Morbidelli: "La moto per il 2019? Abbiamo delle ottime offerte"
Il pilota della Marc VDS non è troppo preoccupato per la moto che guiderà nel 2019, ma pensa soprattutto a cercare di ritrovare il feeling con la sua Honda che ha un po' perso dopo l'ottimo esordio stagionale in Qatar.
Franco Morbidelli, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo un ottimo esordio in Qatar, nel quale è riuscito ad andare subito a punti, Franco Morbidelli ha fatto decisamente più fatica in Argentina ed in Texas, non riuscendo a trovare il feeling giusto con la sua Honda. Questo weekend però inizia la stagione europea della MotoGP e il pilota della Marc VDS sembra intenzionato a ritrovare il filo perso a Losail, senza farsi distrarre troppo dalle voci legate al futuro della sua squadra, che potrebbe cambiare moto nel 2019.
Sono bastati 3 GP per imparare a sfruttare la Honda?
"C'è sempre qualcosa da imparare. Sicuramente sono stati sufficienti per acquisire le basi per guidare questa moto e per capire quali sono i nostri problemi principali, che ci pregiudicano la performance purtroppo. Abbiamo incontrato un po' un muro, quindi facciamo un po' di fatica. C'è di buono però che abbiamo affrontato una gara in cui non avevamo questo tipo di problemi, quindi dobbiamo ripartire da quella, che è il Qatar. Ripartire da quel feeling ed è quello che cercheremo di fare in questo Gran Premio. In più cercherò anche di mettermi meglio sulla moto, perché abbiamo capito che non sono ancora nella posizione giusta".
Ma qual è questo muro di cui parli?
"Abbiamo un pompaggio cronico, che non riusciamo a risolvere. Non ci siamo riusciti in Argentina e non ci siamo riusciti ad Austin, quindi sono venute fuori due gare molto difficili".
Questi pompaggi secondo te sono una questione di elettronica o di set-up?
"Ecco, io non lo so. Dovreste parlare con i miei tecnici. E' una domanda interessante, nel senso che sarebbe interessante capire dove finisce il set-up e dove comincia l'elettronica. Io non lo so, bisognerebbe chiedere ai miei tecnici. Sicuramente è una caratteristica della Honda, perché comunque la moto tende sempre a muoversi anche a Marquez e Crutchlow, ma se la cosa ti succede quando vai un secondo più forte ed in una maniera controllata, va bene. Se invece ti succede in maniera estremamente facile e poco controllata, come succede a me, ecco qui che fai veramente fatica a guidare e non riesci ad esprimerti".
Qui avevi già fatto i test a novembre, pensi che potrà essere utile?
"Sicuramente, vai dentro che sei già stato in pista con una MotoGP, quindi sai già cosa serve a livello di marce e di stile ed è una cosa un po' più familiare rispetto alle prime gare".
L'anno prossimo però potresti guidare la Yamaha o la Suzuki, come la vivi questa cosa?
"Io in questo momento sono talmente preso dalle mie cose, che ci penso poco a che moto dovrò guidare il prossimo anno. Al momento non mi fa differenza se sarà la Yamaha o la Suzuki, perché grazie a Dio abbiamo delle ottime offerte da tutte le case che potrebbero fornirci la moto, quindi mi viene da dire che dove cadi, caschi bene. Questa cosa mi rende tranquillo, poi ci sono delle persone che lavorano bene sotto a questo aspetto e confido nella loro professionalità".
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