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MotoGP | Bagnaia reagisce di forza e domina il GP del Qatar

Il campione del mondo risponde ad un sabato difficile con una gara perfetta: prende il comando in quattro curve e non lo molla fino alla fine, precedendo la KTM di Binder e l'altra Ducati di Martin. La Casa di Borgo Panigale piazza sei moto nei primi sette, con Marquez quarto davanti a Bastianini. Acosta impressiona, ma poi cala e chiude nono.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Siamo nel 2024, ma sembrerebbe di essere ancora nel 2023, perché il primo weekend della stagione della MotoGP, quello del Gran Premio del Qatar, ha ripercorso il leitmotiv dello scorso anno, con Jorge Martin a fare la differenza al sabato nella Sprint e Pecco Bagnaia pronto a piazzare la risposta nella gara lunga.

Dopo le difficoltà che aveva incontrato nella gara breve di ieri, forse in pochi avrebbero scommesso su una zampata del campione del mondo, ma ancora una volta il pilota della Ducati ha dimostrato che c'è un motivo se sono due anni che è seduto saldamente sul trono iridato, andando a piazzare la sua bandierina su una pista su cui non si era ancora imposto in MotoGP.

Al via è scattato benissimo dalla seconda fila, portandosi subito terzo e poi alla curva 2 ha infilato con cattiveria la KTM di Brad Binder e due curve più tardi ha fatto la stessa cosa con "Martinator", prendendosi una leadership che non ha più mollato fino alla bandiera a scacchi, quando ha concretizzato la sua 19° vittoria nella classe regina. E probabilmente è partito così carico per evitare che gli salissero le pressioni delle gomme, cosa che ieri gli aveva generato delle fastidiose vibrazioni.

Se era lecito attendersi una gara di gestione, Pecco invece ha preso subito un ritmo infernale, girando a cavallo tra l'1'52" alto e l'1'53" basso praticamente per tutta la corsa. All'inizio Binder e Martin hanno provato a rimanere al gancio, ma poi il duello tra i suoi due inseguitori, che si sono superati tra loro più volte, gli ha permesso di aprire una piccola forbice di poco inferiore al secondo.

Un gap che poi ha amministrato con maestria, facendo una gara da vero e proprio metronomo, che gli ha permesso di soffiare subito la leadership iridata a Martin, anche se il suo diretto inseguitore al momento è Binder, che alla fine l'ha spuntata sull'alfiere del Prima Pramac Racing nella lotta per la piazza d'onore.

Per il sudafricano e per le KTM si tratta quindi di un grande inizio di Mondiale, visto che sono arrivati ben due secondi posti in questo primo round. Risultati che confermano la crescita della RC16. Nonostante non sia riuscito a bissare il successo della Sprint, anche Martin si è mostrato però sorridente prima di salire sul podio, perché comunque il suo gap su Bagnaia è di soli 3 punti e anche per lui è un inizio sicuramente positivo.

Ai piedi del podio c'è Marc Marquez, che quindi ha confermato di potersela giocare con i migliori anche nella gara lunga con la sua Ducati del Gresini Racing. Anzi, nel finale, grazie ad un paio di giri di nuovo sotto all'1'53", aveva provato anche ad andare all'attacco della terza posizione di Martin. Poi però ha finito per essere staccato dal madrileno negli ultimi due giri. Il quarto posto odierno però deve essere visto come un passo avanti nella crescita del feeling con la GP23.

A completare la top 5 c'è Enea Bastianini, che oggi ha più o meno ripetuto la performance che aveva mostrato nella Sprint, non riuscendo a stare al passo con i migliori. Nel finale, se non altro, si è preso la quinta posizione con un bel sorpasso ai danni di Alex Marquez. La festa Ducati, con ben sei Desmosecici GP nelle prime sette posizioni prosegue poi con il settimo posto di Fabio Di Giannantonio alla prima gara con la Pertamina Enduro VR46.

Alla voce delusioni per la gara di oggi possiamo mettere sicuramente Aleix Espargaro, perché il passo mostrato ieri quando hanno iniziato a calare le gomme aveva illuso che il pilota dell'Aprilia potesse essere il grande favorito oggi. Lo spagnolo invece è sempre rimasto ai margini della top 10, dovendosi accontentare di un ottavo posto ad oltre 11" dal vincitore ed appena un paio davanti al compagno Maverick Vinales, alla fine decimo.

