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MotoGP | Analisi: Marquez avrebbe potuto lottare per la vittoria in Austria?

La sua disastrosa partenza nel Gran Premio d'Austria della MotoGP ha impedito a Marc Márquez di lottare per la vittoria, ma vediamo cosa sarebbe potuto accadere.

Marc Marquez, Gresini Racing Team

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I ricordi della vittoria a sorpresa di Brad Binder al Red Bull Ring nel 2021, in sella alla KTM e sul suolo di casa, sono ancora freschi nella mente di alcuni fan della MotoGP. Non capita spesso di vedere un pilota che corre con gomme da asciutto in una gara flag-to-flag, con la pioggia battente, e che riesce comunque a spuntarla.

L'edizione 2019 del GP d'Austria viene ricordata anche per l'emozionante duello tra Marc Marquez ed Andrea Dovizioso che si è deciso all'ultima curva dell'ultimo giro, quando il pilota della Ducati si è lanciato all'interno dello spagnolo per vedere per primo la bandiera a scacchi.

Considerando che Spielberg ha offerto queste due gare iconiche relativamente di recente, è un peccato che le ultime due edizioni dell'evento mitteleuropeo siano state piuttosto noiose, soprattutto per la mancanza di lotta al vertice.

Nelle ultime due gare in Austria non sono mancati i sorpassi, come dimostrano le numerose battaglie viste in fondo alla griglia. Ma proprio come nel 2023, quando Pecco Bagnaia prese il comando dopo aver superato Binder alla partenza, la battaglia per la vittoria di domenica scorsa si è conclusa, in pratica, alla fine del secondo giro. Il pilota torinese ha preso il comando dal poleman Jorge Martin alla staccata della curva 1 e non l'ha più perso.

Martin è rimasto in scia al pilota della Ducati per i primi 14 giri, ma a metà gara il pilota del Prima Pramac Racing ha iniziato a perdere terreno a causa del forte degrado del suo pneumatico anteriore. Alla fine, Bagnaia ha vinto per 3"2, dando vita a una gara piuttosto deludente su una pista che in passato ha visto grandi battaglie.

Un altro motivo per cui il GP d'Austria non è stato all'altezza è stata la disastrosa partenza di Marquez dalla terza posizione in griglia, causata da un errore con l'abbassatore anteriore, avvenuto dopo che, mezz'ora prima della gara, era stato destabilizzato da un problema alla sua Desmosedici GP. Questo lo ha lasciato in balia di un contatto con Franco Morbidelli alla curva 1, facendolo precipitare al 13° posto.

Marquez ha rimontato con alcuni sorpassi brillanti che, ironicamente, hanno aggiunto azione ad una gara altrimenti tranquilla. Ma il suo ritmo ha lasciato molti a chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se non avesse avuto quelle difficoltà all'inizio.

A determined recovery ride from Marquez yielded fourth spot, but could it have been even better?

A determined recovery ride from Marquez yielded fourth spot, but could it have been even better?

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

L'otto volte campione del mondo poteva fare qualcosa contro le tre Ducati GP24 sul podio? Se diamo un'occhiata al ritmo di gara, possiamo trovare alcune risposte a questa domanda.

Giro Marquez Bagnaia
1 1m36.702s 1m33.390s
2 1m30.585s 1m29.989s
3 1m30.107s 1m29.900s
4 1m30.278s 1m29.712s
5 1m29.937s 1m29.781s
6 1m30.458s 1m29.836s
7 1m29.926s 1m29.663s
8 1m30.515s 1m29.519s
9 1m30.889s 1m29.883s
10 1m30.786s 1m29.882s
11 1m30.375s 1m29.959s
12 1m30.265s 1m29.647s
13 1m30.749s 1m29.886s
14 1m30.922s 1m29.856s
15 1m30.844s 1m30.270s
16 1m30.888s 1m29.954s
17 1m30.799s 1m30.170s
18 1m30.545s 1m30.336s
19 1m30.688s 1m30.496s
20 1m30.492s 1m30.614s
21 1m30.412s 1m30.481s
22 1m30.452s 1m30.639s
23 1m30.758s 1m31.081s
24 1m30.901s 1m31.073s
25 1m30.856s 1m31.173s
26 1m31.238s 1m30.982s
27 1m31.567s 1m31.132s
28 1m32.075s 1m31.869s

Per la maggior parte della gara, il pilota del Gresini Racing è riuscito a girare su tempi di 1'30" e 1'29", anche nel traffico. Dopo la brutta partenza, gli sono bastati quattro giri per rientrare nei primi dieci. Marquez ha continuato a farsi strada tra gli avversari e al decimo giro della gara era già sesto. Superare Marco Bezzecchi è stato il compito più difficile ma, una volta riuscito a farlo, non gli ci è voluto molto per passare Binder e salire al quarto posto.

Marquez was faster than the leader when in clear air, although by this time Bagnaia had little to gain from pushing

Marquez was faster than the leader when in clear air, although by this time Bagnaia had little to gain from pushing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Ha impiegato 18 giri per guadagnare queste 10 posizioni, ma è riuscito a guidare in aria pulita. È stato allora che ha iniziato a mostrare la sua vera velocità, essendo riuscito a conservare bene i suoi pneumatici Michelin durante la sua rimonta.

Tra il 20° e il 25° giro, Marquez è stato il pilota più veloce, girando fino a tre decimi più veloce di Bagnaia, che non aveva bisogno di spingere in testa alla gara, dato che aveva già un distacco sufficiente da Martin. Mentre il piemontese girava in 1'31", Marquez è sceso a 1'30". In questo modo ha ridotto il distacco dal terzo classificato, Enea Bastianini, da 8"7 a 6".

