MotoGP | Cazeaux: "Rins in Suzuki ha imparato a pensare a sé stesso e non alla moto"
Manu Cazeaux, ingegnere di Alex Rins per sei stagioni alla Suzuki e probabilmente una delle persone che lo conosce meglio, ha dichiarato di non essere affatto "sorpreso" dalla sua vittoria ad Austin.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Se c'è qualcuno che sa di cosa si parla quando l'argomento è Alex Rins, è senza dubbio il tecnico argentino Manu Cazeaux, attualmente in Aprilia come ingegnere di pista di Maverick Vinales. Cazeaux si è riunito quest'anno a Mack, con il quale aveva già lavorato nel 2015 e nel 2016 alla Suzuki, ottenendo la prima vittoria per il marchio di Hamamatsu nel suo ultimo periodo in MotoGP, al Gran Premio di Silverstone del 2016.
L'anno successivo, Viñales è passato alla Yamaha e si è separato dall'argentino, che è rimasto in Suzuki ed ha iniziato a lavorare accanto all'allora esordiente Alex Rins.
Per sei stagioni (2017-2022) e fino alla brusca uscita della Suzuki dalla MotoGP lo scorso anno, Cazeaux e Rins hanno formato una delle coppie più forti del paddock, ottenendo 17 podi e cinque vittorie, di cui due nelle ultime tre gare dello scorso campionato, in Australia e a Valencia.
Quando la Suzuki ha annunciato la sua uscita dal Campionato del Mondo, poco più di un anno fa, tutti i membri della squadra erano alla ricerca di una via d'uscita e il primo a ricevere un'offerta è stato Cazeaux, che è stato reclutato da Maverick Viñales all'Aprilia. Rins, nel frattempo, ha trovato casa alla Honda LCR, dove, secondo le parole del pilota, "non mi hanno permesso di prendere nessuno dalla Suzuki".
Lo scorso fine settimana, Rins è tornato sul gradino più alto del podio con la sua prima vittoria in sella ad una Honda, moto criticatissima fino a quattro giorni fa, ma per Manu Alex il weekend impeccabile - prima fila in griglia, secondo nella Sprint e primo nella gara principale - non è una sorpresa.
"Non credo che qualcuno possa avere molti dubbi sul talento di Alex e non ho intenzione di scoprirli ora. È un pilota di gran classe", ha dichiarato domenica pomeriggio ad Austin.
Senza mettere in dubbio il talento, la classe o la velocità di Rins, il fatto che sia riuscito a portare a termine un fantastico weekend con una Honda satellite potrebbe essere una sorpresa per più di qualcuno.
"Credo che ciò che ha portato Alex a vivere questo momento con la Honda è che in Suzuki lo abbiamo educato a pensare a se stesso e non tanto alla moto", ha spiegato l'argentino.
"Negli ultimi tempi gli ho sentito dire che la moto (Honda) non va poi così male, che ha del potenziale e credo che questo gli permetta di rimanere calmo, di non perdere la concentrazione con variabili che non può controllare", ha aggiunto.
Un altro fattore che Cazeaux ritiene abbia aiutato il suo pupillo a raggiungere questo risultato è il legame di Alex con la pista texana.
"Se a questo si aggiunge il fatto che aveva già vinto in tutte e tre le categorie ad Austin, e che è una delle sue piste preferite, allora il risultato è lì", ha ammesso Manu prima di concludere con una frase chiara: "Ed è per questo che continuo a credere che la grande differenza la faccia il pilota, al di là della moto".
Alex Rins y su jefe técnico en Suzuki, Manu Cazeaux, el pasado año en Valencia
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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