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MotoGP GP d'Austria

MotoGP | Bagnaia: "Ho dato tutto per stare davanti, vittoria importante"

Il pilota della Ducati ha già eguagliato il suo record di vittorie stagionali in Austria in un gara tatticamente perfetta e si è ripreso la leadership nel Mondiale con 5 punti su Martin. Un successo anche dal grande valore simbolico, perché ha raggiunto Kevin Schwantz al decimo posto all-time della classe regina a quota 25.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Mancano ancora nove gare al termine della stagione, ma oggi in Austria Pecco Bagnaia ha già eguagliato il suo record di vittorie. Il successo del Red Bull Ring, con il quale ha concesso il bis a quello nella Sprint di ieri, è già il settimo del 2024. Tanti quanto quelli che aveva centrato nelle due annate precedenti, nelle quali alla fine si è laureato campione del mondo.

Ma la vittoria di Spielberg è inevitabilmente destinata a diventare una pietra miliare nella carriera del pilota della Ducati, perché si tratta della sua 25° nella classe regina, che lo proietta nella top 10 all-time, andando ad affiancare un mostro sacro delle due ruote come Kevin Schwantz.

Quando gli è stata fatta notare questa cosa, infatti, Pecco non ha nascosto la sua emozione ai microfoni di Sky Sport MotoGP: "E' un qualcosa a cui non guardo più di tanto, ma c'è poco da aggiungere, è un'emozione incredibile: cresci con degli idoli, delle leggende, più che altro ne senti parlare, e sapere di essere arrivato a questi numeri è qualcosa di pazzesco".

Numeri impressionanti, che però non gli hanno ancora permesso di prendere il largo nella classifica iridata, nella quale deve provare a battere un avversario caparbio come Jorge Martin, che lo segue distanziato di appena 5 lunghezze. Anche in Austria è stato lui l'ostacolo più arduo da superare, anche se, la chiave è stata trovare subito il sorpasso al secondo giro. Poi Bagnaia ha dato la sensazione di avere sempre la situazione sotto controllo. Cosa che ha confermato anche lui stesso durante le interviste di rito.

"La strategia era di andare in testa il prima possibile. Qui abbiamo sempre problemi con la pressione anteriore e la temperatura degli pneumatici. Ieri, quando faceva più caldo, c'erano 114 gradi, che è incredibile per l'anteriore. Oggi forse era un po' meno, ma quando si è dietro a qualcuno la temperatura diventa troppo alta. Quindi era importante stare davanti. Sapevo di avere il passo per vincere e ho dato tutto per stare davanti", ha detto Pecco.

"Cercavo di gestire un passo che forse un pelino più veloce di quello di Martin, ma lui mi è venuto dietro, quindi lo sapevo che a fine gara non ne avrebbe avuto per arrivare sotto. Quando ho visto che lui ha iniziato ad alzare i tempi, io ho cercato di mantenerli per altri 3-4 giri per aprire il gap fino a due secondi", ha detto Pecco.

"Da lì in avanti è stato tutto più facile, anche se negli ultimi giri non avevamo più gomma, soprattutto quando si faceva il pick-up la moto iniziava a spinnare da dritto, quindi non si sa mai cosa può succedere in quelle situazioni. Ma sono estremamente contento, perché abbiamo fatto un ottimo lavoro. Vincere entrambe le gare qui è molto importante e fantastico", ha aggiunto.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Quando poi gli è stato domandato perché ci tenga tanto alla vittoria in Austria, dove da tre anni consecutivi è sempre lui ad imporsi, Sprint comprese, ha proseguito: "A livello di cose da fare mentre guidi questa è una delle piste più difficili, ma che si addice alle nostre caratteristiche. Le gomme si consumano tanto e bisogna lavorare tanto sulla moto sia a livello di frenata che con l'abbassatore. Poi bisogna cambiare mappa più volte, quindi è una delle piste più difficili a livello tecnico e riuscire a tenere un ritmo così è veramente bello, quindi mi ha dato un gran gusto".

Uno dei punti in cui visivamente riusciva a fare la differenza è l'uscita della curva 10, quella che immette sul rettilineo di partenza, che probabilmente gli ha dato la spinta giusta per trovare il sorpasso decisivo ai danni di Martin nel corso del secondo giro.

"Io uso la compressione dell'uscita per far girare la moto ed è un qualcosa che mi viene abbastanza bene, ma forse anche perché il mio set-up me lo permette. Riesco ad essere abbastanza dritto quando è il momento di accelerare, quindi riesco a generare meno spin e la trazione è molto buona. E' una cosa che riuscivo a fare fin dai tempi della Moto2 e quest'anno mi è venuta ancora meglio. Le compressioni bisogna sempre sfruttarle quando ci sono (ride)".

Infine, ha raccontato un episodio curioso, legato ad un tear-off che non ne voleva sapere di staccarsi: "Nonostante tutto, ho fatto il giro veloce in quel giro lì. Probabilmente ho staccato più forte perché non ho visto bene il punto di frenata. Praticamente mi si è spiaccicato un insetto davanti agli occhi proprio in frenata ed è stato un momento un po' di panico. Ho tirato via il tear-off, ma non si è staccato subito. Diciamo che sono un paio di gare che ho degli inciampi con questa cosa".

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