MotoGP | Buoni progressi per KTM, ma serve “qualcosa di più”
I piloti KTM e Francesco Guidotti stilano un bilancio positivo dei test pre-stagionali. Il marchio austriaco ha compiuto dei progressi significativi in molti ambiti, anche se ancora non sono sufficienti a impensierire Ducati.
Così come nei test di Sepang, anche nei due giorni di prove a Lusail KTM non ha impressionato tanto quanto Ducati e, in misura minore, Aprilia. Tuttavia, Brad Binder si è portato nelle prime dieci posizioni in entrambe le giornate in Qatar. Il marchio austriaco ha riconosciuto la necessità di fare dei progressi per lottare per la vetta, ma sostiene di aver trovato la giusta direzione dello sviluppo della moto.
“I piloti erano soddisfatti”, ha affermato Francesco Guidotti, team manager KTM. “Rispetto all’ultima volta qui siamo migliorati, era chiaro guardando il cronometro. Abbiamo ancora bisogno di qualcosa di più in questo momento, ma siamo sulla buona strada. Si lavora e i progressi sono visibili. La pre-stagione è stata buona e le prestazioni sono state sotto il record della pista in entrambe le occasioni. Siamo lì. Saremo pronti e dovremo essere all’altezza delle aspettative”.
KTM può ritenersi ottimista, perché un anno fa in questo periodo, il marchio era piuttosto distante, prima di compiere dei progressi significativi per la prima gara dell’anno. Brad Binder non ha alcun dubbio sul fatto che quest’anno i test siano andati meglio: “L’anno scorso volevo spararmi, quindi direi che quest’anno la pre-stagione è stata migliore”, ha affermato il sudafricano in tono scherzoso.
Per Jack Miller, i passi avanti compiuti sono evidenti, soprattutto nell’elettroica: “Sono abbastanza contento del pacchetto di base e i cambiamenti dell’elettronica hanno dato un grande contributo alle prestazioni, non solo con gomme usate ma anche nel time attack”.
Binder ha notato anche dei progressi in termini di motore: “Penso che i ragazzi ci abbiano dato un po’ più di potenza, ma nel feeling e nella guida non si nota troppo. I giri si alzano un po’ prima e il limite si raggiunge prima. È sempre bello quando è così”.
Jack Miller, Red Bull KTM Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
KTM ha definito il pacchetto per la moto
Durante le due giornate di test a Lusail, Binder ha “ridotto la selezione” tra le numerose evoluzioni portate da KTM all’inizio dei test, con l’obiettivo di definire la direzione da prendere: “Penso che abbiamo fatto un buon lavoro a Sepang nello scartare alcune componenti. O anche non scartarle, ma capirle, progredire e conservare quello che funziona”.
“Lunedì abbiamo ancora lavorato con differenti configurazioni e ne ho trovate due, entrambe positive. Ma la cosa importante è che hanno bisogno di due setup diversi, quindi so in quale direzione andare”, ha proseguito il sudafricano.
Jack Miller ha svolto un lavoro simile, perché ha “chiarito” e “confermato” ciò che ha provato a Sepang, valutando meno parti. “In Malesia è stato molto più caotico che qui in Qatar”, ha spiegato l’australiano al sito ufficiale MotoGP. “Qui, è stato abbastanza lineare. Abbiamo preso la maggior parte delle decisioni, ci siamo assicurati che le decisioni prese siano quelle giuste. In un mondo ideale, la moto resterebbe la stessa e non si dovrebbe cambiare questa o quell’altra cosa”.
Martedì, Binder ha voluto soprattutto valutare i setting e fare una simulazione gara per valutare il degrado delle gomme, dopo che lo scorso anno al Gran Premio del Qatar aveva sperimentato delle difficoltà dopo una decina di giri. In questo senso, ha notato dei progressi: “Sono riuscito a capire alcune cose, ho provato diversi setup e ho fatto una simulazione di gara completa. Sono rimasto senza benzina dall’altra parte della pista, grazie ai ragazzi di Pramac che mi hanno spinto. C’era un po’ di degrado delle gomme, ma niente di estremo. È andata molto meglio rispetto alla gara dell’anno scorso, questa è la cosa più importante”.
I piloti non hano mostrato il loro vero potenziale
Alla fine della giornata, Binder ha voluto provare un time attack, ma non è riuscito a ottenere un tempo ideale. Alla fine ha agguantato la nona posizione, a 631 millesimi dal leader Pecco Bagnaia: “Ho avuto due bandiere gialle nel mio time attack! Però sono contento, penso che la nostra moto funzioni piuttosto bene. Abbiamo fatto dei progressi importanti dallo scorso anno, sono contento di come va la moto. Vedremo dove saremo realmente fra due settimane”.
Nel corso della giornata conclusiva di test, Miller si è concentrato sul preparatr il Gran Premio del Qatar, lavorando sui diversi parametri della moto. Ha dato poca importanza al suo 11° tempo, a 768 millesimi dal leader, perché ha commesso dei piccoli errori. Ha preferito sottolineare il buon lavoto svolto da KTM nel corso degli ultimi mesi.
“Abbiamo solo provato a trovare un setup di base, lavorare sugli ammortizzatori, sul passo… Cose così. Penso che più o meno siamo al livello che ci serve. Chiaramente, bisognerà fare qualche aggiustamento, si può sempre trovare qualcosa sulla moto. Ci sono delle aree in cui si può provare a lavorare, ma sono abbastanza contento del time attack. Ho sbagliato un po’, è molto difficile andare in pista in questo momento, con una traiettoria sporca. Se commetti un piccolo errore e vai fuori dalla linea, poi è molto complicato rientrare. Ad ogni modo, nell’insieme la pre-stagione è stata buona. I ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico quest’inverno. Penso che avremo una moto abbastanza performante per la gara”, ha proseguito Miller.
Al momento, i piloti non sanno quale risultato aspettarsi fino a quando torneranno a Lusail per la prima gara della stagione. “Non sapremo veramente dove saremo prima delle qualifiche”, ha affermato Binder, mentre Miller è più ottimista: “Penso che siamo a un buon livello per l’inizio della stagione. Mi sento bene. Non vedo l’ora di tornare qui fra due settimane e di ricominciare, per davvero stavolta”.
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