MotoGP | Bagnaia: "Per passare Enea avrei dovuto buttarlo fuori"
Il pilota della Ducati ha chiuso solo ottavo nella Sprint di Mandalika e in questo modo ha perso per la prima volta la leadership iridata dall'inizio dell'anno a favore di Martin. Il suo weekend si è complicato non entrando in Q2, poi in gara non è riuscito a superare il compagno Bastianini pur essendo più veloce. Però secondo lui la Ducati ha fatto bene a non dare ordini di scuderia.
Il sabato di Mandalika è stata un'altra giornata da dimenticare, ma Pecco Bagnaia non sembra intenzionato ad arrendersi. Anzi, per certi verso potremmo quasi dire che è stata la giornata peggiore di questo 2023: anche se ha concluso la Sprint all'ottavo posto, mentre in altre occasioni non ha visto la bandiera a scacchi, per la prima volta quest'anno ha perso la leadership iridata, con Jorge Martin che ha ottenuto il suo quarto successo consecutivo nella gara breve del sabato, scavalcandolo di 7 lunghezze.
Il weekend indonesiano del ducatista si era messo in salita ieri, quando non è riuscito a centrare l'accesso diretto alla Q2. Cosa che poi ha mancato anche nella Q1 di oggi, ritrovandosi relegato solamente al 13° posto in griglia. Un risultato che è quasi una sentenza su una pista su cui è difficile superare come quella di Mandalika. E il dispiacere è tanto, perché la sensazione è che il potenziale fosse ben altro.
"Stamattina ero molto fiducioso, perché con le gomme molto usate sono stato forse il più veloce. Sono l'unico che le aveva portate così tanto avanti e giravo molto forte. Purtroppo in Q1 non sono riuscito a sfruttare il grip iniziale della soft, non sono riuscito a fare la differenza e sono rimasto fuori per un niente. E lo stesso tempo mi sarebbe valso la quinta posizione in Q2. Purtroppo può succedere, ma è andata male, perché partire 13° è sempre molto difficile. L'unico modo per risalire è farsi strada in modi che non mi piacciono, e il risultato è questo", ha detto Bagnaia ai giornalisti a fine giornata.
Tra le altre cose, sulla sua strada ha trovato costantemente il compagno di squadra Enea Bastianini: è stato il riminese a buttarlo fuori dalla Q2 a tempo scaduto e poi è stato una sorta di "ostacolo" per la sua rimonta anche durante la gara.
"Facevo molto elastico con Enea, perché volevo provare a passarlo, ma sono rimasto bloccato. Ero più veloce, ma l'unico modo per passarlo oggi sarebbe stato buttarlo fuori. Come ho detto, non fa parte della mia indole: non farò mai una gara andando addosso ad un altro per passarlo. Purtroppo sono rimasto bloccato ed è un peccato, perché le volte che lo lasciavo andare, poi vedevo che il mio passo era come quello di quelli davanti, quindi è stato un po' un limite. Domani proveremo a fare qualcosa per mettermi in condizioni di essere più vicino quando è il momento di superare".
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
In ogni caso, il campione del mondo non ha invocato ordini di scuderia. Anzi, ritiene che sia giusto che non ci siano, visto che la filosofia della Casa di Borgo Panigale è sempre stata quella di dare pari opportunità a tutti i suoi piloti.
"Enea non ha avuto ordini di scuderia l'anno scorso, quindi credo che non li avrà neanche quest'anno. Anche nel 2022 avevamo la stessa moto e io ero in lotta per il Mondiale, quindi credo che non avremo mai questo tipo di ordini. Ma è normale, siamo otto piloti ed abbiamo tutti le stesse possibilità. Questa è la strategia della Ducati e io l'ho accettata fin dall'inizio".
Messa da parte la gara odierna, è passato ad analizzare i due momenti molto diversi che stanno vivendo lui ed il suo avversario: "Penso che Jorge sia nel suo miglior momento di sempre e bisognerà vedere per quanto riuscirà a mantenerlo. Noi siamo in un momento di difficoltà: in India era più facile capire cosa stesse succedendo, quindi invece pensavo fosse più chiaro, perché veniva più dall'elettronica. Il feeling con la moto è ottimo, riesco a fare quello che voglio, ma mi manca qualcosa in termini di performance. Lavoreremo per domani per provare ad avere un aiutino in più. Però sono dell'idea che ci vuole una gara in cui stiamo davanti e ce la giochiamo, perché sappiamo che il nostro potenziale è molto di più di questo".
Inevitabilmente, in questo momento c'è rabbia, ma anche la voglia di provare subito a voltare pagina: "Lo stato d'animo è più da incazzato che deluso, perché non dovevamo essere in questa situazione. Perdere la leadership del campionato non era sicuramente nei piani e questo mi rende arrabbiato e frustrato. Domani sarà una gara diversa, molto più lunga e quindi più di strategia. Probabilmente si correrà con la gomma media e sarà fondamentale fare più sorpassi nei primi giri, cosa che non mi è riuscita oggi".
Con un campionato così tirato, probabilmente anche la costanza di rendimento avrà un certo peso: "C'è da dire che io ho fatto cinque zero, mentre lui ne fatti solo due. E' vero che io sono sempre salito sul podio quando ho finito una gara e lui invece a volte ha avuto più difficoltà. Però fai fatica a tirare una conclusione sotto questo punto di vista. In questo momento è molto sicuro di se stesso e gli viene tutto abbastanza facile. Noi purtroppo dopo Barcellona abbiamo avuto una battuta d'arresto abbastanza importante, ma lavoreremo per tornare dove dobbiamo stare, perché il nostro potenziale è molto più di questo".
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