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Mir felice: "Ora con l'holeshot partiamo alla pari con tutti"

Il campione del mondo in carica della MotoGP ha sfruttato al massimo l'holeshot, appena arrivato da Hamamatsu, e ha colto un secondo posto di grande valore alle spalle dell'imprendibile Jorge Martin su Ducati.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Forse nemmeno nei sogni più spinti, in Suzuki, avrebbero pensato di portare a casa uno splendido secondo posto al Gran Premio della Stiria che si è tenuto questo pomeriggio sul tracciato del Red Bull Ring.

Joan Mir, dopo un inseguimento vano - ma rivelatosi interessante per gran parte della gara - ha concluso alle spalle del solo Jorge Martin e di una Ducati confermatasi super sulla pista che più ne esalta le caratteristiche, dunque accelerazione e potenza.

L'adozione del sistema holeshot da parte della Suzuki ha aiutato non poco Mir, che ha sfruttato subito bene il sistema di abbassamento della moto e ha portato a casa un risultato molto importante.

"Sapevo che in questa gara Martin potesse essere molto forte. Quando ha tutto in ordine, come in Qatar, è davvero forte. E' andato velocissimo, ha gestito benissimo la gara alla fine, perché ha anche risparmiato la gomma per gli ultimi giri", ha dichiarato a fine gara il campione del mondo in carica della MotoGP ai microfoni di Sky.

"Io all'inizio riuscivo a stare con lui, la mia moto andava molto bene, ma dopo, con il deteriorarsi delle gomme, perdevo tanto in accelerazione nei primi 2 settori. Recuperare nel terzo e nel quarto settore era molto complicato".

 

"Però sono contento, orgoglioso del team perché quest'estate in Giappone hanno lavorato molto bene. Hanno portato l'holeshot, che è un device che a noi mancava. Certo, ci mancano ancora delle cose, ma ora abbiamo anche noi l'holeshot e sono molto contento per loro".

Mir ha sottolineato l'importanza dell'arrivo dell'holeshot dopo un grande lavoro fatto dalla Suzuki, ad Hamamatsu, nel corso della pausa estiva. Con il sistema montato, Mir è stato in grado di sfruttare meglio l'accelerazione della GSX-RR e di avere potenza a sufficienza per portare a casa il secondo posto.

"Non so se senza l'holeshot avremmo fatto peggio. Però è un fatto: abbiamo fatto gran parte della stagione senza quel device e abbiamo fatto fatica. Quello è chiaro. Alla fine con quel device partiamo nelle medesime condizioni degli altri. Non è poco. Eravamo gli unici a non averlo e si sente. Ora la moto accelera di più e in questa pista in particolare è molto, molto importante".

"Penso che su questa pista l'aspetto umano conti tanto. Noi siamo forti in Austria, anche se il punto forte della nostra moto non è né l'accelerazione, né la frenata. Però, per un motivo o per un altro, siamo sempre competitivi. Alla fine credo proprio che il pilota qui possa fare la differenza".

"Non credo che la presenza di Brivio mi abbia aiutato. Vedere Davide lì è stato come tornare nel 2020. Però alla fine ha fatto la differenza avere l'holeshot!", ha scherzato Mir a fine intervista.

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