Tra le due Aprilia c'è Pedro Acosta, ma il nono posto non dice molto della grande prova del rookie della GasGas Tech3. Fino a 8 giri dal termine, infatti, si era infilato addirittura nella battaglia per il podio ed era nel codone di Martin, dopo essersi reso protagonista anche di sorpassi degni di un veterano. Poi ha accusato un calo repentino, dovuto probabilmente ad un drop della gomma, ma il campione del mondo della Moto2 ha già fatto capire che bisognerà fare i conti con lui abbastanza presto.

Bisogna scendere fino all'11° posto per trovare la prima delle moto giapponesi, che è la Yamaha di Fabio Quartararo. Il distacco di 17" da Bagnaia dice che il lavoro da fare sulla M1 è ancora tanto, così come quello che serve alla Honda per risalire la china, perché le RC213V di Johann Zarco e Joan Mir hanno chiuso subito nella sua scia. Quasi come quella delle moto nipponiche fosse una sorta di "MotoGP B"

Deludente anche la gara di Marco Bezzecchi, unico dei piloti Ducati ad aver corso nelle retrovie, chiudendo 14°, se non si conta ovviamente Franco Morbidelli, che non può essere ancora valutato essendo stato costretto a saltare tutti i test invernali a causa di un trauma cranico. In salita anche il debutto di Luca Marini con la Honda, perché il pilota italiano non è andato oltre il 20° posto. A pesare però è soprattutto il gap di circa 25" su Zarco e Mir.

Da segnalare che la gara è durata un giro meno del previsto, perché è stata necessaria una doppia procedura di partenza a causa di Raul Fernandez, che ha spento la sua Aprilia e poi quindi è stato costretto a ripartire dal fondo dello schieramento.

   
1
 - 
5
   
   
1
 - 
2
   
Cla Pilota # Moto Giri Tempo Distacco km/h Ritirato Punti
1 Italy F. Bagnaia Ducati Team 1 Ducati 21

-

      25
2 South Africa B. Binder Red Bull KTM Factory Racing 33 KTM 21

+1.329

1.329

1.329     20
3 Spain J. Martin Pramac Racing 89 Ducati 21

+1.933

1.933

0.604     16
4 Spain M. Marquez Gresini Racing 93 Ducati 21

+3.429

3.429

1.496     13
5 Italy E. Bastianini Ducati Team 23 Ducati 21

+5.153

5.153

1.724     11
6 Spain A. Marquez Gresini Racing 73 Ducati 21

+6.791

6.791

1.638     10
7 Italy F. Di Giannantonio Team VR46 49 Ducati 21

+9.161

9.161

2.370     9
8 Spain A. Espargaro Aprilia Racing Team 41 Aprilia 21

+11.242

11.242

2.081     8
9 Spain P. Acosta Tech 3 31 KTM 21

+11.595

11.595

0.353     7
10 Spain M. Viñales Aprilia Racing Team 12 Aprilia 21

+13.197

13.197

1.602     6
11 France F. Quartararo Yamaha Factory Racing 20 Yamaha 21

+17.701

17.701

4.504     5
12 France J. Zarco Team LCR 5 Honda 21

+18.075

18.075

0.374     4
13 Spain J. Mir Repsol Honda Team 36 Honda 21

+18.437

18.437

0.362     3
14 Italy M. Bezzecchi Team VR46 72 Ducati 21

+19.194

19.194

0.757     2
15 Portugal M. Oliveira Trackhouse Racing Team 88 Aprilia 21

+20.717

20.717

1.523     1
16 Spain A. Rins Yamaha Factory Racing 42 Yamaha 21

+24.093

24.093

3.376      
17 Spain A. Fernandez Tech 3 37 KTM 21

+24.106

24.106

0.013      
18 Italy F. Morbidelli Pramac Racing 21 Ducati 21

+24.641

24.641

0.535      
19 Japan T. Nakagami Team LCR 30 Honda 21

+25.556

25.556

0.915      
20 Italy L. Marini Repsol Honda Team 10 Honda 21

+42.422

42.422

16.866      
21 Australia J. Miller Red Bull KTM Factory Racing 43 KTM 21

+42.761

42.761

0.339      
dnf Spain R. Fernandez Trackhouse Racing Team 25 Aprilia 17

 

    Ritirato  
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