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Mir: “Le gomme possono condizionare le gare e il Mondiale”

Joan Mir, secondo nella classifica mondiale, riconosce che la mancanza di costanza delle gomme Michelin quest’anno può condizionare l’esito finale del campionato.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Due settimane fa, a Silverstone, Joan Mir è stato uno dei piloti che maggiormente è stato condizionato dall’inaspettato crollo di rendimento delle gomme che aveva scelto per disputare la gara, nel suo caso la morbida all’anteriore e la media al posteriore. Nonostante un nono posto a più di 16 secondi dal vincitore Fabio Quartararo, il pilota Suzuki non ha voluto sollevare polemiche, per quanto avesse mostrato disappunto.

Alla vigilia del Gran Premio di Aragon, il campione del mondo in carica è secondo nella classifica generale, a 65 punti da Quartararo, leader indiscusso. La domenica di Silverstone, Mir aveva dichiarato: “Ho avuto un problema con la gomma anteriore e mi ha fatto perdere molto tempo. Non me lo aspettavo per niente, è stato un peccato. Non è stata colpa della scelta, perché Fabio ha vinto con la mia stessa gomma”.

Altri piloti ad essersi lamentati dello stesso problema erano stati Pecco Bagnaia e Valentino Rossi. Avevano lamentato una mancanza di uniformità e di rendimento delle mescole di quella stessa specifica che, in teoria, dove essere identica. La radice del problema, anche se non viene espressa direttamente dai piloti che sono i principali condizionati da questo problema, è il riutilizzo delle gomme già pre-scaldate in gran premi precedenti.

“Quello che è successo a Silverstone con le gomme è complicato, perché queste cose possono condizionare non solo un weekend, ma anche un campionato – ha commentato Mir alla vigilia del GP di Aragon – Non è che non ci viene permesso di parlare. Voglio pensare che Michelin stia facendo tutto quello che può per gestire la situazione al meglio. Però nelle ultime gare siamo stati diversi piloti a lamentarsi”.

Il campione del mondo in carica ha difeso la politica di non aggressione verso il fornitore di pneumatici, ma questo non vuol dire che non smetta di mettere pressione a Michelin perché la situazioni migliori: “Anche senza che i piloti si lamentino pubblicamente, penso che stiamo facendo pressione tutti su Michelin e penso che loro stiano lavorando molto”.

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