MotoGP: 16 anni fa la strepitosa vittoria di Rossi a Welkom
Il 18 aprile 2004 Valentino esordì con la Yamaha vincendo in Sudafrica, battendo dopo un epico duello il suo rivale di sempre: Max Biaggi.

Il coraggio, la sfida, la scommessa del campione. 16 anni fa oggi Valentino Rossi dimostrava di essere uno dei piloti più forti della storia, certamente il migliore della sua generazione, firmando un'impresa epica che diede il via alla sua parte di carriera in Yamaha. 16 anni fa, 18 aprile 2004, Valentino centrò una delle sue vittorie più belle e importanti della carriera, portando al trionfo la Yamaha M1 al Gran Premio del Sudafrica, a Welkom, in quella che fu la prima uscita nel Mondiale da pilota di Iwata.
Dopo gli anni ricchi di successi e soddisfazioni con Honda, Rossi decise di mostrare quanto il suo talento fosse il reale motore delle vittorie ottenute con il team giapponese. Per farlo scelse Yamaha, ossia l'acerrima nemica di Honda e team che cercava ormai da anni di porre fine al dominio della Casa concorrente, senza però trovare l'acuto decisivo se non in qualche sporadica occasione.
Era ora di togliersi di dosso l'etichetta che lo vedeva forte solo grazie al binomio con Honda. E lo fece in maniera perentoria. La Yamaha M1 si presentò a Welkom vestita di una splendida livrea blu dovuta allo sponsor tabaccaio, ma sotto la pelle era diventata principessa. Solo che per mostrarlo aveva bisogno non di un cavaliere, ma "del" cavaliere.
Insomma, una rivincita per due. Nell'inverno tra il 2003 e il 2004 Rossi passò dalla Honda alla Yamaha, con uno dei suoi acerrimi rivali - Max Biaggi - che invece fece il percorso inverso, lasciando Iwata per approdare alla corte della Honda. Sulla carta, Honda si presentava con la moto campione del mondo e due piloti a condurla molto forti e navigati come per l'appunto Biaggi e Sete Gibernau, senza contare i due ufficiali HRC, il compianto Nicky Hayden e Alexandre "Alex" Barros.
Lo spagnolo, negli ultimi giri, non riuscì a tenere il passo dei due italiani, con Rossi che passò Biaggi a 2 giri dal termine per poi mantenere con le unghie la prima posizione. Decisivi i pochi decimi accumulati fino alle ultime curve, con Biaggi che firmò (inutilmente) il miglior giro della gara proprio all'ultima tornata, nell'estremo tentativo di ricucire il divario da Valentino e sorprenderlo nelle ultime 2 curve.
Sebbene Valentino commise un piccolo errore in entrata alla penultima curva, riuscì comunque a chiudere ogni varco a Biaggi, il quale fu costretto a rimanere alle spalle di Rossi. Il pilota di Tavullia arrivò sotto la bandiera a scacchi con un accenno di impennata: l'impresa era compiuta, una parte di rivincita su Honda era già stata incassata.
Dei momenti successivi all'arrivo si ricorda la stretta di mano con un Biaggi sconsolato in sella alla Honda RC211V gialla e blu (colori di un altro sponsor tabaccaio), l'arrivo staccato di Gibernau e delle due Honda HRC fuori dal podio, ma soprattutto uno dei gesti meno studiati e quindi più apprezzati di Rossi, il quale si fermò a bordo pista, appoggiando la sua M1 alle barriere e sedendosi davanti a lei, incredulo, con la testa tra le braccia. Sfinito, come le gomme della sua M1, ma felice per l'impresa compiuta.
Restano negli occhi anche i momenti successivi, con Valentino intento a "parlare" alla sua M1 prendendo il cupolino tra le mani e appoggiando la visiera allo stesso prima di tornare ai box nel tripudio del suo nuovo team, della sua nuova avventura, che lo avrebbe legittimamente fatto diventare ancora più grande alla fine di quel 2004 incredibile, ma anche negli anni successivi.
Sembra ieri, eppure, proprio oggi, sono passati 16 anni...
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