gara dell’anno come preambolo del titolo come destinazione finale, Ducati mette in marcia la parte più difficile del cammino verso il campionato: il processo. Questo cammino si traduce in 20 gare in cui può succedere di tutto sull’asfalto della MotoGP. Quali sono le cinque caratteristiche che vanno a favore di Ducati per la conquista al titolo 2022?

1. Supremazia in griglia

Comporre un terzo della griglia di partenza è un asso nella manica per il costruttore italiano. Otto piloti, otto fonti di informazioni. I dati forniti da tutti i piloti potenziano la creazione di un prototipo formidabile che, al momento, ha vinto la prima gara della stagione e si impone come leader rispetto al resto dei team.

2. Mente analitica: il metodo Dall’Igna

Per anni, Ducati ha resistito agli attacchi di costruttori vincenti come Honda e Yamaha. Quando non si poteva sorpassare in pista, i membri della Rossa, capitanati dalla mente brillante di Gigi Dall’Igna, hanno deciso di scommettere facendo un passo avanti all’interno del box.

Come se si trattasse di una macchina, la mente del direttore generale vuole portare la Desmosedici al limite. Il peggior nemico di Dall’Igna è la versione precedente e, anno dopo anno, studia fino all’ultimo dettaglio da sfruttare al massimo.

Il suo successo nell’aerodinamica ha trasformato il costruttore di Borgo Panigale in un modello da seguire in termini di innovazione e sviluppo. Tuttavia, è stato nel momento dell’arrivo dell’ultimo dispositivo quando Ducati è diventata per eccellenza la marca da battere.

3. Detta il passo sugli altri: pioniera dell’holeshot e riferimento nell’aerodinamica

Rinnovarsi o morire. L’evoluzione è l’unico cammino che rende una moto vincente. Ducati lo sa dal 2014 e al momento si mantiene fedele e a questo leitmotiv. Le sue gesta con i dispositivi come l’holeshot evidenziato il carattere leader nell’ambito dell’evoluzione dei prototipi e sono molti i team che hanno replicato le sue innovazioni.

A qualcuno è costato di più, a qualcun altro meno, ma attualmente tutti i piloti MotoGP hanno riconosciuto che l’arrivo dell’holeshot sui propri prototipi ha segnato un prima e un dopo nel campionato.

4. Piloti difensori

La punta di diamante fresca di rinnovo Pecco Bagnaia non si stanca di dare motivi per pensare al suo nome quando si parla di un nuovo campione. Dall’altra parte del box si trova un Jack Miller che darà tutto per assicurarsi il posto nel team ufficiale anche per il prossimo anno.

A caccia di quel posto nella squadra ufficiale c’è Jorge Martin, che in quanto rookie dell’anno è diventato uno dei nomi più costanti nelle scommesse mondiali. Non molto lontano c’è Johann Zarco, che è riuscito agevolmente ad essere in top 10 nel Gran Premio del Qatar.

5. Gioventù

Ducati è andata alla ricerca di freschezza e ha finito per sgranare gli occhi quando Enea Bastianini ha comandato la prima gara del 2022. Con una vittoria imperiosa, il pilota del team Gresini è salito sul gradino più alto del podio davanti a Brad Binder e Pol Espargaro.

Enea si aggiunge alla lista di giovani di talento con fame di vittoria che rappresenteranno, gara dopo gara, gli ideali della fabbrica di Borgo Panigale. Concretamente parliamo di altri tre giovani: Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio e Luca Marini.

Questi sono i cinque motivi per cui Ducati potrebbe chiudere la stagione 2022 del mondiale MotoGP con un ottimo voto. Bisogna solo aspettare e vedere se il sogno si realizzerà a Valencia, ultimo appuntamento dell’anno.

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