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Da domani tutti in pista a Sepang

Honda fa da "lepre", Yamaha cerca qualche cavallo, Valentino vuole risposte sulla spalla

Dopo tre settimane di riposo forzato, domani i protagonisti della MotoGp tornano in pista a Sepang per una nuova tre giorni di test collettivi che potranno dare tante nuove risposte interessanti. Venti giorni fa sul tracciato malese erano state le Honda a dettare il passo, chiudendo al comando tutte e tre le giornate con Dani Pedrosa, Casey Stoner e Marco Simoncelli nell'ordine. Ad impressionare però era stata la facilità con cui tutti i piloti in sella alle RC212V riuscivano a realizzare tempi interessanti (erano regolarmente in 5 nelle prime 7-8 posizioni). Normale quindi che al cancelletto di partenza si presentino le moto giapponesi nel ruolo di "lepri". A dargli la caccia ci sarà il campione del mondo Jorge Lorenzo, speranzoso di trovare qualche cavallo in più nel motore della sua M1, come gli era stato promesso dai tecnici della Yamaha. Domani lo spagnolo ed il compagno Ben Spies porteranno al debutto la nuova colorazione celebrativa del cinquantenario della Casa di Iwata nei Gp, presentata ufficialmente oggi proprio a Kuala Lumpur. I dubbi più grandi però sono senza dubbio quelli che riguardano la Ducati. A tenere banco saranno ancora una volta le condizioni della spalla di Valentino Rossi, perchè ormai manca meno di un mese alla gara di esordio in Qatar, quindi sarà importante capire a che punto è arrivata la ripresa. Anche sulla Desmosedici GP11 però non ci sono pochi interrogativi, visto che le moto di Borgo Panigale hanno annaspato nelle retrovie nei test di tre settimane fa. Solo nell'ultima giornata è stato leggermente colmato il gap dai primi, con l'approdo nella top ten di entrambe le moto ufficiali. Infine, in casa Suzuki sono ancora da verificare le condizioni fisiche di Alvaro Bautista. Lo spagnolo è il solo portacolori della Casa di Hamamatsu, ma ad inizio mese ha dovuto abbandonare la comitiva dopo appena un paio di giorni a causa dei troppi acciacchi. Questa quindi può essere un'occasione importante per Paul Denning e soci per capire se in futuro sarà veramente necessario riportare in sella alla GSV-R l'americano John Hopkins, recentemente confermato pilota di riserva del team.

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