MotoGP | Bagnaia: "Sarebbe meglio spostare Phillip Island a inizio anno"
Il leader del Mondiale è d'accordo con la decisione della Direzione Gara di non disputare la Sprint del Gran Premio d'Australia, perché le condizioni erano al limite a causa del vento e della pioggia. Tuttavia, non ha nascosto un po' di dispiacere, perché credeva di essere pronto a fare bene. Ma ha anche consigliato di provare ad anticipare la gara di Phillip Island nella prima parte del calendario.
La maggior parte dei piloti della MotoGP sono d'accordo con la decisione della Direzione Gara di non disputare la Sprint del Gran Premio d'Australia. Tra questi c'è anche Pecco Bagnaia, perché il leader del Mondiale ritiene che le condizioni meteo, in particolare quelle del vento, fossero troppo estreme per permettere il regolare svolgimento della gara breve, dopo che quella lunga è stata disputata ieri proprio per evitare di andare incontro ad una cancellazione che sarebbe costata più punti.
"Un po' si immaginava, ma è sempre un peccato secondo me quando si perdono le gare. E' sempre un'occasione persa. Andiamo via con un bilancio positivo del weekend, ma avrebbe potuto esserlo anche di più", ha detto Bagnaia, sottolineando che se fosse stata solo una questione di pioggia sarebbe stato pronto a dare battaglia.
"Stamattina nel Warm-Up c'era una cosa che non ha funzionato, infatti ero particolarmente in difficoltà, quando invece quest'anno siamo stati sempre molto forti sul bagnato. Siamo stati contenti di averlo capito stamattina, quindi eravamo pronti per la gara e quando l'hanno cancellata mi è dispiaciuto, perché poteva essere un'occasione per guadagnare altri punti. Credo che avremmo lottato per le prime tre posizioni e quindi è un peccato", ha aggiunto.
Il pilota della Ducati poi ha spiegato tutta la trafila che ha portato alla cancellazione della Sprint: "Le condizioni erano veramente al limite: ad un certo punto abbiamo visto un ombrello in mezzo alla pista, abbiamo visto che Vietti è caduto venendo buttato fuori dal vento alla curva 1 durante la Moto2, come era successo ad Oliveira nel 2019. Secondo me sono stati molto bravi con le decisioni che hanno preso per tutto il weekend, facendoci correre la gara lunga sabato".
"La Moto3 è riuscita a correre perché è una categoria che, bene o male, il vento lo soffre un po' meno. In quel momento comunque era ancora nei limiti, ma in Moto2 sono caduti in 10 in 9 giri, e Celestino molto forte, quindi le condizioni erano un po' al limite. Se il vento fosse costante, ti abitui, il problema è che ci sono tante raffiche: sul rettilineo sei in un canale, ma quando arrivi dove devi frenare, ti arriva la folata di vento. Magari sull'asciutto ancora ancora lo gestisci, ma sul bagnato diventa ancora più accentuato, quindi è ancora più difficile", ha proseguito.
Photo by: Dorna
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Per evitare queste situazioni, il campione del mondo in carica ritiene che ci possa essere una soluzione, spostando la gara australiana ad un periodo più consono nel calendario. Tuttavia, crede anche che difficilmente questa possa essere un'opzione praticabile.
"Non so se sia possibile, perché forse ci sono dei problemi di calendario legati anche alla Formula 1, ma per me sarebbe meglio spostare questa gara e quella di Mandalika all'inizio dell'anno, magari invertendole con Austin e con l'Argentina. Forse Phillip Island in estate è molto meglio che in queste condizioni: ci sarebbe sempre il problema del vento, ma con il sole e con delle temperature più alte. Oggi faceva talmente freddo che nel Warm-Up non potevamo neppure usare il freno posteriore, quindi anche la temperatura era troppo bassa forse".
Al leader del Mondiale è stato chiesto poi di tracciare un bilancio della corsa al titolo quando mancano quattro gare al termine. Grazie al secondo posto di ieri ed al contemporaneo quinto del rivale Jorge Martin, lascerà l'Australia con 27 punti di margine sul portacolori del Prima Pramac Racing. Un quadro che lo rende ottimista per la volata finale.
"Vedo quattro gare positive, perché tre dei quattro circuiti sono molto positivi per noi. Sapevamo che Motegi, Mandalika e Phillip Island sarebbero state un po' più complicate, perché erano più nelle corde di Jorge. Però siamo venuti via guadagnando dei punti: siamo arrivati in Giappone che avevamo 13 punti di margine ed andiamo via da qui che ne abbiamo 27. Il bilancio quindi è molto positivo".
"Ora andiamo in Thailandia ed in Malesia, che sono due piste dove l'anno scorso volavamo e di solito quest'anno siamo sempre stati molto forte su quelle dove eravamo veloci nel 2022. Per questo sono molto fiducioso e credo che ci daranno la spinta giusta per affrontare le prossime gare", ha concluso.
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