MotoGP | Bagnaia: "Anno della verità? Marc non cambierà gli equilibri"
Dopo due titoli iridati consecutivi, Pecco Bagnaia troverà Marc Marquez su una Ducati come ostacolo verso il tris. Batterlo a parità di moto varrebbe la consacrazione definitiva, ma il pilota piemontese sembra preferire concentrarsi più su se stesso e sulla sua moto che su quello che cambierà intorno a lui.
Non c'è due senza tre. O almeno questo è quello che sperano Pecco Bagnaia e la Ducati, che sono reduci da due titoli iridati consecutivi in MotoGP. Un'impresa già storica di per sé, perché nell'era MotoGP solamente Valentino Rossi e Marc Marquez erano riusciti a centrare un "back to back", che lo è ancora di più se si considera che nessuno lo aveva mai fatto con un binomio tutto italiano da quando sono subentrate le moto quattro tempi.
Oggi la Casa di Borgo Panigale ha dato ufficialmente il via alla stagione 2024, presentando tutte le sue squadre ufficiali con l'evento "Campioni in Pista" a Madonna di Campiglio. Un'annata che può essere quella della consacrazione definitiva per il tre volte campione del mondo (ha vinto anche il titolo della Moto2 nel 2018), visto che questa volta tra gli avversari dichiarati ci sarà proprio Marquez, che ha lasciato la Honda e si è accasato al Gresini Racing, per il quale guiderà una Desmosedici GP23. Battere il nove volte iridato toglierebbe ogni appiglio anche a quelli che sono rimasti molto critici nei confronti del piemontese anche dopo il secondo titolo. Pecco però non sembra dare troppo peso alla cosa, stando a quanto ha detto nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione del Palacampiglio.
Tutti gli appassionati aspettano questa stagione come l'anno della verità. La consideri anche tu una stagione così?
"Io la vivo come una stagione normale alla fine. So che si deve sempre cercare di creare dell'hype intorno alle cose. E' giusto che si parli e che si facciano dei rumor, ma quando inizierà la stagione credo che gli equilibri rimarranno i soliti. La differenza è che Marquez avrà una moto competitiva e penso che sarà veloce da subito, come è normale che sia."
Nel 2023 sei caduto 7 volte, nel 2022 invece 14 volte. Il trend quindi sembra essere di crescita da questo punto di vista...
"E' vero, ho fatto meno cadute con il doppio delle gare e questo è un dato positivo. Però cinque di queste sette cadute sono state fatte in gara e quello è un dato che dobbiamo migliorare".
E' stato più difficile difendersi da Martin l'anno scorso o rincorrere Quartararo nel 2022?
"E' stata più difficile la situazione dell'anno scorso, perché dopo Barcellona ho vissuto un periodo molto complicato, nel quale Martin si è caricato molto nel vedermi in difficoltà. Ha iniziato a crederci veramente ed ha ottenuto tanti buoni risultati, soprattuto al sabato, perché alla domenica siamo sempre stati più forti e questo ci ha sicuramente aiutati. Nel 2022, da -91 l'unica opzione possibile era vincere. Siamo finiti in una situazione strana, nella quale eravamo obbligati a vincere, e questo lo ha reso paradossalmente più facile, quindi sono state due situazioni molto differenti tra loro".
L'anno scorso hai fatto la differenza nelle gare della domenica, mentre in quelle del sabato hai fatto fatica a rendere allo stesso livello di Martin. Pensi di poter migliorare in questo aspetto o hai una qualche strategia per riuscirci?
"Io credo che fino a Barcellona noi fossimo nettamente i più forti in ogni condizioni. Dopo Barcellona ha iniziato a mancarmi qualcosa in termini di esplosività e solo nelle ultime tre gare siamo tornati ad essere molto veloci anche nelle Sprint. E' capitato magari di avere dei problemi con il feeling della gomma o di fare la scelta sbagliata, come a Valencia, ma lì le sensazioni erano ritornate quelle di sempre".
Avete chiesto più potenza alla Ducati, anche se l'anno scorso è stato realizzato il nuovo record di velocità a 366 km/h. Si è arrivati un po' al limite?
