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MotoGP GP di Thailandia

MotoGP | Bagnaia: "Partendo più avanti avrei fatto due gare diverse"

Il pilota della Ducati è riuscito a limitare i danni, artigliando il secondo posto alle spalle di Martin nella gara lunga di Buriram (grazie anche alla penalità di Binder). Tuttavia, ritrovarsi nel gruppo al via lo ha costretto a battagliare e a rimontare, impedendogli di gestire la gomma per arrivare a giocarsela fino in fondo.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Jorge Martin è stato il mattatore del weekend di Buriram, piazzando una doppietta pesante nella corsa al titolo. Se ieri aveva sofferto, chiudendo solamente settimo nella Sprint, nella gara lunga è riuscito a limitare i danni, concedendo solamente 5 punti al rivale. E' vero che sotto alla bandiera a scacchi era transitato terzo, ma una penalità inflitta a Brad Binder per aver messo le gomme della sua KTM sul verde all'ultimo giro gli ha permesso di salire al secondo posto.

Anche oggi però il campione del mondo in carica si è complicato la vita nelle primissime fasi della gara. Scattando dalla seconda fila, si è ritrovato invischiato nella bagarre e ad un certo punto era di nuovo sesto. Con la gara lunga, però, ha avuto più tempo per rimontare a riportarsi sul gruppetto di testa, anche se ha dovuto rinunciare alla gestione della gomma e questo lo ha condizionato nel finale.

"Ero contentissimo, perché ero partito bene e mi ero messo subito quarto. Pensavo di poter gestire la gomma e fare tutto per bene, poi 'bam', è arrivata una carenata. Il giro dopo 'bam', un'altra. E' stata obiettivamente una gara molto divertente, perché poi andavo forte, quindi riuscivo anche a superare. Oggi però il consumo della gomma posteriore è stato un qualcosa che ho dovuto mettere da parte, perché dovevo recuperare", ha detto Bagnaia ai microfoni di Sky Sport MotoGP.

"Purtroppo non ero incisivo nelle accelerazioni principali, in uscita dall'ultima curva, dalla 1 e dalla 3, quindi mi è mancato un po' di spunto. Ma recuperare e finire secondo, con Binder che ha toccato il verde, è un ottimo risultato, considerando anche che è stata una gara molto bella. Forse una delle più belle di quest'anno. Peccato solo non aver chiuso l'ultimo sorpasso al penultimo giro. Quello era da... Non si può dire (ride)", ha aggiunto.

L'ultimo accenno era ad un doppio sorpasso all'esterno dell'ultima curva ai danni sia di Martin che di Binder che gli era quasi riuscito ad un giro dalla fine: "Io non so cosa abbiano fatto gli altri due, ma fortunatamente ero all'esterno, altrimenti li avrei presi in pieno. Loro hanno frenato veramente presto e io mi sono ritrovato primo. Ho cercato di frenare fortissimo, ma quando sei all'esterno sai che può arrivare una carenata ed è arrivata".

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Secondo Pecco però la chiave che ha permesso a Martin di trionfare anche oggi è stata proprio la gestione delle gomme. Dovendo rimontare, e stando anche attento a non far scaldare troppo la gomma anteriore, il ducatista non aveva più troppe armi per il duello finale.

"Ho cercato di non stare mai in scia, perché la temperatura e la pressione della gomma davanti erano davvero alte, quindi meno tempo stavi con una moto davanti e meglio era. Io ho fatto tutta la gara con qualcuno davanti ed è stata dura sull'anteriore, ma principalmente è stato il calo della gomma dietro che non mi consentiva di avere il primo spunto. Martin invece, stando in testa tutta la gara, è riuscito ad avere un piccolo vantaggio ed è stato più forte in quello".

Facendo un confronto tra sé ed il rivale del Prima Pramac Racing, il piemontese ha sottolineato che se è vero che il madrileno da fuori sembra avere una marcia in più, alla fine alla domenica i due sono sempre molto vicini, quindi la differenza più grande è il modo in cui arrivano a costruire la loro gara.

"Obiettivamente, quando guardi i nostri weekend, impressiona di più Jorge, perché ha una costanza ed un'esplosività veramente incredibile. Noi invece lavoriamo molto di più nell'ombra, poi alla fine in gara le prestazioni si eguagliano abbastanza. Quello su cui noi dobbiamo migliorare, che ci è mancato questo weekend, è l'esplosività con la gomma morbida. Lì abbiamo perso un po', perché andavamo veramente forte e sia ieri che oggi, partendo più avanti, avremmo potuto fare due gare diverse".

La qualifica però non è un problema in assoluto, lo è stata soprattutto in Thailandia: "In realtà quest'anno ho tipo 76 punti di vantaggio sul secondo nella classifica delle pole. Siamo sempre stati veloci in qualifica in tutte le condizioni, più che altro molto costanti. Questo weekend però ho fatto molta fatica con le gomme: avendole avute così diverse a livello di feeling mi ha condizionato molto nello spingermi al limite ed è stato un grande peccato, perché è tutto il weekend che abbiamo un gran passo. Poteva essere una di quelle gare in cui potevo mettermi 6-7 decimi davanti e mantenerli. Però è andata come è andata e alla fine bisogna portarsi via il buono di oggi".

Quando poi, dopo la conferenza stampa, gli è stato domandato di tracciare un bilancio conclusivo del weekend, terminato con 13 punti di vantaggio su Martin, ha detto: "Ieri abbiamo perso troppi punti rispetto a quello che era il nostro potenziale, ma andiamo via da questa tripletta asiatica con un margine di 10 punti in più rispetto a quando siamo partiti, quindi bisogna essere ottimisti. Poi abbiamo anche ritorvato la velocità e questo è fondamentale".

"Penso che Jorge non abbia bisogno di carica, perché è già carico di suo, anche se le vittorie aiutano tanto i piloti a trovare fiducia. Ma questa volta noi eravamo lì, quindi sono molto contento perché siamo tornati ad un weekend al massimo livello che ci mancava da un po'", ha concluso.

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