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MotoGP | Bagnaia: "Prima c'era guerra psicologica, ora c'è rispetto"

Soddisfatto per il secondo tempo e per aver raddrizzato una giornata che non era iniziata nel migliore dei modi a Motegi, il pilota della Ducati è tornato sul tema dell'ottimo rapporto che ha con i suoi rivali nella corsa al titolo: "Non dirò mai qualcosa di cattivo su di loro e se qualcuno lo dice su di me, non ci faccio nemmeno caso".

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Un venerdì particolare, iniziato in salita, che però alla fine Pecco Bagnaia è riuscito a concludere con il sorriso. Il format particolare di Motegi, con un solo turno da 75 minuti nella giornata inaugurale, sembrava poter cambiare le carte in tavola, ma in casa Ducati sembrano essersi mossi nella direzione giusta anche in Giappone.

Jack Miller è stato il più veloce oggi, ma nella sua scia c'è proprio il vice-campione del mondo, arrivato al 16° round stagionale con soli 10 punti da recuperare sul leader Fabio Quartararo. E seppur per pochi millesimi, il piemontese si è messo proprio davanti al rivale della Yamaha, raddrizzando una giornata che non era iniziata benissimo, con un problema di natura elettronica su una delle sue Desmosedici GP.

"Sono contento per oggi, perché all'inizio abbiamo fatto un po' fatica: erano tre anni che non venivamo qui, quindi è stato un po' strano. Poi mi sono dovuto fermare e cambiare moto perché ci mancava qualcosa sulla prima, che però abbiamo recuperato già dal secondo run. Ho avuto bisogno di tempo e di lavorare per migliorare il feeling sulla moto, ma negli ultimi due run mi sono sentito alla grande in sella", ha detto Bagnaia a fine giornata.

"Il passo è buono, il feeling sulla moto è buono, quindi siamo quasi pronti se la gara sarà sull'asciutto. La cosa più importante oggi però era riuscire a stare nella top 10, perché sembra che domani pioverà. Poi una volta, quando partivo in difficoltà, per me era difficile raddrizzare la situazione, invece ora riusciamo a farlo in fretta", ha aggiunto.

Ovviamente, un solo turno non è bastato per trovare il set-up ottimale, per quanto sia stato fatto un buon lavoro: "Penso che abbiamo ancora un po' di margine pensando alla gara, ma è sempre difficile dire quanto, perché avrei bisogno di girare ancora, visto che questa pista ha un layout molto particolare, e abbiamo ancora bisogno di lavorare. Forse siamo intorno all'80%".

Tra l'altro, le caratteristiche molto particolari del Twin Ring di Motegi, rendono piuttosto complicata la messa a punto: "Questa è una buona pista per noi per quanto riguarda le staccate, ma in accelerazione è molto difficile mettere giù tutta la potenza a causa delle impennate, quindi qui è più complicato fare la differenza. Anche perché a me piace avere meno elettronica possibile e controllare la moto con il gas e con il freno posteriore, in modo da avere meno filtri".

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Francesco Bagnaia, Ducati Team, Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Francesco Bagnaia, Ducati Team, Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Al ducatista poi è stato domandato del rapporto con i suoi rivali nella corsa al titolo, che anche ora che vede lui, Quartararo ed Aleix Espargaro tutti racchiusi nello spazio di appena 17 punti, continua a rimanere molto cordiale e senza impennate nei toni. Secondo Pecco, però, è normale e bello che sia così.

"Siamo piloti intelligenti, non per dire che prima non fosse così. C’è molto rispetto tra di noi e sappiamo tutti cosa si deve fare per essere a questi livelli. A casa dobbiamo lavorare molto per arrivare qui e avere un livello molto alto di concentrazione, ma anche fisico. Quindi il rispetto che c’è tra di noi è molto elevato e credo che sia proprio per questo che abbiamo un buon rapporto".

"Non siamo amici, siamo rivali ma con rispetto. Se dobbiamo parlare, parliamo. Se vogliamo scherzare lo facciamo. Questa è una cosa che negli anni è cambiata molto. Per me è meglio, perché così non ci si fa dispetti in pista, per esempio".

A questo punto è stato fatto un paragone con la storica rivalità tra Valentino Rossi e Max Biaggi e Bagnaia ha lasciato intendere chiaramente che secondo lui in questo momento storico è molto più difficile arrivare ad un'escalation di quel tipo.

"Penso che anche i giornalisti l'alimentassero. Se guardiamo, si cerca sempre una rivalità, perché è normale. Siamo in un campionato dove vince uno solo, quindi è abbastanza normale cercarla. Noi sì, siamo rivali, ma con rispetto. Quindi non dirò mai qualcosa di cattivo su Aleix, per esempio, perché non ne ho bisogno, ma soprattutto non lo penso. Prima era più una guerra psicologica. Adesso sappiamo tutti quanto stiamo lavorando per essere qui. Se qualcuno dice qualcosa di cattivo su di me, non ci faccio nemmeno caso", ha concluso.

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