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Mir stupito: “Non mi aspettavo questo progresso dai miei rivali”

Il campione del mondo in carica ammette che non si aspettava il passo avanti compiuto dai costruttori rispetto alla Suzuki nel 2021.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Joan Mir è stato critico riguardo la mancanza di progressi che Suzuki ha avuto nel 2021 in confronto alla moto con cui ha vinto il mondiale lo scorso anno. Dopo il Gran Premio d’Olanda dello scorso mese ha sottolineato infatti come il pacchetto non fosse sufficiente per difendere il titolo mondiale.

Nelle prime nove gare, il maiorchino ha conquistato solamente tre podi (tutti terzi posti) e si trova a 55 lunghezze dal leader Fabio Quartararo quando ci avviamo verso la seconda metà di stagione. Durante l’inverno, è stato congelato lo sviluppo dei motori per tutti tranne che per Aprilia (perché è un team con concessioni) e KTM (che ha perso le concessioni sotto il congelamento dello sviluppo a causa del Covid nel 2020); questo significa che Suzuki non ha potuto rivedere la sua GSX-RR per il 2021.

Tuttavia, Mir non crede che il congelamento dei motori abbia a che vedere con il calo attuale di Suzuki e pensa che il costruttore di Hamamatsu sia stato colto di sorpresa dai progressi fatti durante l’inverno da Yamaha, Ducati e Aprilia. In un’intervista esclusiva con Motorsport.com, il campione in carica ha dichiarato: “Penso che il congelamento non ci abbia aiutato, ma non ha peggiorato le cose, perché è vero che lo sviluppo era fermo, ma potevamo migliorare il motore”.

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“Ma gli altri sono riusciti a migliorare – prosegue – quindi penso che si tratti più del fatto che Suzuki non sia riuscita a fare il passo avanti per migliorare la moto quest’inverno. Credo che sia questo il vero problema. Generalmente, condivido la filosofia di Suzuki, perché non portano nuove moto di solito. Nei test pre-stagionali abbiamo visto Honda, Yamaha, Ducati e anche Aprilia e KTM con moto diverse. Suzuki normalmente non porta nuove moto. Porta un nuovo telaio, un nuovo forcellone, un motore nuovo, passo dopo passo e in maniera progressiva cerca di fare uno step sulla moto. Quindi di solito questo approccio funziona, ma bisogna portare nuove cose. Inoltre non mi aspettavo un miglioramento così grande dagli altri costruttori. Probabilmente nemmeno Suzuki e questo rende le cose più difficili, forse”.

Mir ha anche rigettato le ipotesi che l’uscita di scena di Davide Brivio avessero contribuito a rendere più dura la stagione della Suzuki. Il campione in carica sta riversando le speranze iridate sull’introduzione dell’abbassatore al posteriore (Suzuki era l’unica moto a non averlo) nella seconda parte di stagione, spinto anche dai miglioramenti che KTM è stata in grado di fare a partire dal Gran Premio d’Italia, quando ha introdotto un piccolo aggiornamento sul nuovo telaio.  

“Abbiamo visto che KTM ha un grande spunto, perché dimostra che con il lavoro che Miguel Oliveira e Brad Binder hanno fatto all’inizio di quest’anno, ora lottano per vincere le gare – afferma – ed è un po’ ciò che manca a noi. Anche noi abbiamo iniziato svantaggiati, perché tutti sono partiti avendo il dispositivo holeshot e noi non lo abbiamo. Quindi al momento siamo svantaggiati in accelerazione. Vedremo dove saremo una volta che avremo tutti lo stesso materiale e che Suzuki avrà iniziato a portare nuove cose per essere veloci. Credo che saremo forti”.

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