MotoGP | Bezzecchi: "India meno fisica, fiducioso per la mano"
Marco Bezzecchi affronterà il Gran Premio d'India portandosi dietro gli strascichi dell'infortunio alla mano rimediato a Barcellona. Tuttavia, il pilota Mooney VR46 è fiducioso di poter far bene dopo aver visto il tracciato, di cui ha avuto un'ottima impressione.
L’India ospiterà questo fine settimana per la prima volta nella storia la MotoGP, dando il via alla lunga trasferta asiatica che sarà decisiva in ottica mondiale. Al Buddh International Circuit, Pecco Bagnaia si presenta da leader, inseguito da Jorge Martin e da Marco Bezzecchi, terzo in campionato. Il portacolori Mooney VR46 si presenta al 13° appuntamento della stagione con il morale alto, forte dei risultati ottenuti a Misano due settimane fa nonostante una mano dolorante.
"La settimana dopo Misano è stata dura, sono onesto”, rivela Bezzecchi, che nella conferenza stampa del giovedì si mostra ancora con la fascia alla mano sinistra. “Durante il weekend ho sollecitato molto la mano e ho un ematoma proprio a livello osseo che si sta riassorbendo, ma molto lentamente. Questo genera dolore, ma a Misano sono riuscito a dare del mio meglio, non potevo sicuramente dare di più, ma sono stato felice del risultato. Sembra che questa pista però richieda una guida meno fisica. Sicuramente darò tutto per cercare di stare davanti”.
Il Buddh International Circuit aveva i riflettori puntati su di sé per via della sicurezza. Una volta però che i piloti sono giunti in India (tra le mille peripezie di visti e voli in ritardo), non hanno potuto far altro che apprezzare il layout di una costruzione proveniente dalla mente di Hermann Tilke e che si presenta interessante secondo l’opinione di tutti.
Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Bez sottolinea la bellezza dell’impianto in generale e si concentra su alcuni particolari della pista che lo hanno colpito: “La pista mi è piaciuta molto, il paddock è molto ben organizzato e la pit lane è molto bella. Il tracciato l’ho fatto a piedi e sembra fantastica. È un mix di curve che amo e apprezzo, poi c'è un rettilineo impressionante, credo sia lungo quasi quanto quello del Texas. Non vedo l'ora di provarlo con la moto…poi c’è anche una parabolica che sembra incredibile, quindi sono impaziente di provarlo!”.
Nonostante l’India sia entrata solo quest’anno in calendario, fa parte del passato di molti piloti, che hanno corso con la Mahindra. Il marchio indiano ha accolto tra le sue fila anche Marco Bezzecchi, che ricorda con piacere quel periodo. Proprio con Mahindra, infatti, Bez ha debuttato nel mondiale Moto3 nel 2015, restando fino al 2017: "Senza Mahindra e l'Academy sarebbe stato difficile per me affrontare dei campionati del mondo. Loro investivano sui piloti giovani e ci hanno aiutato. È stato fantastico poter fare parte della famiglia Mahindra, anche se non per troppo tempo. È stata un'ottima scuola, ho imparato molto, sono diventato preciso e costante grazie a loro. Mi mancava un po’ di potenza all’epoca, ma mi sono divertito e ho fatto anche un podio”.
Ora però è in MotoGP con Ducati, e dal prossimo anno conterà su un compagno di marca che può diventare un grande rivale. Franco Morbidelli sarà infatti un portacolori Pramac a partire dal 2024 e Bezzecchi è pronto ad accoglierlo, non senza lo spirito competitivo: "Ci sarà più concorrenza, sono contento. Ma sarà dura, dato che Franco è un lottatore. Però sarà divertente, non vedo l’ora di dargli il benvenuto in Ducati!”.
Infine, all’alfiere Mooney VR46 viene chiesto se avrà a disposizione lo stesso dispositivo di partenza che abbiamo visto usare sulla moto di Bagnaia. Proprio quello ha consentito al campione del mondo in carica di mettere in atto una partenza fulminea a Misano. Tuttavia, non sarà in dotazione alla GP22 di Bezzecchi: "Purtroppo non ce l'ho, non l'ho ricevuto".
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