Dovizioso: "Non riesco ad esprimermi al 100%"
Il ducatista non può aggredire come vorrebbe, perché la staccata è diventata il punto debole della GP15
Foto di: Ducati Corse
Mastica amaro Andrea Dovizioso al termine del Gp di Aragon. Il quinto posto finale forse era quasi un risultato insperato alla luce del 13esimo posto che occupava sulla griglia di partenza, ma a pesare per il forlivese è il distacco di oltre 15" pagato nei confronti della Ducati gemella di Andrea Iannone.
"Desmodovi" comunque non si è nascosto ed ha ammesso di essere indietro a livello di passo, ma perché la sua GP15 non lo asseconda in staccata: "Sono contento della rimonta, ma eravamo davvero lenti, quindi non posso essere soddisfatto di quello che abbiamo fatto oggi, ma in generale nell'arco di tutto il weekend: abbiamo faticato ad essere competitivi e poi quando arrivi in gara la paghi. È stato un bel primo giro, perché era da un po' che non recuperavo così tante posizioni ed è stata una bella sensazione, ma dopo due o tre giri, quando era il momento di fare il passo, non ne avevo. Non avevo percorrenza, ma soprattutto non potevo aggredire in frenata e questo per le mie caratteristiche di guida non è il massimo".
Quando gli è stato chiesto qual è secondo lui il motivo del gap dal compagno di box, Andrea ha provato a fare un ragionamento interessante: "Iannone è andato forte per tutto il weekend e anche in gara ha trovato un passo che gli ha permesso di arrivare non troppo lontano dal podio, quindi è stato veramente bravo. Io purtroppo non riesco ad agredire e a frenare forte e questo è un problema per il mio stile di guida. È un peccato, perché la moto è migliorata e riesce a girare meglio rispetto a quella dell'anno scorso, ma non mi permette di esprimermi al 100%. Comunque parliamo di una moto ancora molto nuova, quindi è normale che quando cerchi di migliorare alcuni aspetti, magari ne peggiori altri. Iannone a differenza mia è un pilota che fa tanta percorrenza e quello è un aspetto su cui la moto è migliorata molto".
Poi ha aggiunto altre possibili motivazioni: "Comunque è un insieme di cose, non è soltanto questa la motivazione. Forse ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo quando eravamo là davanti all'inizio dell'anno e abbiamo voluto fare troppe modifiche che non ci hanno portato quello che speravamo. Honda e Yamaha poi sono molto forti, sono moto consolidate, ed hanno dei gran piloti, quindi non è facile stare al loro passo. Poi questo weekend mi sono concentrato molto anche sull'elettronica: questo ci ha fatto perdere parecchi turni senza dare i frutti sperati, quindi sabato ci siamo trovati un po' indietro a livello di messa a punto".
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