MotoGP | Amarezza Quartararo: “Siamo indietro e non sappiamo perché”
Tornano gli incubi dello scorso anno per Fabio Quartararo, che nella terza giornata di test a Sepang si ritrova nelle retrovie nonostante un time attack. Sul giro secco Yamaha fatica ancora e, proprio come nel 2022, non si comprende la causa dei problemi.
È una Sepang amara quella che vive Fabio Quartararo al termine del tre giorni di test. Se nella seconda giornata sembrava che Yamaha avesse iniziato a trovare la direzione per avvicinarsi ai rivali, nel giorno conclusivo sembra essere crollato tutto. La velocità di punta vicina alle Ducati pare essere svanita e sono tornati i problemi senza una risposta.
Il francese ha chiuso il Day 3 in 19esima posizione, con un distacco decisamente importante dalla vetta, situazione incomprensibile se si guarda ai sorrisi e all’ottimismo del giorno prima. Tornano gli incubi del 2022 per El Diablo, che ancora una volta lamenta la mancanza di comprensione dei problemi incontrati nella giornata odierna.
Di nuovo, proprio come lo scorso anno, nel box si cercano soluzioni a problemi di cui non si comprende l’origine e questo rende il lavoro ancora più complicato. "Ho sentimenti contrastanti", ha ammesso Quartararo considerando però anche quegli aspetti positivi da cui vuole ripartire per tenere il morale alto. "Con le gomme nuove è un disastro, ma sono molto contento della velocità massima, una cosa che chiedevo da tempo. Avevamo anche molte cose da provare e sono molto contento di aver testato molte parti. Ma oggi la mia sensazione non era molto buona. In alcune zone, sono molto soddisfatto del passo con le gomme usurate; con quasi 22 giri di gomme ero a 0"0. Tuttavia, quando abbiamo montato una gomma fresca, è stato un incubo”.
La velocità di punta è migliorata, ma in una MotoGP così competitiva e con una Ducati irraggiungibile (solo oggi ha piazzato sette moto nelle prime nove posizioni), basta un niente per trovarsi nelle retrovie: "Non abbiamo idea del perché siamo così indietro. Abbiamo cercato di fare un time attack, questo è il problema più grande. Se non guardo lo schermo e i tempi, mi sembra di essere nell'1'58", ma quando guardo vedo che sono nell'1'59". Non è che vado ai box dicendo che perdo l'anteriore dappertutto o che non ho aderenza: non so cosa stia succedendo e questo è il problema più grande, il punto interrogativo più grande".
"Dobbiamo capire qual è il problema, perché ogni anno le qualifiche sono più importanti e ogni anno abbiamo più problemi in questo settore. La Sprint Race, in particolare, sarà molto importante. Ogni anno abbiamo perso molto in qualifica: nel 2019, al mio primo anno, avevo fatto molte pole position, oggi è impossibile e la cosa peggiore è che non sappiamo perché", spiega un amareggiato Quartararo.
Il francese della Yamaha però non demorde e pensa che sia lui sia il team avranno un mese di tempo prima di riaccendere i motori per i test di Portimao, che precedono l’avvio della stagione: "Il distacco è grande nel time attack, ma sul passo sento di essere abbastanza forte. Solo che se non ci qualifichiamo bene, come è successo a noi oggi, non possiamo lottare per la vittoria e nemmeno per i primi cinque posti. È su questo che dovremo lavorare a Portimão, per capire come migliorare il ritmo sul giro".
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