MotoGP | Binder vola, ma resta cauto sul telaio in carbonio KTM
Il pilota sudafricano ha avuto un ottimo impatto con la nuova soluzione approntata dalla Casa di Mattighofen, perché ha chiuso il venerdì di Motegi davanti a tutti, facendo segnare anche il nuovo record della pista giapponese. Tuttavia, pur ammettendo di aver trovato più grip al posteriore, per il momento ha preferito rimanere cauto con i suoi commenti.
Prudenza sembra essere ancora la parola d'ordine in casa KTM, ma la sensazione è che i tecnici del marchio austriaco abbiano trovato una soluzione che può permettere alla RC16 di fare uno step importante con il nuovo telaio in carbonio che Brad Binder e Jack Miller hanno utilizzato oggi a Motegi.
Il debutto assoluto, a dire il vero, era avvenuto nel weekend di Misano, dove a portarlo in gara era stato il collaudatore Dani Pedrosa. E con grandi risultati, visto che aveva sfiorato il podio sia nella Sprint che nella gara lunga. Nella giornata di lunedì, quella dei test collettivi, era toccato poi ai due titolari "assaggiarlo" per la prima volta, traendone indicazioni favorevoli.
Inizialmente, a Mattighofen sembravano intenzionati ad utilizzarlo come soluzione per l'anno prossimo, ma i riscontri positivi devono aver invogliato ad affrettare i tempi e i risultati si sono visti subito, perché Binder è stato il più veloce oggi in Giappone ed ha fatto segnare il nuovo record del tracciato giapponese, polverizzando il precedente primato di Jorge Lorenzo che resisteva dal 2015 e che quindi era stato ancora realizzato con gomme Bridgestone.
Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Nonostante questo, il sudafricano è parso molto cauto a fine giornata: "Penso che il nuovo telaio mi abbia dato un po' più di grip al posteriore, che era una cosa che chiedevo da tempo. E' fantastico averne a disposizione, perché sicuramente è un aiuto: il grip vale tempo sul giro".
"Credo che tutti noi fossimo rimasti sorpresi da quanto Dani fosse riuscito ad essere veloce a Misano: ci stava letteralmente facendo impazzire. Quindi ci eravamo immediatamente resi conto che il test team aveva fatto un ottimo lavoro, trovando un qualcosa che funzionava molto bene. E' solo il primo giorno, quindi voglio essere un po' cauto. Vediamo, ma mi sento meglio, perché sento di avere la possibilità di guidare come voglio io, proprio perché ho più grip al posteriore", ha aggiunto Binder.
La sensazione di aver trovato più grip al posteriore, che era la cosa che probabilmente gli era mancata maggiormente nelle ultime uscite, quelle in cui ha faticato più del previsto, è ben chiara anche per il compagno di box Jack Miller, che a sua volta ha centrato l'accesso diretto alla Q2 con il decimo tempo, pur essendo anche stato protagonista di una caduta alla curva 11.
"Siamo di nuovo in grado di sfidare la concorrenza in termini di grip. Ovviamente abbiamo ancora molto lavoro da fare in termini di elettronica. Ma in termini di grip meccanico abbiamo sicuramente trovato qualcosa e questo è sicuramente positivo per noi, sia per me che per Brad", ha spiegato l'australiano, lasciando intendere che questo telaio possa avere ancora molto potenziale inesplorato.
Jack Miller, Red Bull KTM Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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