MotoGP | Red Bull Ring: Bagnaia domina una Sprint con carambola
Il pilota della Ducati comanda dall'inizio alla fine e precede la KTM di Binder e l'altra Desmosedici GP di Martin, che vede salire a 46 punti il gap nel Mondiale. Gara segnata da una carambola al via che ha coinvolto tanti piloti e portato al ritiro di Bezzecchi, ora a -59. Stoico Pol Espargaro, sesto con la GasGas Tech3, mentre Marquez manca la zona punti, così come Quartararo. "El Diablo" però è coinvolto nella caos del via e poi stende Savadori, prendendo una long lap penalty.
La Sprint del Gran Premio d'Austria è stata segnata da un incidente alla prima curva che ha rovinato la corsa di diversi possibili protagonisti, anche se la sensazione è che non avrebbe fatto una gran differenza per Pecco Bagnaia, perché il pilota della Ducati ha letteralmente dominato la gara breve del Red Bull Ring, incrementando la sua leadership in classifica.
Il campione del mondo in carica è scattato benissimo dalla pole position, resistendo alle proverbiali partenze delle KTM, che si sono messe nella sua scia con Brad Binder e Jack Miller, mentre alle loro spalle succedeva il putiferio: un contatto tra Jorge Martin e Fabio Quartararo ha dato infatti vita ad una carambola che ha portato al ritiro di Marco Bezzecchi e Miguel Oliveira, ma ha coinvolto anche Maverick Vinales, Johann Zarco ed Enea Bastianini. Un episodio sul quale la Direzione Gara dovrebbe esprimersi più tardi, anche se sembra che non ci saranno sanzioni.
Come detto, per Bagnaia questo non ha cambiato affatto gli scenari, perché a Binder sono bastati pochi giri per capire che ci sarebbe stato poco da fare. Il piemontese ha subito imposto un ritmo infernale, a suon di giri veloci, e piano piano è riuscito ad arrivare a costruire un margine di un paio di secondi che ha amministrato al meglio fino al traguardo, andando a centrare la sua quarta affermazione in una Sprint.
Alle sue spalle, Binder a sua volta è riuscito ad amministrare la piazza d'onore in solitaria, mentre alle sue spalle la battaglia per il gradino più basso del podio è stata piuttosto calda. Miller ha resistito solo per qualche passaggio, cedendo poi alla pressione delle due Ducati di Luca Marini e di Martin.
Al settimo dei 14 giri previsti c'è stato un altro episodio che potrebbe far discutere: il pilota della Mooney VR46 è uscito largo dalla curva 1 e Martin si è infilato all'interno alla chicane. Tra i due c'è stato un contatto e Marini ha finito la sua corsa nella ghiaia. L'episodio è finito anche sotto alla lente dei commissari, che però hanno deciso di non intervenire.
Il madrileno del Prima Pramac Racing quindi è riuscito a risalire dal 12° posto in griglia fino al terzo finale. Un risultato che gli ha permesso di limitare i danni nei confronti di Bagnaia, che ha comunque portato a 46 lunghezze il suo margine. Diverso il discorso per Bezzecchi, che con il secondo zero di fila dopo quello di Silverstone vede il suo ritardo salire a 59 punti. 86 invece quelli che distanziano Binder dalla vetta.
Ai piedi del podio poi c'è l'altra Ducati griffata Gresini affidata ad Alex Marquez, che alla lunga è riuscito a sua volta ad avere la meglio sulla KTM di Miller, che completa la top 5. Un applauso se lo merita sicuramente Pol Espargaro, che alla seconda gara dopo un lunghissimo infortunio è riuscito a portare la sua KTM della GasGas Tech3 fino al sesto posto, a soli quattro decimi da "Jackass".
Il contatto al via, avvenuto però dopo una brutta partenza dalla prima fila, ha rovinato le ambizioni dell'Aprilia e di Maverick Vinales. Lo spagnolo è risalito con un ritmo da podio dal fondo del gruppo fino all'ottava posizione, alle spalle anche del compagno di squadra Aleix Espargaro, al quale questa volta non è riuscita la rimonta vincente come a Silverstone.
Un punticino se lo porta a casa anche Franco Morbidelli, che alla fine per la terza gara consecutiva (due Sprint e una lunga) è il primo tra i piloti dei marchi giapponesi. Il pilota della Yamaha infatti è riuscito a spuntarla nel duello con la Honda di Marc Marquez, che ancora una volta si è ritrovato fuori dalla zona punti. Dopo il contatto al via, è stato un calvario invece la gara di Fabio Quartararo, che ha steso Lorenzo Savadori nel tentativo di rimontare ed è stato anche penalizzato con una long lap penalty per questo, chiudendo 15°.
Davanti a lui ci sono anche Fabio Di Giannantonio e Bastianini, rimasti però fuori dai punti con le loro Ducati in 11° e 13° posizione. Tra le due Desmosedici GP si è infilata invece la Honda di Joan Mir, che alla fine ha chiuso solo ad un paio di secondi dal caposquadra Marquez.
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