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MotoGP benefica: Marini aderisce alla Lega del filo d’oro

Luca Marini ha aderito alla Lega del filo d’oro, fondazione italiana che aiuta le persone sordocieche. Il portacolori Esponsorama è il primo pilota MotoGP a rendersi protagonista di gesti umanitari e afferma che questa iniziativa possa essere uno stimolo per gli altri piloti che vorranno creare progetti simili.

Luca Marini, Esponsorama Racing

Luca Marini, Esponsorama Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

In diverse occasioni la MotoGP ha dimostrato molta umanità, non solo pista e non solo agonismo: piloti e squadre hanno dato prova di quanto questo sport sia decisamente meno rigoroso di quel che vediamo nella classifica dei tempi. Questo fine settimana, in occasione del Gran Premio delle Americhe, Luca Marini è uno degli esponenti di questa grande umanità e va ben oltre le due ruote. Il pilota dello Sky Racing Team ha deciso di aderire alla Lega del Filo d’oro, fondazione italiana per le persone sordocieche.

Marini spiega che l’iniziativa è partita insieme a suo padre, con cui lavora da anni a questi progetti per aiutare le persone più bisognose: “Questo è un progetto al quale sono molto legato perché da quando ero piccolo ho sempre cercato di fare qualcosa di attività per beneficienza, perché mio babbo mi ha sempre un po’ educato in questo modo, con lui abbiamo sempre cercato di portare avanti dei progetti per aiutare il prossimo e chi è più svantaggiato. È una cosa bella da fare, è un senso di gratificazione personale che per me è molto importante e ti fa conoscere le realtà difficili. Da un po’ di tempo cercavo di creare un altro progetto per poter fare qualcosa di importante, perché ora sono arrivato ad essere un pilota che corre in MotoGP e ho maggiore potenzialità per fare qualcosa di più grosso”.

“Ho deciso insieme a lui di creare qualcosa di nuovo insieme alla Lega del filo d’oro perché mi sembrava una onlus con la quale mi ci ritrovavo – continua parlando della sua iniziativa – Poi è anche vicino casa mia, quindi è più facile essere all’interno del progetto. Si tratta semplicemente di raccogliere dei fondi per sviluppare delle nuove tecnologie che possano aiutare le persone con disabilità molto importanti e severe che ho avuto modo di conoscere. Sicuramente possono aiutare a migliorare la vita di tante persone, quindi spero di poter fare qualcosa di bello insieme a loro”.

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Questa iniziativa non ha nulla a che vedere con l’ambiente delle due ruote e Marini ritiene che il suo gesto possa essere d’aiuto anche per stimolare altri piloti a lanciarsi in questi progetti: “Questo è un progetto al di fuori di tutte le moto, che non c’entra niente, perché semplicemente mi piace fare queste cosa qua, cercare di dare una mano a chi ne ha bisogno. È un progetto che parte da me e mio babbo che ringrazio, perché si impegna molto per darmi una mano a cercare di creare queste cose qua. Spero che posso andare bene. Secondo me è molto importante, perché a noi costa poco dedicare un po’ di attenzione e curare queste cose al di fuori, ma il tempo si trova. Poi se è una cosa che ti piace fare e che ti ridà indietro qualcosa, lo fai ancora meglio. Magari altri piloti non ci hanno mai pensato, ma spero che in realtà possa aiutare anche gli altri piloti a pensare a questa iniziativa. Poi alla fine va bene qualsiasi cosa, perché alla fine ce ne sono tante di idee che si possano realizzare”.

L’iniziativa di Marini è decisamente ammirevole, specialmente sapendo che non ha alcun legame con la onlus. Di solito si tende ad aiutare organizzazioni che aiutano la ricerca e il sostegno a persone con malattie o disabilità conosciute in ambito familiare, ma il portacolori Sky Racing Team in MotoGP afferma di aver aderito a questa iniziativa senza conoscere nessuno: “Non conoscevo nessuno, è stato interessante, perché ogni persona è a sé, sono tutti molto diversi uno dall’altro. A volte trovi delle persone molto piacevoli che riescono a comunicare molto bene con te, riescono a capirti e riescono a ridarti qualcosa, a farti capire il loro mondo, in cui è molto dura senza vedere né sentire niente. Poi anche la sede a Osimo è una cosa incredibile, è una struttura maestosa che sta continuando a crescere, è molto bella. Se qualcuno ha l’opportunità di vederla o di documentarsi ve lo consiglio, perché è bellissima”.

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