Dani Pedrosa ha letteralmente dominato il
Gp di Indianapolis della classe
MotoGp, rilanciando prepotentemente la sua candidatura nella corsa al titolo. Il suo secondo successo stagionale gli ha consentito infatti di ridurre a 18 lunghezze il gap che lo separa da
Jorge Lorenzo, secondo al traguardo senza rappresentare mai una minaccia concreta per il connazionale della
Honda però.
L'unico in grado di infastidirlo era stato
Ben Spies, mettendo la sua Yamaha davanti a tutti nelle prime due tornate. Le speranze di
"Texas Terror" però sono durate solo pochi chilometri, prima che il motore della sua
M1 andasse in fumo sul rettilineo di partenza. Con
Nicky Hayden che non si è neppure schierato per la frattura rimediata ieri, dunque, per i piloti di casa oggi non c'è stata gloria.
Una volta estromesso dalla lotta
Spies, per
"Camomillo" è iniziata una cavalcata solitaria che lo ha condotto fino ad un meritatissimo successo. Quando dietro di lui Lorenzo ha provato ad avvicinarsi, infatti, Dani ha piazzato due giri da urlo, facendogli capire che oggi non c'era assolutamente trippa per gatti. Nel finale poi ha anche fatto provare un brivido ai suoi tifosi, rischiando di cadere, ma uscendone incolume.
Dal canto suo, il maiorchino aveva provato a giocarsi il jolly della gomma morbida, ma non è riuscito a sfruttarla nelle primissime fasi a causa di una partenza decisamente poco esaltante, che lo aveva visto scivolare in quarta posizione. Quando poi è risalito in seconda piazza ormai
Pedrosa era troppo lontano, quindi l'unica cosa da fare era gestire un secondo posto che può essere prezioso in ottica campionato.
E sul terzo gradino del podio troviamo ancora una volta
Andrea Dovizioso, al quarto appuntamento consecutivo con la premiazione finale. Nonostante la Yamaha gli abbia preferito
Valentino Rossi per la prossima stagione, il pilota italiano ha fatto anche un bel favore a
Lorenzo, andando a superare nel finale
Casey Stoner. Va detto però che questo quarto posto è grasso che cola per l'australiano della
Honda, che ha corso con una lesione ai legamenti della caviglia destra, riuscendo quindi a fare un ottimo lavoro di contenimento dei danni.
La top five poi si completa con
Alvaro Bautista, ritornato finalmente su buoni livelli dopo un paio di weekend decisamente da dimenticare. Dietro di lui poi troviamo l'altra
Honda di
Stefan Bradl, che ancora una volta si è perso nelle fasi conclusive della gara dopo aver occupato anche il terzo posto nei primi giri.
Solo settimo
Valentino Rossi, la cui Ducati non è stata capace di reggere almeno il ritmo del secondo gruppetto (probabilmente anche a causa di un problema tecnico), costringendolo ad una gara anonima e solitaria, nella quale ha recuperato posizioni solamente grazie ai ritiri, tra i quali va citato anche quello di
Cal Crutchlow, vittima di una caduta senza conseguenze.
Per quanto riguarda le
CRT bisogna poi segnalare la prima vittoria di un ottimo
Yonny Hernandez, che con la
BQR-Kawasaki ha avuto la meglio sulla
ART-Aprilia di Aleix Espargaro, ma che ha potuto anche approfittare del ko tecnico di quella di
Randy De Puniet, ieri addirittura in terza fila.
MotoGp - Indianapolis - Gara
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