"Io dico sempre che ridurre la velocità non è giusto, perché la MotoGP è il massimo dell'ingegneria motoristica su due ruote. Fare un passo indietro non sarebbe corretto. La sicurezza è un qualcosa su cui si sta lavorando molto con i circuiti ed è migliorata tantissimo. Sicuramente c'è ancora tanto lavoro da fare, ma non credo che ridurre la velocità aumenterebbe la sicurezza, perché porterebbe solo tutti a frenare più tardi".
I piloti più forti quest'anno avranno tutti la stessa moto, quindi l'aspetto mentale sarà importante. Com'è cresciuta la tua consapevolezza in questi ultimi due anni?
"I due titoli mi hanno portato la consapevolezza che se si lavora bene, alla fine i risultati arrivano. Sappiamo che bisogna sempre rimanere concentrati, senza farsi prendere dall'agitazione, che tanto non serve a niente. Lavorare il più possibile per prepararsi alle gare alla fine è la cosa più importante. Lo scorso anno è capitato diverse volte di essere indietro nella FP1 e subito scattavano dei campanelli d'allarme all'esterno del box, ma noi siamo stati sempre pronti ad affrontare le gare lunghe nel miglior modo possibile. Avere la consapevolezza di cosa porta il lavoro è fondamentale".
Photo by: Ducati Corse
Francesco Bagnaia, Ducati Team, Enea Bastianini, Ducati Team
Essendo due volte campione, sei considerato il favorito. Dopo due vittorie così, qual è l'errore che bisogna assolutamente evitare di fare?
"Forse bisogna evitare di sottovalutare gli avversari e le situazioni. Non sarà sicuramente il mio caso però, perché la mia ambizione è quella di provare ad ottenere sempre il massimo. Sicuramente la dedizione e l'ambizione resteranno sempre la benzina più potente che c'è".
Tu dici continuamente di voler restare alla Ducati e loro dicono di non volerti perdere. Possiamo aspettarci che tu sia il primo pilota annunciato per il 2025 alla prima gara?
"A livello di contratti, c'è Binder che ha già firmato per il 2025. Poi forse anche Acosta e sicuramente Marini. Per quanto mi riguarda, non nascondo che stiamo trattando e che l'ambizione di entrambe le parti è quella di rimanere insieme".
Il responsabile performance Max Bartolini è andato alla Yamaha, pensi che sentirete la sua mancanza? (il suo ruolo è stato preso da Nicolò Mancinelli)
"Bartolini sicuramente era figura fondamentale del team, perché ricopriva un ruolo molto importante, ed io ci facevo molto affidamento, quindi è un gran peccato che sia andato via. Però c'è da dire che la persona che lo sostituirà è molto fidata, quindi sono molto contento di averlo e secondo me riusciremo a fare un grandissimo lavoro anche con lui a partire dai test in Malesia".
Se dovessi dare un titolo alla stagione che sta per cominciare, che titolo le daresti?
"L'anno della verità (ride). Non sono bravo a dare dei titoli. Anche a scuola, quando dovevo fare i temi, ero bravo a scrivere, ma ero negato con i titoli".
Quest'anno la Honda e la Yamaha potranno approfittare del nuovo sistema di concessioni. Pensi che potrà aiutarle ad avvicinarsi a voi?
"Sicuramente, avendo più test. Loro inizieranno in Malesia con tre giorni in più. Poi potranno fare test ovunque. Quindi, credo che sarà un grande aiuto per loro. E' vero che ne hanno bisogno, ma dal mio punto di vista non sarebbero dovute cambiare le condizioni per la Ducati. Non avrebbero dovuto ridurre i giorni di test della Ducati, o gli pneumatici e le wild card. Quindi, non l'ho capito, perché le concessioni per gli altri sono enormi, se consideriamo Honda e Yamaha. Per loro sarà sicuramente un bene. La Yamaha poi ha preso anche Max Bartolini e credo che sarà un grande passo avanti per loro. Dal mio punto di vista, avranno un grande vantaggio".
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