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Dovizioso impara pregi e difetti della Yamaha

Andrea apprezza molto l'inserimento della M1, ma deve lavorare sulla fase di accelerazione

Nella giornata di ieri si è parlato tantissimo della nuova Ducati Desmodesici GP12 dotata di telaio perimetrale, ma la prima giornata dei test collettivi di Valencia ha vissuto un altro esordio eccellente: quello di Andrea Dovizioso in sella alla Yamaha M1 del team Tech 3. Il pilota romagnolo si è approcciato a questa nuova avventura con il solito spirito molto ragionato e pragmatico, ma dopo quattro anni di Honda è ovvio che quella di ieri deve essere stata una giornata decisamente particolare. "E' stata una giornata strana, con tanti cambiamenti: moto, squadra, anche regolamento. Tante novità che destabilizzano un po'" ha detto "Dovi" alla Gazzetta dello Sport, spiegando di essere ancora alla ricerca della giusta posizione sulla M1: "Per me è fondamentale avere una buona sensazione a livello di posizione di guida e se non ho quello fatico a lavorare su altri aspetti". Andrea ha iniziato il suo lavoro per gradi, assaggiando prima la 800 per poi passare in sella alla nuova 1000 ed avere un metro di comparazione. In questo modo ha potuto apprezzare meglio tutti i pregi della sua nuova moto. "Come mi aspettavo vedendo la M1 da fuori, ho un buonissimo feeling in frenata ed in inserimento di curva: si guida molto bene, sembra più una due che una quattro tempi. Questo dà gusto, perchè puoi staccare forte e dietro scivola veramente poco, anche perchè l'erogazione del motore è molto dolce e alla massima inclinazione è facile da controllare" ha spiegato. Ovviamente però ci sono anche dei punti deboli da segnalare e su cui si dovrà lavorare: "Ho trovato un po' di problemi in accelerazione, è un grosso punto debole: si impenna facilmente. Soffro molto i movimenti che fa in uscita di curva: dobbiamo capire qual'è la causa. Comunque, considerando tutti i cambiamenti, il tempo non è male perchè anche a me serve un po' di tempo per arrivare al limite".

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