MotoGP | Aleix punge: “In una gara vera, Bagnaia avrebbe finito 7°”
Aleix Espargaró è riuscito a completare la Sprint del GP di Valencia nonostante la frattura della testa del perone. Non manca un pizzico di polemica, sostenendo che Bagnaia nella gara odierna è stato “protetto” dai due connazionali, che l’hanno tenuto quinto.
Aleix Espargaro si è infortunato in Qatar quando è stato colpito da Miguel Oliveira, fratturandosi la testa del perone sinistro, cosa che lo ha costretto a guidare con un'infiltrazione per tutto il fine settimana con l’obiettivo di ridurre al minimo il dolore alla gamba. Dopo un'iniezione diretta nella zona interessata, un cocktail di antidolorifici ha permesso ad Aleix Espargaró di concludere la Sprint del Gran Premio di Valencia, anche se si è classificato 13°, a 9.5 secondi dal vincitore, il suo amico Jorge Martín.
"La prima cosa che voglio dire è che, così come spesso critichiamo ciò che non ci piace dell'organizzazione del campionato, devo ringraziare ed è giusto sottolineare il livello della clinica mobile da quando il team di Madrid l'ha presa in carico. È incredibile tutto ciò che hanno fatto per me in questi tre giorni, sono molto grato. Voglio dire che abbiamo uno dei migliori staff di medici di qualsiasi sport del mondo".
Aleix ha iniettato antidolorifici direttamente nella zona, anche nell'osso, ma non ha potuto fare più di tre giri fino ad oggi: "Abbiamo provato di tutto, anche nella zona, il sangue lo scioglie, e nell'osso sono quasi morto quando mi hanno fatto l’iniezione. Nel pomeriggio mi hanno iniettato dato degli antinfiammatori nel sedere ed è andata molto meglio, non ho avuto molto dolore in gara, ma non potevo muovermi. Voglio davvero finire entrambe le gare e riportare la moto ai box. Ieri non potevo fare più di tre giri, ma il corpo si adatta un po' al dolore e tutto il merito va ai medici".
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Francesco Bagnaia, Ducati Team 'escoltado' por Di Giannantonio y Bezzecchi
Ad Aleix è stato chiesto direttamente quante possibilità di vittoria desse al suo amico Martin dopo la vittoria di sabato e dopo aver ridotto il distacco da Pecco Bagnaia da 21 a 12 punti. "70 per lui e 30 per Pecco", ha risposto, lasciando più di qualcuno a bocca aperta. "Penso che quando hai qualcosa da difendere ti vengono dei dubbi, è una cosa che ho sentito ieri, credo l'abbia detta Marc Márquez, e mi è piaciuta molto, perché credo sia vera. Jorge non ha nulla da difendere e domani farà una grande prestazione qui a Valencia. È tranquillo, accetta di arrivare secondo, ha vinto delle gare, si è divertito e domani farà un gran casino, non ha nulla da perdere. L'altro ha molto da perdere e questo significa che la sua mano sul gas non andrà così forte", ha detto.
Ad Aleix è stato ricordato che Pecco aveva fatto la sua gara, gestendo, e aveva ancora un grande vantaggio."Non è neanche lontanamente vicino alla velocità di Martin. In una gara vera oggi sarebbe arrivato settimo, e lo dico per quelli che ieri si lamentavano che lo seguiva in pista. In condizioni normali sarebbe stato sorpassato dai due dietro di lui", riferendosi a Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, che hanno mostrato più ritmo di Pecco ma non lo hanno attaccato. "E penso che sia giusto, perché io avrei fatto lo stesso, se fossi stato dietro a Jorge non l'avrei passato oggi. Che non si dicano le cose poi. Oggi Pecco sarebbe dovuto arrivare settimo", ha insistito il pilota Aprilia.
A smentire Aleix Espargaró è proprio Fabio Di Giannantonio, che nella Sprint odierna si è fatto minaccioso su Pecco Bagnaia soprattutto nelle fasi finali, senza però mai trovare il sorpasso. Tattica? Aiuto al connazionale compagno di marca? Il romano del team Gresini offre la sua spiegazione, molto chiara. La temperatura della gomme, condizione del tutto normale nell'attuale MotoGP: "Avevo la velocità, ci ho provato, ma ho dovuto rischiare molto. Sono molto arrabbiato perché il podio era possibile. Nella mia posizione, si era già visto in Qatar che corro per il bene della mia squadra, e se avessi potuto superarlo l'avrei fatto. Ma non sono uno che cerca il contatto per sorpassare. Ma con queste moto, se sei dietro a qualcuno la temperatura della gomma sale alle stelle. Ero molto più veloce di Pecco, ma non sono riuscito ad avvicinarmi abbastanza per attaccarlo".
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