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Morbidelli: "Titolo? Ho due palle, ma non sono di cristallo!"

Franco è stato autore di una bella rimonta che lo ha portato dal 19esimo al nono posto finale a Misano. Ma la sua gara è stata rovinata (involontariamente) da una scivolata di Aleix Espargaro dopo poche curve.

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT con il capo squadra, Ramon Forcada, che festeggia le 500 gare

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT con il capo squadra, Ramon Forcada, che festeggia le 500 gare

Gold and Goose / Motorsport Images

Reduce da una splendida vittoria al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, Franco Morbidelli era atteso alla gara della conferma, sempre al Marco Simoncelli di Misano Adriatico.

I Gran Premio dell'Emilia Romagna, però, è stato per il pilota romano l'antitesi dello splendido weekend in cui è riuscito a cogliere il primo successo della carriera in MotoGP.

Nel secondo appuntamento di Misano, Frankie si è presentato debilitato da un virus che, al termine di ogni turno finale in pista, lo costringeva ad andare a casa per cercare di recuperare energie in vista del giorno successivo.

"Questo è stato un weekend molto difficile per me, non sono stato bene e non ho lavorato con il team perché a ogni fine sessione andavo direttamente a casa per cercare di recuperare le energie ed essere pronto il giorno successivo per andare in moto", ha confermato Franco al termine della gara.

"Purtroppo ho preso qualcosa di pesante. E' stato qualcosa contro cui ho lottato per tutto il fine settimana. Alla fine il grosso problema di Misano 2 è stata la mia salute e non solo sulla nostra moto".

La sua gara, però, è stata di fatto rovinata dopo poche curve a causa di una scivolata di Aleix Espargaro, che ha involontariamente coinvolto il pilota del team Petronas Yamaha SRT. Da quel contatto Morbidelli è ripartito in 19esima posizione, recuperando a fino alla nona finale.

"Detto questo, in gara avevamo la possibilità di cogliere il podio perché il passo era buono sia ieri che nel warm up. Ma sfortunatamente Espargaro è caduto addosso a me. Sono stato fortunato a rimanere in piedi. Sono finito sulla ghiaia ma ha rovinato la mia gara".

"Sono stato contento della mia gara, ho fatto un bel recupero perché sono passato dalla 19esima posizione sino alla nona. Ringrazio il team perché mi ha fatto un assetto molto buono anche in mia assenza. I nostri dottori, Fabrizio Angelini, ha fatto un gran lavoro permettendomi di prendere parte a questa gara".

Ad addolcire il fine settimana, però, è arrivata per Morbidelli una telefonata inattesa. A comporre il numero di Franco e a cercarlo è stato un personaggio di alto livello nel cinema internazionale. Niente di meno che il regista Spike Lee, il quale è rimasto molto colpito dal bel casco usato da Frankie nei due appuntamenti di Misano.

"Ero a casa al venerdì sera, malato. Mi è arrivata una telefonata, ho risposto ed era Spike Lee. E' stata davvero una grande emozione. Ho parlato con lui qualche minuto e ho potuto capire che tipo di persona meravigliosa sia. Gli piace molto lo sport, ma ha passione in generale. Mi ha detto di chiamarlo Spike. Lo chiamavo Mr. Lee, ma lui ci teneva lo chiamassi Spike. Sono stato dispiaciuto di non essere riuscito a vincere ancora per lui. Sono stato comunque contento di aver fatto una bella rimonta".

"Penso che il mio malessere sia dovuto a qualcosa che ho mangiato o qualcosa trasmesso da qualcuno. E' un virus che sta girando, che è fuori in questa zona. Sfortunatamente l'ho preso. Spero di smaltirlo velocemente, Non so quanto se ne andrà, sono stanco di averlo. Spero di stare meglio e già sto migliorando. Venerdì e sabato stavo male. Spero di migliorare in vista di Barcellona".

Simpatico il siparietto finale, con "Morbido" che ha preferito non parlare di possibilità iridate usando una frase colorita, ma di sicuro impatto che ha generato divertimento nell'incontro tra la stampa e il pilota del team Petronas.

"Non so se sono ancora in gioco per il titolo. Ho due palle ma non sono di cristallo. Non posso prevedere il futuro. Posso solo prendere gara dopo gara. E' l'unica cosa che posso fare il prossimo futuro".

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