MotoGP | Bagnaia: "I miei errori hanno reso tutto ancora più bello"
In occasione della grande festa della Ducati a Bologna per il doppio Mondiale suo e di Alvaro Bautista, il pilota piemontese ha tirato le somme della sua stagione che si è conclusa con il trionfo dopo un avvio complicato. E ha riservato anche qualche dichiarazione a sorpresa.
Dopo 15 anni la Ducati è tornata a festeggiare a casa sua, in Piazza Maggiore a Bologna. Nel 2007 aveva celebrato il Mondiale MotoGP di Casey Stoner. Questa volta invece la festa è doppia, perché oltre al ritorno sul trono della classe regina con Pecco Bagnaia, c'è stato anche il trionfo in Superbike con Alvaro Bautista. Sulla piazza emiliana si è abbattuto un vero e proprio nubifragio, ma come ha sottolineato l'amministratore delegato Claudio Domenicali: "Campioni bagnati, campioni fortunati...".
Prima di andare a salutare la folla sul palco, il piemontese ha avuto modo di ripercorrere i passaggi più importanti del suo trionfo, sottolineando quanto sia stata bella la rimonta che lo ha portato dal -91 su Fabio Quartararo al trionfo. Ma regalando anche qualche chicca, come la rivelazione che sogna un giorno di portare la Ducati a trionfare a casa dei giapponesi, alla 8 Ore di Suzuka.
"E' qualcosa di grande e quando ho tagliato il traguardo di Valencia ho pensato di avercela fatta. E' stata una stagione complicata, piena di alti e bassi. Ci abbiamo messo un po' di tempo per far sì che tutto funzionasse al meglio. Nei test in Malesia credevamo ancora di poter far andare ancora il pacchetto completo al 100%. In Indonesia invece abbiamo preso un'altra strada, che però è stata quella che ci ha portato a questo grande successo. Purtroppo io ho commesso due errori gravi, a Le Mans e al Sachsenring, che ci hanno portato a -91 nel Mondiale, ma hanno reso tutto ancora più bello, perché una rimonta così è stata qualcosa di incredibile per tutta la squadra", ha detto Bagnaia.
"Quello che mi piaciuto di più è stato vedere che nessuno ha mai mollato. Ho avuto il piacere di chiacchierare con tutta la squadra ad Assen e la nostra rimonta è iniziata lì. Il supporto di tutti quanti ci ha portato a vivere una seconda parte di stagione incredibile: abbiamo vinto quattro gare di fila, poi ad Aragon ho finito secondo dopo aver lottato tutta la gara con Enea (il futuro compagno Bastianini). In Giappone poi ho fatto un errore da pilota che vuole passare ed attaccare. Questo però mi ha aiutato ad essere più sereno nelle gare successive. Bisogna sempre cercare il lato positivo anche ai momenti negativi e credo che lo abbiamo fatto molto bene quest'anno", ha aggiunto.
Qual è la gara di questa stagione a cui tieni di più?
"In realtà sono tre. La gara del Sachsenring, perché mi ha dato la forza di tirare fuori gli attributi. Poi quella di Silverstone, perché sinceramente è stato un weekend difficilissimo: faticavo molto ad andare forte, ma siamo riusciti a vincere lo stesso. Quella gara è stata quella che ci ha fatto capire che potevamo lottare fino alla fine per vincere. Poi direi la Thailandia, perché siamo andati molto forte, ma poi in gara ha cominciato a piovere e c'è stato un inconveniente in griglia di partenza proprio davanti a me (un ospite ha avuto un malore) e questa cosa non mi permetteva di concentrarmi. Nonostante quest'anno io avessi sempre fatto fatica sul bagnato, siamo riusciti a finire terzi. L'unica cosa che mi passava per la testa era rimanere attaccato al pilota che mi precedeva, che era Miller, ma sono veramente orgoglioso della mia gara in Thailandia".
Cosa chiedi a Ducati per il prossimo anno?
"Non voglio ancora pensare al prossimo anno, voglio pensare a questo appena finito e godermi ciò che è stato. Alla fine io ho la massima fiducia negli ingegneri della Ducati, quindi passerò un inverno molto sereno. Sicuramente, essere il riferiferimento e l'uomo da battere è qualcosa di molto speciale, ma ci sarà tempo per pensarci".
Claudio Domenicali, CEO Ducati Motor Holding, Pecco Bagnaia, Alvaro Bautista, Aruba.it Racing Ducati e Gigi Dall'Igna, Ducati Corse General Manager
Photo by: Matteo Nugnes
I piloti di Formula 1 oggi guadagnano molto di più di quelli di MotoGP. Come mai secondo te?
"Perché le case automobilistiche sono molto più grandi di quelle motociclistiche, quindi creano degli introiti molto diversi. Io credo che la MotoGP comunque stia crescendo molto, che sia in grado di regalare uno spettacolo incredibile. Però c'è del lavoro da fare per svecchiarla e la Gara Sprint potrebbe dare qualcosa in più da questo punto di vista. Quest'anno abbiamo parlato molto spesso con Ezpeleta e tutto il management per trovare delle idee per attirare più pubblico".
Ti piacerebbe fare una wild card con la Panigale V4 di Bautista? E provare la MotoE?
"Più che fare una gara nel Mondiale Superbike, mi piacerebbe provare la moto e fare la 8 Ore di Suzuka. Mi piacerebbe molto farla, anche se non credo che sarebbe facile convincere la Ducati. Io però sono uno che di solito arriva al punto di farsi dire di sì per forza. Sicuramente sarebbe una gara impegnativa, però ha un grande fascino, quindi portare lì la Ducati con Alvaro e un altro pilota, magari riuscendo anche a vincere, sarebbe qualcosa di bellissimo. Poi vorrebbe dire guidare su una delle piste più affascinanti del mondo. Per la MotoE, è un qualcosa di molto diverso da quello che ho sempre guidato, quindi non saprei neanche cosa aspettarmi. Ducati però le moto le fa ad un altro livello, quindi sarebbe sicuramente molto bello provarla".
Non ci hai detto quello che vorresti da Ducati per il 2023, ma a te stesso cosa chiedi?
"Molti dei miglioramenti di quest'anno sono arrivati dopo degli errori, quindi ho cercato di lavorare su me stesso. Penso che senza commettere errori ci voglia più tempo a progredire, invece quando scivoli provi ad analizzare quello che è successo e puoi crescere. Io credo di avere ancora del margine per migliorare, perché sono ancora giovane. In questo momento comunque la massima priorità è quella di cercare di arrivare pronti al primo weekend di gara".
Non hai ancora deciso se userai il numero 1 o se continuerai con il 63, ma per il momento sei sbilanciato verso uno dei due?
"Anche se dovessi scegliere l'1, il 63 rimarrebbe comunque il mio numero. Potrei anche mettere il 64, che sarebbe 63+1. L'1 resta un numero molto affascinante, ma vedremo da che parte penderà la bilancia quando sarà finito l'inverno".
Il campione del Mondo Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Dorna
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