A quanto pare, finalmente il vantaggio creato dal nuovo cambio della
Honda è stato quantificato. Ovviamente si tratta di valori indicativi e non ufficiali, ma se quanto pubblicato oggi dalla
Gazzetta dello Sport coincidesse effettivamente con la realtà, la novità tecnica introdotta sulla
RC212V darebbe veramente un margine importante ai piloti ufficiali della Casa giapponese.
Stando a quanto ha rivelato
Jan Witteveen, vecchia volpe del
Motomondiale, con alle spalle un passato da resposabile del reparto corse
Aprilia, una società olandese avrebbe rilevato i tempi di cambiata in occasione della gara di apertura della stagione, in
Qatar.
I rilevamenti sono stati effettuati con delle sonde fonometriche, quindi appunto non possono essere considerate affidabili al millesimo, ma pare che le moto di
Casey Stoner e Dani Pedrosa possano cambiare marcia mediamente in appena 8 millesimi!...Non c'è nessun errore di battitura, ribadiamo 8 millesimi!
Sia chiaro, come è già stato detto più volte, la tecnologia sviluppata dalla
Honda non è niente di clamorosamente innovativo, visto che in
Formula 1 esiste già da diversi anni e che probabilmente l'idea di applicare questo dispositivo ad una MotoGp arriva proprio da Brackley, dove aveva sede fino a qualche anno fa la Honda Racing di F1.
Quello che
Witteveen ha spiegato però è che l'aspetto complicato è il riuscire a realizzare un cambio con queste caratteristiche che sia anche affidabile, e che probabilmente è questa la ragione che non ha ancora portata
Yamaha e Ducati a studiare qualcosa di simile.
Ma veniamo ai tempi di cambiata della
M1 e della
Desmosedici: la moto campione del mondo in carica cambia rapporto mediamente in 25 millesimi, pagando quindi la bellezza di 17 millesimi a cambiata nei confronti della
Honda. Addirittura imbarazzante il ritardo delle
GP11, che ci metterebbero ben 42 millesimi per completare la cambiata.
Questi valori possono sicuramente spiegare molto delle partenze a razzo delle Honda, che mediamente possono usufruire di almeno 3-4 cambiate nel tragitto che separa la griglia di partenza dalla prima curva. Ma facendo i dovuti calcoli, si capisce anche che la
Ducati perde tantissimo in questo aspetto, anche dalla
Yamaha stessa. Quindi forse è uno dei punti su cui dovrebbero tentare di migliorarsi con decisione a Borgo Panigale...
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