Alla fine, Marquez si è reso conto che Bastianini era troppo lontano e ha optato per un rilassamento nella fase finale della gara, completando l'ultimo giro in 1'32"075. Tuttavia, la conclusione è facile da trarre: Marquez sarebbe stato chiaramente in lizza per il podio se le cose non fossero andate male per lui alla partenza.

Nonostante la calma nel finale, il distacco del #93 da Bagnaia è rimasto stabile tra il 18° e il 28° giro. Nello stesso periodo, ha ridotto di 1"5 il distacco da Martin, secondo classificato, e di due secondi quello da Bastianini. Dato il vantaggio del campione in carica, è improbabile che Marquez potesse riuscire a conquistare la vittoria al Red Bull Ring. Tuttavia, il terzo posto era fattibile e c'era persino la possibilità che potesse sfidare Martin per il secondo.

Una battaglia tra il catalano e lo spagnolo, soprattutto dopo il rallentamento di quest'ultimo, avrebbe trasformato una gara piuttosto tranquilla in una emozionante. Martin non avrebbe ceduto facilmente la posizione al suo connazionale, consapevole che un terzo posto lo avrebbe lasciato ancora più indietro rispetto a Bagnaia nella classifica generale. Marquez, da parte sua, non avrebbe avuto paura di tentare il sorpasso sul numero 89.

After losing the lead to Bagnaia, Martin had a lonely ride to second but a battle with Marquez would have injected life into the race

After losing the lead to Bagnaia, Martin had a lonely ride to second but a battle with Marquez would have injected life into the race

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Dopotutto, il pilota di Cervera era pronto a mettere a segno una delle sue migliori prestazioni dell'anno, avendo sentito meglio la sua GP23 fin dall'inizio del weekend a Spielberg. Alla fine, la lotta per il secondo posto non è riuscita però. "Non oso dire se avrei potuto stare con Bagnaia e Martin", ha detto Marquez. "Alla fine della gara ero più veloce, sì, ma all'inizio ero più lento. Forse hanno usato più gomme all'inizio della gara che alla fine. Avrei potuto salire sul podio, ma non è stato possibile".

Ma l'assenza di Marquez non è stata l'unica ragione per cui il GP d'Austria non è stato all'altezza delle aspettative. Anche altri fattori hanno giocato un ruolo importante. In primo luogo, sta diventando sempre più difficile per i piloti della MotoGP seguirsi a vicenda in pista, una conseguenza diretta della crescente dipendenza dall'aerodinamica e dagli aiuti elettronici.

Poi c'è la questione del dominio della Ducati. La conoscenza approfondita da parte della Casa di Borgo Panigale del nuovo pneumatico posteriore Michelin - grazie al suo vantaggio numerico - sta allontanando sempre di più le GP24 dai loro rivali. Se a questo si aggiunge che il Red Bull Ring favorisce le Desmosedici GP, non sorprende che sette delle prime dieci posizioni siano state occupate da piloti dell'azienda italiana. Ma la Ducati domina la MotoGP da tempo, e questo 2024 ha visto gare interessanti. Cosa c'era di diverso a Spielberg?

La gestione della pressione degli pneumatici si è rivelata un problema maggiore rispetto ad altri circuiti. Seguire un pilota troppo da vicino per diversi giri ha fatto sì che le pressioni salissero notevolmente, influenzando negativamente le prestazioni della moto dietro.

Managing tyre pressure was imperative at the Red Bull Ring and added to difficulties in following with the numerous aerodynamic appendages

Managing tyre pressure was imperative at the Red Bull Ring and added to difficulties in following with the numerous aerodynamic appendages

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Non c'è quindi da stupirsi che sia Bagnaia che Martin abbiano voluto prendere il comando in entrambe le gare del weekend. I primi passaggi del numero 1 sia nella Sprint che nella gara lunga si sono rivelati decisivi per entrambe le vittorie. È significativo che Martin abbia detto che "il 90% della vittoria è fatto" se si conduce la gara dopo i primi tre o quattro giri.

Anche Bastianini è stato insolitamente lento negli ultimi giri della gara. Conosciuto per la sua impressionante esplosività nel finale, la rimonta della "Bestia" dalla settima alla terza posizione nel giro iniziale deve aver preoccupato i due uomini di testa. Ma il numero 23 non è mai riuscito a raggiungerli, visto che per tutti i 28 giri ha continuato a perdere terreno.

Sebbene sia nell'interesse dei team della MotoGP lavorare insieme e migliorare la qualità delle gare, tutti inseguono la gloria. Con i record sul giro battuti in quasi tutti i circuiti del calendario quest'anno, è chiaro dove si concentra l'attenzione al momento. Miguel Oliveira dell'Aprilia Trackhouse ha riassunto il concetto quando gli è stato chiesto dello scarso spettacolo in Austria: "È perché cerchiamo solo le prestazioni pure".

"Le prestazioni pure, ora con l'aerodinamica, ci permettono di andare più veloci, di raggiungere velocità più elevate. Ma bisogna anche frenare di più, e con i freni si può arrivare solo fino a un certo punto. Quindi bisogna tenere conto dei freni, della temperatura e della pressione degli pneumatici anteriori".

"Abbiamo una mescola dura che non possiamo usare, perché è troppo dura e non abbiamo abbastanza grip. Per questo motivo, abbiamo utilizzato la gomma più morbida, che normalmente è la normale mescola dura per la maggior parte dei circuiti, che è troppo morbida. Ma è il miglior compromesso. Alla fine è più difficile sorpassare. Non è più come cinque o sei anni fa, con le vecchie MotoGP", ha aggiunto.

Even without his poor start, there are no guarantees that Marquez could have enlivened the lead battle

Even without his poor start, there are no guarantees that Marquez could have enlivened the lead battle

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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