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MotoGP GP di Francia

MotoGP | Bagnaia: "Brutta reazione di Maverick, ma abbiamo chiarito"

Il pilota della Ducati non è arrabbiato con Maverick Vinales per l'incidente che lo ha escluso dal GP di Francia dopo appena cinque giri. Il sentimento più forte in lui è la delusione per un'altra occasione sprecata, anche se ritiene che debba essere fatto qualcosa per creare un gap tra moto factory e clienti se si vuole ridurre l'aggressività dei primi giri. Ha anche una caviglia dolorante, ma non ci sono fratture.

Pecco Bagnaia y Maverick Viñales

La sua gara a Le Mans è finita a spintoni nella ghiaia della curva 12 dopo appena cinque giri, ma il sentimento che domina in Pecco Bagnaia alla ripartenza dalla Francia non è la rabbia nei confronti di Maverick Vinales, quanto la delusione per un altro possibile risultato prezioso andato in fumo, che ha ridotto a solo una lunghezza il suo vantaggio nella classifica iridata nei confronti del vincitore del GP di Francia, Marco Bezzecchi.

"E' un peccato perché è la terza volta in cinque gare che avevamo il passo per provare a vincere e non ce l'abbiamo fatta. In quel momento eravamo abbastanza lenti, ma ogni volta che penso di aspettare un po', succede sempre qualcosa. Forse è meglio dare retta all'istinto e non frenarsi per cercare di rimanere calmo. Sono deluso perché abbiamo dimostrato di essere sempre veloci, ma sono in testa al Mondiale con un solo punto di vantaggio. Anzi, sono fortunato che quest'anno ci siano le Sprint, perché senza di quelle sarei già piuttosto indietro. E sarei potuto arrivare a questa pausa con circa 70 punti in più", ha detto un Bagnaia visibilmente sconsolato dopo aver fatto anche una visita al Centro Medico a causa di una caviglia dolorante.

Una situazione che fortunatamente sembra abbastanza sotto controllo, anche perché manca quasi un mese prima della prossima gara al Mugello: "Ho male alla caviglia e sembra che non ci sia niente di rotto. Ma adesso c'è molto liquido, è gonfia, quindi bisognerà aspettare un po'. C'è una distorsione, ma tanto c'è tempo per il Mugello, quindi siamo tranquilli".

La dinamica del contatto con il pilota dell'Aprilia è stata quella di un tipico incidente di gara: Maverick è entrato al suo interno alla staccata della curva 11 ed è andato un po' lungo. Pecco invece è rimasto incollato al cordolo interno, riuscendo ad incrociare la traiettoria. A quel punto le due moto si sono ritrovate vicinissime nell'approccio alla curva 12 e il contatto è stato quasi inevitabile.

"Si possono avere tanti punti di vista, ma secondo me è stata una circostanza sfortunata e chiaramente un incidente di gara. Dal mio punto di vista, potevamo evitarlo: lui magari poteva stare più attento a non tornare sulla traiettoria come se io non ci fossi, e io magari a provare a chiudere il gas per evitarlo. Io non l'ho visto, lui probabilmente non mi ha considerato ed è successo quello che è successo".

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Anche se non gli è piaciuta la reazione rabbiosa del pilota di Roses, che gli ha dato un paio di spintoni subito dopo l'incidente, i due poi hanno avuto modo di chiarirsi e secondo il campione del mondo in carica è stato fondamentale andare a parlare insieme con i commissari.

"Considero sempre sbagliati certi momenti di tensione, ma non sono arrabbiato con Maverick. Bisognerebbe tenerli fuori dalle immagini pubbliche, perché non è bello. Non mi è piaciuta molto la sua razione, ma ci può stare, perché l'adrenalina ed il nervosismo a volte giocano brutti scherzi. Abbiamo avuto un meeting con i commissari ed ho chiesto esplicitamente che ci fosse anche lui, perché per me è giusto quando ci sono situazioni di questo tipo".

"Bisogna chiarire davanti agli steward ed ho consigliato che venga fatto sempre quando c'è un contatto con caduta. All'inizio oggi i nostri punti di vista erano diversi, ma alla fine abbiamo concordato sullo stesso: parlare è sempre il modo migliore per affrontare le cose. E sicuramente è incredibile pensare che sia successo perché siamo due tra i piloti più corretti che ci sono in griglia, quindi è stata una circostanza un po' sfortunata".

Al ducatista poi è stato chiesto di commentare il grande aumento del numero di incidenti che si è visto nelle prime gare di questa stagione. La cosa curiosa però è che non ha puntato il dito sul nuovo format con la Sprint, quanto sull'appiattimento delle prestazioni tra le moto ufficiali e quelle clienti.

"Sono due anni che si cerca di vincere nei primi giri. Uno che è dietro, prova a passare anche 5-6 piloti in un giro, e non dovrebbe essere così. Siamo tutti al limite, quindi soprattutto nella prima parte di gara è sbagliato provare a fare qualcosa in più. Se vedete, gli incidenti sono principalmente nella prima fase di gara, forse perché c'è troppa agitazione. Bisogna fare qualcosa per migliorare questa situazione, perché non è sicuro così".

"Le moto in griglia possono vincere tutte, non ci sono più quei 6-7 decimi tra la moto ufficiale e quella clienti. Un gap che serviva, perché i fantastici quattro sono nati perché erano i più forti, ma avevano anche le moto ufficiali. Adesso il livello è estremo e tutti hanno la possibilità di poter vincere. Sicuramente oggi il passo gara non è stato quello che ci saremmo aspettati, ad eccezione di quello di Bezzecchi, e questo ha tenuto il gruppo più unito. Però secondo me bisognerebbe tornare ad avere un po' di gap tra le moto ufficiali e le moto clienti, o in ogni caso trovare una soluzione".

Infine, ha spiegato di non ritenere che il poco tempo per lavorare sul setting imposto dal nuovo format possa essere un fattore: "Non credo, perché alla fine il setting se lo fa il pilota. C'è meno tempo per farlo e quello che dovremmo chiedere è di far sì che la FP1 non conti più per entrare direttamente in Q2 per avere 45 minuti per lavorare. Però non è una questione di setting, perché io mi trovo perfettamente con la mia moto, quindi è difficile capire se possa dipendere da quello o da altre ragioni".

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Francesco Bagnaia, Ducati Team, Maverick Vinales, Aprilia Racing

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Photo by: Marc Fleury

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