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Per Pirro è arrivata l'ora del confronto diretto

Dopo lo shakedown di Imola, nei test di Jerez avrà il primo vero contatto con il mondo della MotoGp

Michele Pirro è riuscito a percorrere solo 50 giri con la nuova moto prima dell’inizio del mondiale che avverrà ufficialmente questo weekend a Jerez, in occasione dei test IRTA, in cui le MotoGp verranno affiancate dalle CRT, ovvero moto dal carattere ibrido, con telai prototipo equipaggiati da motori 1000 cc derivati dalla serie e preparati ad hoc. 50 giri che equivalgono a circa 90 minuti di pista, lo stesso tempo di una partita di calcio senza supplementari, prima di buttarsi nella “fossa dei leoni”, questa volta non per vedere la squadra del cuore, ma per difendersi dagli avversari che da quest’anno portano il nome di Stoner, Lorenzo, Pedrosa e via via tutti gli altri. L’unico obiettivo del pilota di San Giovanni Rotondo quello di dare una linea allo sviluppo alla CRT del team Honda San Carlo Gresini, nata in meno di tre mesi e che profuma ancora di nuovo. Nei pochi giri percorsi a Imola è emerso un buon potenziale che può essere sfruttato. Questo sarà l’obiettivo di Pirro e del suo team, indirizzare lo sviluppo verso una condizione che permetta di “mettere a terra” tutti i cavalli dell’unico motore Honda quattro cilindri in linea alla partenza del motomondiale della massima categoria. Michele Pirro: "Ci siamo! Adesso è il momento di capire a che livello siamo rispetto agli avversari e quale sarà il gap da colmare nei confronti delle moto più competitive. Tra tutti i piloti che saranno in pista sono quello che ha percorso meno chilometri e che ha la moto ancora in “rodaggio”. Sarà fondamentale lavorare con le gomme Bridgestone che utilizzeremo durante il mondiale e cercare con queste il giusto bilanciamento della moto nelle varie fasi si guida, per poter sfruttare tutto il potenziale che il motore Honda ha a disposizione. In questo ci aiuteranno i tecnici Showa che si occuperanno della messa a punto delle sospensioni, ma un altro aspetto sul quale ci concentreremo molto sarà lo sviluppo dell’elettronica, elemento in grado di fare davvero la differenza con moto con oltre 200 cavalli. Sarò chiamato a fare il doppio lavoro, pilota e collaudatore, anche se, ironicamente, avrei preferito fare il pilota poliziotto".

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