Mir: "Marquez è il favorito, anche se torna da un infortunio"
Il campione del mondo MotoGP, Joan Mir, ha detto che se Marc Marquez tornerà dal suo infortunio in questa stagione deve essere considerato il favorito per il titolo, visti i suoi record e la sua esperienza.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Joan Mir ha vinto il Mondiale MotoGP 2020 in un moto tanto sorprendente quando meritato. Un titolo che è arrivato nel bel mezzo della pandemia del Coronavirus, in una stagione resa atipica da un calendario compresso, con gare solo in Europa, e con un grande assente: l'infortunato Marc Marquez.
A quasi due mesi dall'inizio della stagione 2021 in Qatar, nessuno sa se Marquez tornerà dall'infortunio nelle prime gare, o se lo farà in tempo per poter rientrare nella lotta per il campionato.
"Costa molto tornare dopo un infortunio", ha ammesso Mir, che è stato fuori per diverse settimane nel 2019 dopo un brutto incidente a Brno, quindi sa di cosa sta parlando.
"Se fosse un altro pilota non dubiterei che avrebbe difficoltà, ma essendo Marc non ho dubbi, con otto titoli mondiali alle spalle, può lottare per vincere già alla prima gara, quindi se sarà lì fin dall'inizio, non sarei affatto sorpreso. Dopo otto titoli, penso che meriti l'etichetta di favorito, anche se sta tornando da un grande infortunio", ha spiegato Mir mercoledì pomeriggio in un incontro virtuale con i media.
Al momento Marquez è ancora infortunato, non ci sono molte informazioni sui tempi di recupero del pilota della Honda, ma Mir crede che sia assolutamente in grado di difendere il titolo.
"L'unico pilota che vedo più favorito di me al momento è Marc, penso che tornerà. Non so se è al 100%, ma se torna non ho dubbi che sarà competitivo fin dall'inizio, ha molto esperienza ed un pacchetto molto buono. Sarà un rivale molto difficile da battere, ma cercherò di essere all'altezza del compito", ha avvertito il pilota della Suzuki.
Appena alla sua seconda stagione nella classe regina, Mir ha vinto il titolo, qualcosa che sono riusciti a raggiungere pochissimi piloti. Il maiorchino quindi ora sogna di perpetrare il suo dominio.
"Lo spero, è quello per cui combatto ogni giorno. L'anno scorso abbiamo mostrato molta costanza, la freddezza giusta, sapendo quando attaccare. Penso di poter essere un pilota ancora più veloce, soprattutto il sabato e nelle prime fasi della gara. Tutto questo ci farà migliorare ed è fondamentale. Trovare un pacchetto più competitivo, e non sto dicendo che sia solo colpa della moto, dico che dobbiamo migliorare", ha spiegato.
"Osservando da fuori, c'è molto merito nel vincere il titolo praticamente senza essere partito in prima fila. Se miglioriamo questo aspetto, saremo più costanti e in grado di lottare fin dal primo giro. E' questo ciò di cui ho bisogno", ha aggiunto.
Essendo campione del mondo, Mir ha il diritto di mettere il #1 sul cupolino della sua Suzuki il prossimo anno, un privilegio che non ha ancora deciso se sfruttare o meno.
"L'1 è un numero che sta benissimo e non si può scegliere, quindi questi sono due fattori positivi per 'indossarlo'. Il 36 è il numero con cui ho vinto il Mondiale, con cui ho vinto due titoli finora ed è il numero del 'lavoro', e anche questa è una parte positiva. Ma è un numero che avrò sempre e potrò sempre scegliere. Lo annunceremo il 12 febbraio", ha detto.
Mir poi ha affrontato anche il tema della partenza di Davide Brivio, che ha lasciato il ruolo di team manager per tentare l'avventura in Formula 1.
"La notizia mi è arrivata quando ero con le mie infradito in vacanza a Tenerife. L'unica settimana di vacanza dell'anno".
"Davide mi ha chiamato e anche nei giorni di festa lo chiamo. Mi ha detto che non avrebbe continuato, non ci credevo e pensavo che fosse uno scherzo. Ero sotto shock, poi abbiamo iniziato a parlare e mi ha spiegato che aveva un altro progetto in F1 e che pensava che fosse il momento giusto per farlo".
Nonostante la notizia shock, Mir rimane calmo e crede che la squadra sia pronta.
"Davide mi ha detto di aver lasciato una squadra che funzionava alla Suzuki, e su questo sono d'accordo con lui. La squadra è più che capace di portare avanti la cosa, ma non oso porre veti o indicare qualcuno come sostituto, ma credo che all'interno della Suzuki ci siano molte persone in grado di fare il lavoro. Ho molta fiducia in loro, e anche in Shinichi Sahara (project leader), che probabilmente sarà quello che prenderà la decisione. Spero che non ci manchi Davide", ha conclusio il pilota di Maiorca.
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