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Morbidelli: "L'abbraccio con Vale? Sono qui soprattutto per lui"

Il pilota della Yamaha Petronas si gode il suo primo podio in MotoGP, battuto solo da un super Binder a Brno, e lo ha festeggiato con il "maestro" Valentino Rossi.

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Gold and Goose / Motorsport Images

"Mi sento molto bene, in questo momento sono emozionato e mi sto godendo il momento". E non potrebbe essere diversamente, visto che queste sono le prime parole che Franco Morbidelli ha detto una volta arrivato al parco chiuso di Brno, subito dopo aver conquistato il suo primo podio in carriera in MotoGP.

Forse potrebbe esserci solo un pizzico di rammarico per aver comandato la gara con autorità per i primi 12 giri, dovendo poi però arrendersi al cambio di passo della KTM di Brad Binder, che una volta che è riuscito ad infilarlo ha dato il via ad una fuga solitaria. Una volta arrivato ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD, il pilota della Yamaha Petronas però è stato molto onesto nel dire che oggi non c'era molto da fare contro il sudafricano e che quindi preferisce godersi questo primo podio ed il terzo posto nel Mondiale.

"E' stata una gara particolare, perché bisognava essere molto gentili con le gomme e prendersela comoda tra virgolette. All'inizio ho cercato di essere veloce, ma senza stressare le gomme e vedevo che me ne stavo andando, quindi ero molto felice. Poi, più o meno a metà gara, ho visto che Binder stava tornando su veramente forte e sapevo che aveva scelto la media al posteriore" ha detto Morbidelli.

"Non potevo fare niente, potevo solo cercare di disturbarlo il meno possibile e di perdere meno tempo possibile. E' quello che ho fatto, poi ho portato la moto alla fine e mi sono preso questo primo podio, che aspettavamo da tempo e finalmente ci siamo riusciti. Devo ringraziare il team e tutte le persone che lavorano a casa. Sono davvero molto contento".

Quando gli è stato chiesto se pensa di aver magari chiesto troppo alle sue gomme nel tentativo di fuga iniziale e se sia riuscito a carpire qualche segreto della KTM, ha aggiunto: "Non credo di aver pagato l'inizio della gara, perché stavo solo cercando di essere il più fluido possibile. Poi, semplicemente, abbiamo visto per tutto il weekend che le KTM riuscivano ad essere molto veloci anche con la gomma media e quando Brad mi ha passato, sapevo che aveva un grandissima performance, ma sicuramente aveva più grip e infatti è passato ed è andato via".

Poi l'ex campione del mondo ha spiegato che per lui questo è un traguardo che ha ancora più valore, perché non ha avuto una carriera lineare come quella dei suoi avversari e si è dovuto guadagnare tutto un passo alla volta.

"Io non vengo da dove vengono la maggior parte degli altri piloti che stanno correndo con me. Io vengo da un altro mondo, dalla Serie B se vogliamo, o comunque da un'altra scuola. Quando arrivato in questo mondo, sei anni fa, ci tenevo molto a fare un buon lavoro e non ho voluto mai strafare".

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"Ho sempre voluto capire ciò che stavo facendo per avere la maggior parte delle cose sotto controllo e recuperare quello che mi mancava, ovvero la Moto3 e correre con delle moto da Gran Premio già dall'inizio della mia carriera. Purtroppo sono uno che può sembrare che se la prenda comoda, ma è solo che io cerco solo di fare il passo lungo come la gamba, cercando di capire dove lo sto facendo".

Anche in Repubblica Ceca poi è proseguito quel trend per cui spesso sono solo due le Yamaha che riescono a brillare e in questo caso sono state la sua e quella del suo "maestro" Valentino Rossi.

"Io spero con tutto il cuore che la mia guida sia simile ad un 9 volte campione del mondo. E' vero che capita spesso che i nostri risultati vanno a braccetto e va allo stesso modo per Quartararo e Vinales. Spero che il trend rimanga quello di questo weekend, perché andavamo più forte io e Vale".

Subito dopo la fine della gara, c'è stato anche un bell'abbraccio con Valentino: "Sono qui soprattutto grazie a lui, perché ha creduto in me quando non ero nessuno. Quindi so che è una situazione un po' strana, perché corriamo uno contro l'altro, ma quando la gara è finita siamo grandi amici. E' come uno zio più grande, anzi, è come un fratello maggiore, quindi dopo la gara volevo solo abbracciarlo".

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Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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