MotoGP | Alex Marquez: "Con Honda ho dubitato di me, la Ducati la guido col sorriso"
Il pilota del Gresini Racing ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP nella Sprint di Silverstone ed ha raccontato di aver dubitato del suo talento quando guidava la Honda, ma che dentro se stesso sapeva che sulla moto giusta come la Ducati avrebbe dimostrato di averne. E sulla differenza tra le due moto è stato piuttosto chiaro...
Il mese di agosto sembra essere particolare per Alex Marquez. Proprio ieri erano passati quattro anni dalla sua ultima affermazione in Moto2 e oggi il portacolori del Gresini Racing è riuscito a salire per la prima volta sul gradino più alto del podio in MotoGP.
Lo spagnolo ha subito puntualizzato che si tratta "solo di una Sprint", ma è chiaro che la soddisfazione provata oggi a Silverstone è tanta, perché la sua gara è stata praticamente perfetta, ma anche perché era un risultato che aspettava da tanto tempo.
"Sono molto contento. Oggi ero convinto che potesse essere la mia giornata e l'ho capito dopo il secondo giro. Avevo una trazione perfetta ed un grande feeling, quindi sapevo che dovevo mettermi davanti e provare a spingere", ha detto Marquez al microfono di Sky Sport MotoGP.
"Poi ho tenuto tutto sotto controllo fino all'ultimo giro, quando ho fatto un errore alla curva 9: la moto si muoveva tantissimo sul rettilineo e quando sono arrivato alla curva l'ho fatta in seconda invece che in terza. In quel frangente Bezzecchi si è avvicinato tanto, ma per il resto è stato tutto perfetto. Ero un po' al limite con la gomma, come è normale in queste condizioni, ma sono arrivato bene alla fine", ha aggiunto.
Alex Marquez, Gresini Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Passare dalla Honda alla Ducati sembra avergli cambiato davvero la vita. E non solo da oggi, fin dall'inizio della stagione, anche se magari finora non aveva ancora raccolto tutto quello che avrebbe potuto, commettendo qualche errore di troppo prima della pausa estiva.
"Ho avuto dei dubbi l'anno scorso. Comunque guidavo una Honda, con la quale qualcuno ogni tanto riusciva ad andare forte come Marc, ma io non ce la facevo e Nakagami neanche. Quindi mi dovandavo se fossi ancora veloce o se fossi ancora lo stesso Alex che ha vinto il Mondiale Moto2 nel 2019. Dentro di me, però, ero convinto che con la moto giusta, come la Ducati del Team Gresini, potevo esserlo. Non siamo stati fortunati nella prima parte della stagione, ma adesso dobbiamo lavorare perché la velocità c'è e dobbiamo solo essere più costanti".
Avendo avuto modo di guidare quella che a detta di tutti è la moto migliore della griglia, ma anche quella che sembra la più complicata da guidare, ad Alex è stato domandato quali siano le differenze più grandi tra la Ducati e la Honda. La risposta è stata breve, ma senza peli sulla lingua.
"Non è facile rispondere velocemente, ma posso dire che la Ducati si guida con il sorriso sotto al casco, la Honda invece sempre con la paura. Faccio un highside, non lo faccio? Non si capisce mai. A volte affrontavo una curva alla stessa velocità, ma la moto inizia a muoversi: questa non è una cosa facile per un pilota come me, che ha bisogno di tempo e di fiducia per andare forte. La Honda questo non te lo dà, devi essere sempre intuitivo, ma quello non è il mio punto di forza", ha concluso.
Alex Marquez, Gresini Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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