Morbidelli: "Quartararo va forte? E' una sfida in più da cercare di vincere!"
Il pilota della Yamaha Petronas è carico in vista del Mugello: teme il lungo rettilineo del tracciato toscano, ma crede che sia una pista congeniale alla M1. E sulla rivalità interna alla squadra con il francese è stato molto chiaro.
Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT
Gold and Goose / Motorsport Images
Il Mugello non è mai una gara come tutte le altre per i piloti italiani e lo sa bene anche Franco Morbidelli. Il pilota della Yamaha Petronas è convinto di avere a disposizione la moto giusta per togliersi qualche soddisfazione questo fine settimana, ma sa che non sarà semplice, perché oltre agli avversari in pista c'è un altro avversario da sconfiggere: il lunghissimo rettilineo del tracciato toscano.
La velocità di punta è il tallone d'Achille della M1, ma tutto il resto del tracciato invece sembra calzarle proprio a pennello, quindi Franco sembra intenzionato a provare ad andare a caccia di quel podio che non è mai riuscito ad artigliare, neppure nell'anno del suo titolo iridato in Moto2.
Siamo al Mugello, giochi in casa e sulla carta è una pista favorevole alla Yamaha. Quindi vinci tu domenica?
"Magari fosse così facile. E' il Mugello, è la gara di casa e c'è tanta eccitazione. E' bellissimo essere al Mugello, già dal mercoledì c'è tutta un'aria diversa. In pista sarà interessante, perché sulla carta la nostra moto va molto bene qui, tranne che sul rettilineo. Sono curioso, perché non l'ho mai provata, ma sono curioso di vedere come andrà".
Le scie possono alleviare il vostro deficit di velocità di punta?
"Spero che la scia ci possa aiutare. Se stai dietro in teoria riesci a non perdere troppo, arrivando alla San Donato attaccato a chi ti precede".
Ora Valentino Rossi non è solo il tuo maestro all'Academy, avete anche la stessa moto...
"Fortunatamente, le nostro opinioni coincidono. Dobbiamo cercare di trasferirle nella maniera più dettagliata e corretta possibile ai tecnici della Yamaha, soprattutto lui che è un pilota factory, per permettere agli ingegneri di andare nella direzione giusta".
Osservando la telemetria, cosa vi differenziava a Le Mans?
"Vale riusciva a perdere un pochino meno nei punti in cui perdevamo rispetto alle altre case, quindi nelle accelerazioni da bassa velocità, come alla curva 8 ed alla curva 14. Io facevo molta fatica ad accelerare forte, mentre lui riusciva ad aprire un pochino prima".
A livello di set-up, fate scelte molto diverse con gli altri piloti della Yamaha?
"Forse quello a cui sono più simile è Valentino. Maverick e Fabio si assomigliano di più sia nella guida che nel setting e questo forse vale anche per me e Valentino".
Ti sei ritrovato con un compagno di squadra come Fabio Quartararo che sta andando più forte di quanto si sarebbero aspettato tutti. Come la vivi?
"E' una sfida in più. Quando hai un compagno di squadra forte, hai due modi per vedere la cosa: come un rompipalle che ti vuole mettere dietro in tutti i turni o come la vedo io, ovvero come una sfida in più da affrontare e cercare di vincerla. Indubbiamente poi è buono per la Yamaha poter contare su quattro piloti forti, perché siamo tutti in grado di portare al limite la moto e di dare un feedback".
Sembri avere delle aspettative importanti per il weekend, ma qui non sei mai salito sul podio...
"E' un peccato, perché a me piace un sacco questa pista, cerco sempre di fare il massimo, ma non sono mai riuscito a raggiungere il podio, che forse è una delle cose che vorrei di più a questo mondo. Se sapessi cosa mi manca, ci sarei già riuscito, ma c'è una cosa che mi da fiducia ed è che l'anno scorso sono andato molto forte. Io sono un pilota che entra in pista e cerca di fare le cose molto naturalmente, ma al Mugello l'anno scorso sono entrato in pista cercando di ragionare un po' di più. In questo modo sono stato molto veloce, chiudendo ottavo dopo la FP3. Questa cosa mi da fiducia, perché vuol dire che la velocità c'è. Adesso vediamo se riesco a fare bene con questa moto e anche in gara".
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