MotoGP, Aragon: festa Suzuki con Rins, ma che Alex Marquez!
Grande giornata per la Casa di Hamamatsu, che vince con Rins e diventa leader con Mir, terzo. Tra di loro c'è un super Alex Marquez. Quartararo precipita 18esimo, Dovizioso limita i danni con il settimo posto.

E' festa grande nel box Suzuki: la domenica di Motorland Aragon ha regalato alla Suzuki il ritorno alla vittoria con Alex Rins, ma contemporaneamente il terzo posto ha permesso a Joan Mir di portarsi in vetta alla classifica iridata, approfittando di una giornata nera di Fabio Quartararo, finito addirittura fuori dalla zona punti.
In un weekend che fino a ieri era stato letteralmente dominato dalle Yamaha, infatti, sul podio non c'è neanche una M1 mentre ci sono grandi sorrisi anche nel box della Honda, con Alex Marquez che è riuscito a bissare sull'asciutto il podio di domenica scorsa a Le Mans, dimostrando che quel risultato non era un bluff.
Ma è stata una gara veramente ricca di colpi di scena, perché all'inizio sono state proprio le tre Yamaha a mettersi davanti a tutti al via, capitanate da quella di Maverick Vinales, che aveva addirittura azzardato una coppia di gomme soft, nonostante un repentino innalzamento delle temperature.
Lo spagnolo ha dato subito la sensazione di poter scappare, ma solo perché il ritmo delle altre due M1 era poca roba oggi ed in particolare quello di Quartararo, che però ha accusato sicuramente qualche difficoltà, visto che non riusciva proprio a chiudere le curve e piano piano è precipitato in classifica, fino a chiudere 18esimo.
I problemi per Maverick sono cominciati quando alle sue spalle sono arrivate le due Suzuki, che non hanno avuto particolari problemi a sopravanzarlo, mostrando una maneggevolezza da parte della GSX-RR, con un Rins parso oggi decisamente più in palla rispetto a Mir.
Sembrava potersi profilare una facile doppietta per la Suzuki, ma gli uomini in blu non avevano fatto i conti con la grinta di Marquez. Scattato dalla 12esima casella dello schieramento, sembra aver fatto veramente un click da quando la Ohlins ha portato la nuova sospensione posteriore per la sua RC213V e nella seconda parte della della corsa è diventato il più veloce in pista.
Una volta raggiunte le Suzuki, ha sfoderato un grande sorpasso a Mir all'ultima curva e si è messo alla caccia di Rins, arrivando anche a riprenderlo quando mancavano tre giri alla bandiera a scacchi. Una sbacchettata sempre all'ultima curva però gli ha fatto perdere terreno, permettendo a Rins di respirare negli ultimi passaggi e di involarsi verso la sua terza vittoria nella top class.
Un successo che sembrava alla sua portata anche a Le Mans prima di una caduta, ma che sorpattutto gli consente di mettere alle spalle una prima stagione molto difficile, pregiudicata in parte dall'infortunio alla spalla di Jerez.
Anche per Alex Marquez però questa è una consacrazione importante, perché oggi il fratello dell'otto volte campione del mondo ha dimostrato di aver trovato una strada per essere competitivo sulla difficilissima RC213V e, confermandosi così, potrebbe essere un arbitro del Mondiale.
Un Mondiale che ora vede al comando proprio un Mir che finora è salito per cinque volte sul podio, ma non è ancora riuscito a cogliere una vittoria. Ora però si ritrova al comando con 6 lunghezze su Quartararo e 12 su Vinales, che alla fine ha chiuso ai piedi del podio.
La cosa curiosa poi è che anche Andrea Dovizioso è riuscito ad accorciare la classifica, perché il ducatista ha ridotto a 15 punti il suo gap dalla vetta con il settimo posto, ma è altrettanto vero che al momento il binomio formato dal forlivese e dalla Ducati non sembra avere grandi chance.
Davanti a lui si sono piazzati poi Takaaki Nakagami e Morbidelli, con il giapponese che è riuscito a trovare il sorpasso ai danni dell'italiano proprio all'ultimo passaggio, regalando un altro piazzamento prezioso alla Honda.
Domenica difficile invece per la KTM e per l'Aprilia: la migliore delle RC16 è stata quella di Brad Binder in 11esima piazza, davanti alla moto gemella di Pol Espargaro ed alla RS-GP di Aleix Espargaro.
Deludente poi anche la gara di Danilo Petrucci, che dopo tutte le polemiche di ieri per la scia presa a Dovizioso in Q1 non è riuscito ad andare oltre al 15esimo posto, anche se va detto che è stato rallentato da un contatto con Pol Espargaro nella seconda parte della gara. E' andata anche peggio a Pecco Bagnaia, caduto nelle primissime fasi della gara.
Cla | Pilota | Moto | Giri | Tempo | Gap | Distacco | km/h | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | |
Suzuki | 23 | 41'54.391 | 167.1 | 25 | ||
2 | |
Honda | 23 | 41'54.654 | 0.263 | 0.263 | 167.1 | 20 |
3 | |
Suzuki | 23 | 41'57.035 | 2.644 | 2.381 | 167.0 | 16 |
4 | |
Yamaha | 23 | 41'57.271 | 2.880 | 0.236 | 166.9 | 13 |
5 | |
Honda | 23 | 41'58.961 | 4.570 | 1.690 | 166.8 | 11 |
6 | |
Yamaha | 23 | 41'59.147 | 4.756 | 0.186 | 166.8 | 10 |
7 | |
Ducati | 23 | 42'03.030 | 8.639 | 3.883 | 166.6 | 9 |
8 | |
Honda | 23 | 42'03.304 | 8.913 | 0.274 | 166.5 | 8 |
9 | |
Ducati | 23 | 42'03.781 | 9.390 | 0.477 | 166.5 | 7 |
10 | |
Ducati | 23 | 42'04.008 | 9.617 | 0.227 | 166.5 | 6 |
11 | |
KTM | 23 | 42'07.591 | 13.200 | 3.583 | 166.3 | 5 |
12 | |
KTM | 23 | 42'08.080 | 13.689 | 0.489 | 166.2 | 4 |
13 | |
Aprilia | 23 | 42'08.989 | 14.598 | 0.909 | 166.2 | 3 |
14 | |
KTM | 23 | 42'09.682 | 15.291 | 0.693 | 166.1 | 2 |
15 | |
Ducati | 23 | 42'10.332 | 15.941 | 0.650 | 166.1 | 1 |
16 | |
KTM | 23 | 42'12.675 | 18.284 | 2.343 | 165.9 | |
17 | |
Honda | 23 | 42'14.527 | 20.136 | 1.852 | 165.8 | |
18 | |
Yamaha | 23 | 42'15.889 | 21.498 | 1.362 | 165.7 | |
19 | |
Aprilia | 23 | 42'19.691 | 25.300 | 3.802 | 165.5 | |
20 | |
Ducati | 23 | 42'19.949 | 25.558 | 0.258 | 165.5 | |
|
Ducati | 2 | 3'45.629 | 21 Laps | 21 Laps | 162.0 | ||
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LIVE MotoGP, Gran Premio di Aragon: Gara
Rins: "Non pensavo di poter vincere. Mir? Un grande stimolo"
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