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MotoGP GP di Thailandia

MotoGP | Binder in modalità "o tutto o niente" a Buriram

Brad Binder ha spiegato che la vittoria del Sudafrica nella Coppa del Mondo di Rugby è stata una spinta in più che lo ha portato a correre "o tutto o niente" nel Gran Premio di Thailandia di MotoGP, nel quale si è classificato terzo.

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Brad Binder si è qualificato quinto a Buriram e ha ottenuto il secondo posto nella Sprint, prima di lottare duramente per la vittoria con Jorge Martin e Pecco Bagnaia nella gara di domenica.

Dopo aver preso brevemente il comando nel corso del Gran Premio, Binder ha tagliato il traguardo con un distacco di 0"114 da Martin alla bandiera a scacchi, per poi essere retrocesso al terzo posto per aver superato i track limits nel corso dell'ultimo giro.

Per Binder si tratta del primo podio in un Gran Premio dal GP d'Austria di agosto, e il sudafricano ha ammesso di essere stato spronato dalla vittoria del suo Paese contro la Nuova Zelanda nella finale della Coppa del Mondo di rugby di sabato.

"Mi sono svegliato stamattina, ho visto che il Sudafrica aveva vinto la Coppa del Mondo di rugby e mi sentivo un po' come se dovessi correre o tutto o niente", ha detto Binder dopo la gara di domenica.

"Ho dato il massimo, devo essere sincero. Jorge ha fatto un lavoro incredibile, io ho fatto del mio meglio per stargli dietro e gestire la mia gomma posteriore. Credo di aver fatto esattamente questo".

"Ma nel momento in cui l'ho superato mi sono accorto che la gomma posteriore stava un po' calando. È stato difficile. Onestamente, all'ultimo giro mi sono detto: 'Sono molto, molto vicino, posso mettere la mia ruota lì e farcela'".

"Alla curva 4 la gomma anteriore era un po' più calda del solito, ho avuto un piccolo bloccaggio e sono andato largo, finendo per toccare il verde. Non è mai bello perdere una posizione, ma alla fine sono ancora sul podio, ho dato il massimo e non posso lamentarmi".

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Binder ha aggiunto che sapeva di aver superato i track limits, ma non ha rinunciato all'assalto finale nei confronti di Martin.

"Ho cercato di frenare tardi e di passare", ha osservato Binder, che ha perso un podio ad Assen per aver superato i track limitis all'ultimo giro. "Prima ho frenato un po' più a lungo e quando ho aperto il gas ho tolto il peso dalla gomma anteriore".

"Quindi, ho cercato di riequilibrare la situazione ma ho toccato il verde. Quindi, non era l'ideale, ma alla fine della giornata ho cercato di lottare comunque, ho cercato di passare perché sapevo che avrei perso una posizione".

"Quindi, almeno se fossi riuscito a passare, sarebbe stato un secondo posto e non un terzo posto".

Per il sudafricano comunque è stata una prestazione da incorniciare, perché ha distanziato di ben 17 secondi la seconda della KTM, quella del compagno Jack Miller, 16° al traguardo.

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Brad Binder, Red Bull KTM Factory Racing

La carcassa più rigida degli pneumatici posteriori Michelin, portata in Thailandia per far fronte alle esigenze legate alle alte temperature, ha causato problemi di trazione alla maggior parte delle KTM.

Binder ha ammesso che la sua moto non era "perfetta", ma ha scoperto che la RC16 ha "alcuni punti di forza".

"Sapevo già dai giri precedenti che le mie migliori possibilità erano nel terzo settore, perché era lì che sentivo di avere qualcosa in più", ha detto quando gli è stato chiesto dove avrebbe potuto superare Martin all'ultimo giro.

"Ma ci ho provato lo stesso. Ho toccato il verde, ma oggi non era destino. Ma la cosa di cui sono molto contento è che in gara le cose non sono state perfette, ma ho capito che abbiamo dei punti di forza che posso sfruttare al meglio".

"E se riusciamo a rendere un po' più forti i nostri punti deboli, penso che possiamo fare bene".

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