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Stoner deve essere aiutato da Pedrosa, oppure no?

Lorenzo continua a rosicchiare punti all'australiano. La Honda può lasciare libertà di strategie?

Casey Stoner l'ha detto chiaro e tondo: “Il motociclismo non è uno sport di squadra. Dani oltre ad essere un compagno di team è anche il primo avversario con cui devo farci conti. Al Sachsenring andava più forte di me!”. Con queste parole il leader della Moto Gp ha stroncato ogni discorso sul fatto che la Honda possa impartire un ordine di squadra nel corso della stagione per contrastare il campione del mondo, Jorge Lorenzo, che con continua a rosicchiare qualche punticino prezioso ad ogni gara, in attesa che la Yamaha a Brno gli consegni la tanto attesa evoluzione di motore della M1 che potrebbe cambiare il corso della stagione. Il maiorchino sta giocando in difesa e lo sta facendo nel migliore dei modi perché sgretola gara dopo gara quel margine granitico che ad un certo punto della stagione faceva dire anche agli osservatori meno che il mondiale 2011 sarebbe stato facile preda di Casey Stoner. Molto probabilmente il campionato alla fine prenderà quella piega, ma il “canguro” dovrà sudare il secondo titolo iridato molto più di quanto la superiorità della Honda avrebbe fatto pensare. Quest'anno si chiude il ciclo della MotoGp con il motore di 800 cc e la Casa giapponese rischia di completare questo ciclo senza aver messo nel carniere nemmeno un titolo. È forse anche per questo che ha allestito uno squadrone ufficiale (ai tre piloti della HRC: Stoner, Pedrosa e Simoncelli, si aggiunge anche Simoncelli “prestato” a Gresini). La RC212V è certamente la moto più competitiva che a inizio stagione ha beneficiato del vantaggio dell'innovativo cambio zero-shift. La Casa nipponica, infatti, ha beneficiato dell'esperienza maturata in Formula 1 dove questa soluzione era già stata sviluppata. Ebbene la Honda non ha capitalizzato il potenziale di cui disponeva: specie nelle prime corse avrebbe dovuto infilare un poker dopo l'altro per annichilire Lorenzo in palese inferiorità tecnica. Così, invece, non è stato: Jorge è stato anche in testa alla classifica iridata e, quando sembrava destinato a mollare l'osso alla supremazia di Stoner, ha ricominciato a mangiare punti al leader della graduatoria piloti. E allora basta leggere i grandi numeri per capire che c'è qualcosa che non quadra: la Honda vanta sei successi (quattro con Stoner e due con Pedrosa), eppure Lorenzo si trova a soli 15 punti dall'australiano, anche se la Yamaha conteggia la metà delle vittorie HRC (due di Lorenzo e una di Spiess). Lo strapotere, quindi, rischia di sciogliersi come neve al sole per una politica di marchio che sembra poco aggressiva ed efficace. Dani Pedrosa in Germania ha dimostrato con una gara esemplare di aver superato i guai fisici e psicologici dopo la frattura alla clavicola causata dalla manovra hamikaze di Simoncelli a Le Mans. “Camomillo”, nel frattempo, è scivolato all'ottavo posto del mondiale piloti, ma al Sachsenring ha dato un segno della sua ripresa, contendendo abilmente la vittoria a Lorenzo, mentre Stoner era di nuovo alle prese con un problema sull'anteriore quando le sua Bridgestone erano finite prima di quelle degi altri. Una “tattica” di gara che nel mondo delle due ruote fa storcere il naso a molti puristi, ma se la HRC non prenderà in considerazione la cosa c'è il rischio concreto che Lorenzo possa giocare un brutto scherzo a Casey. Stoner continua a mietere le pole position, ma partire al palo non regala punti e con il caldo sembra accusare più facilmente di altri un affaticamento delle gomme. E l'estate è ancora lunga... Anche domenica Lorenzo è riuscito a infilare allo “spiedino” la Honda di Stoner nel finale dopo un errore che sembrava essergli costato la possibilità di lottare per il secondo posto. La facilità con cui la Yamaha ha ripreso Stoner deve dar riflettere. La HRC forse dovrebbe “proteggere” di più e meglio il pilota di punta, mettendo “Camomillo” al... servizio dell'australiano, anche perché Dovizioso e Simoncelli si stanno rivelando troppo “fragili” per reggere la pressione del maiorchino, essendo entrambi troppo impegnati in una sorta di "faida" personale che non li porterà da nessuna parte. Secondo voi quale deve essere l'atteggiamento della Honda nella seconda parte della stagione?

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